mercoledì 28 agosto 2013
Sulla scia di "Twilight" approda nei cinema la nuova saga fantasy "Shadowhunters - Città di ossa" di Cassandra Clare e Harald Zwart
Sulla scia dell'amatissimo "Twilight", approda sul grande schermo un'altra saga letteraria, stavolta firmata Cassandra Clare, reduce di 22 milioni di copie vendute in tutto il mondo che da noi mantiene il titolo del primo libro, edito in Italia da Mondadori e ristampato per l'occasione, "ShadowHunters - Città di ossa". Il titolo originale del film è, invece, "The Mortal Instruments - City of Bones".
Una vicenda fantasy che fonde ancora una volta adolescenza e turbamenti, avventura e fantasia, rivisitati in chiave di horror soprannaturale, dove non manca ovviamente la componente romantica, qui sceneggiata da Jessica Postigo Paquette e diretta da Harald Zwart, regista nato in Olanda e cresciuto in Norvegia, già autore di "The Karate Kid - La leggenda continua", "Agente Cody Banks" e "La Pantera Rosa 2", oltre che di spot pubblicitari e video musicali.
CLa pellicola è il primo capitolo della storia di Clarissa "Clary" Fray (Lily Collins, la "Biancaneve" di Tarsem Singh), una ragazza che vive serenamente a Brooklyn, ma all'improvviso comincia a vedere cose e persone che gli altri non vedono e, quindi, fatti apparentemente impossibili. Nello stesso modo, un giorno la madre single (la trascurata ma non dimenticata Lena Headey), scompare dopo una presunta e furiosa lite.
La giovane si ritrova allora costretta a seguire le trace della madre col sostegno morale del suo miglior amico Simon (il Robert Sheehan del cult-televisivo "Misfits"), e scopre man mano gli oscuri segreti e le più terribili minacce del mondo nascosto degli Shadowhunters, guerrieri metà uomini metà angeli, che da sempre proteggono l'umanità dalle forze del male.
Circondata da demoni, stregoni, veggenti, vampiri, licantropi e altri mostruosi esseri del Mondo delle Ombre, Clary si affida ai giovani Shadowhunters Jace (l'inglese Jamie Campbell Bower), Isabelle (la francese Jemina West) e Alec (il canadese Kevin Zegers) per ritrovare e proteggere un'antica coppa, chiave d'accesso al futuro di sua madre. Scoprendo poteri e un coraggio che mai avrebbe pensato di avere, la giovane guerriera per forza si rivelerà temibile avversaria di un esercito di implacabili signori del male.
Una fantavventura che funziona meglio di quella di "Twilight", comunque di enorme successo internazionale tra gli adolescenti, perché meno melensa rispetto agli amori giovanili, più frenetica in quanto a narrazione e più ricca di azione e fatti, e vivacizzata anche dai toni da commedia, naturalmente nelle situazioni meno drammatiche. E, nonostante la durata di oltre due ore (129') nell'intero film è bandita la noia.
Completano un cast, quasi interamente britannico, Aidan Turner (Luke Garroway), visto in "Going Human" e nel televisivo "I Tudor"; il taiwanese Godfrey Gao (Magnus Bane); CCH Pounder (Madame Dorothea), dalla lunga esperienza sul piccolo schermo, e sul grande da "Avatar" a "Orphan"; Jared Harris (Hodge Starkweather), il generale Grant di "Lincoln"; e il più noto attore irlandese Jonathan Rhys-Meyers (Valentine), da "Velvet Goldmine" ad "Albert Nobbs".
José de Arcangelo
(2 stelle su 5)
Nelle sale dal 28 agosto distribuito da Eagle Pictures
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