mercoledì 21 agosto 2013
"L'evocazione - The Conjuring" di James Wan, un buon ritorno alla tradizione del genere, peccato una conclusione che sa di déjà vu
Dopo "Saw - L'enigmista" e "Insidious", James Wan affronta la storia vera della coppia di demonologi di fama internazionale Ed e Lorraine Warren in un horror paranormale vecchio stile, per cui s'ispira alla tradizione, facendo tesoro dei classici del genere, rendendoli omaggi o citazioni. Dall'ormai immancabile e inimitabile "L'esorcista" di William Friedkin - che ha appena compiuto i primi 40 anni e resta il più inquietante e 'realistico' - alla saga di "Amityville Horror"; dal mitico "Suspense" di Jack Clayton ai più recenti cult con in testa il televisivo "American Horror Story", ma evitando il filone pseudo documentarista che imperversa negli ultimi anni.
Wan, fedele appassionato del genere, punta tutto o quasi sulla suspense e sul crescendo di tensione come i più grandi maestri del passato, riuscendo a trasportare man mano lo spettatore in un clima di mistero e paura, in modo che il brivido arrivi poi di scatto al momento giusto, provocando nel pubblico il classico salto in poltrona, o quantomeno uno scatto irrefrenabile.
Infatti, il 'gioco' di "The Conjuring" funziona soprattutto nella lunga prima parte, un po' meno nella conclusione, quando la realtà purtroppo non supera la fantasia, ma è quasi convenzionale perché tutto sa o diventa déjà-vu.
Preceduta da un prologo, questo sì volutamente documentaristico, la pellicola sulla vicenda più terribile affrontata da Ed (Patrick Wilson, visto in "Young Adult") e Lorraine (la sempre perfetta Vera Farmiga di "Tra le nuvole") ci porta subito dopo dalla famiglia terrorizzata da una presenza maligna che si annida nella loro nuova casa ottocentesca, isolata in mezzo al verde e costeggiata da un lago.
I Perron, il padre Roger (Ron Livingston), la madre Carolyn (la rediviva Lili Taylor) e le cinque figlie ben presto scoprono quasi per caso un ampio scantinato di cui non avevano notizie e pieno zeppo di mobilio ed oggetti accumulati in oltre due secoli. E da allora si sussegue una serie di strani episodi e di 'visioni' di cui sono oggetti soprattutto le loro figlie.
Quando la situazione precipita e diventa insostenibile, Carolyn - venuta a conoscenza del lavoro e dell'esperienza dei due investigatori del paranormale -, decide di chiedere loro aiuto. Comunque, tuttu dovranno subire le tre tappe tipiche del caso: l'infestazione, l'opressione e la possessione. E per superare tutto ciò ci vorrà un esorcismo.
Chi ama la tradizione nel genere, anziché lo splatter, gli effettacci e il sadismo gratuito degli ultimi decenni di cinema, non verrà deluso, visto che "L'evocazione" è avvolto da un'atmosfera quasi nostalgica - la storia è anni Settanta doc (incluse le canzoni) e ottimamente ricostruita - che ha già conquistato il pubblico americano.
Nel cast le giovanissime Joey King (Christine), Shanley Caswell (Andrea), Haley McFarland (Nancy), Mackenzie Foy (Cindy) e l'esordiente Kyla Deaver (April), nel ruolo delle cinque sorelle Perron; mentre Sterling Jerins (Judy) è la figlia dei Warren; Shannon Cook (Drew) e John Brotherton (Brad). Da vedere, sui titoli di coda, le foto e le pagine dedicate da quotidiani e giornali ai veri protagonisti della storia e al loro caso più celebre e terrificante.
José de Arcangelo
(2 1/2 stelle su 5)
Nelle sale dal 21 agosto distribuito da Warner Bros Entertainment Italia
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