sabato 26 ottobre 2013

Antonio Catania è "Il pasticciere" per Luigi Sardiello: un uomo fuori dal normale costretto ad affrontare la realtà del mondo contemporaneo

Ancora un'ambiziosa pellicola partita da un'idea originale e con tante buone intenzioni che, purtroppo, delude le aspettative, nonostante il bel cast e le atmosfere da commedia che diventa improvvisamente noir all'italiana. "Il pasticciere" scritto e diretto da Luigi Sardiello, già autore dell'apprezzato "Piede di Dio" (12 premi nazionali e internazionali), narra la vicenda di Achille (un sempre bravo Antonio Catania, protagonista), pasticciere sensibile e raffinato, la cui esistenza è rigorosamente scandita dai tempi di ordinazione, preparazione e consegna di dolci. Fin da ragazzino, la sua vita si è svolta interamente nel laboratorio di pasticceria del padre, i cui consigli e le cui massime rappresentano il proprio manuale di vita (che lo spettatore vede nei flashback di memoria). L'unico contatto col mondo esterno è rappresentato dai clienti. Ma un giorno, la sua tranquilla routine, viene sconvolta da un finanziere senza scrupoli che non solo ha ordito una truffa colossale ma lo rende testimone e, quindi, complice di un omicidio...
"Lo considero un film di confine - afferma il regista -.Tra due paesi separati da una 'terra di nessuno'. Tra il bene e il male. Tra il noir e gli altri generi. Tutta la storia ruota attorno al suo personaggio icona. Dolcemente apatico rispetto allo scorrere degli eventi, Achille Franzi è un pasticciere diabetico, segnato da un trauma infantile che lo ha reso incline a essere spettatore della propria vita. Ma il destino, a volte, ci chiede di operare una scelta, ed è quello che Achille sarà costretto a fare, riprendendo a modo suo, in un finale imprevisto, la propria vita". "Questo 'uscire' lo fa scontrare con la vita - prosegue il regista -, scoprire un mondo troppo aggressivo, più complicato per cui la sua tendenza a chiudersi. 'Oltre il giardino'? Casomai è un mezzo riferimento, perché mentre il giardiniere si limita a curare le piante, a potarle, ecc; il pasticciere prepara le dosi, le misure... e il suo candore, la sua poesia lo fanno immaginare come un creatore dalla dolcezza d'animo. Una sorta di cavaliere senza macchia che si macchia proprio per affrontare la vita, per trovare una soluzione perché il suo obiettivo è salvare una donna. E deve imparare ora, suo malgrado, cose che si imparano da bambino, e tutto questo deve finire tra aggressività e debolezza".
"Hitchcock è 'il' riferimento - aggiunge - quando si tratta di un uomo (a) normale in una situazione più grossa di lui, grottesco-surreale. I topoi del noir ci sono tutti: il protagonista che entra nell'identità di un altro; la grande truffa finanziaria; la comparsa di una donna sensuale e ambiguia vissuta come opportunità e minaccia; il tarlo del sospetto che agisce in maniera subdola e progressiva; i fili della trama che si chiudono intorno al protagonista: il finale a sorpresa". "La pasticcieria non è il mio mestiere - ribatte Catania -, ci ho provato per constatare che non è tra le mie doti. Ci ho provato persino a stendere la pasta frolla ma poi è arrivato uno specialista". "Il problema della credibilità me lo sono posto - afferma l'attore -, si trattava di non leggerlo in maniera tradizionale, ma creando degli scatti perché il personaggio andava in quella direzione. Volevo facesse una scelta - condivide il regista -, si riappropriasse della sua vita attraverso i dolci, di quelle cose che gli erano state negate da bambino. Ma non diventa mai cattivo. Il passaggio più difficile è stato quello, il salto in cui diventa 'assassino' per soffocare una voce, e poi la necessità che paghi in qualche modo per quello che ha commesso".
"La magia è che diventa metafora della vita - dice l'autore -, perché lui è uno che non esce dai confini, non vuole rischiare, e mangia solo pasta all'olio e patate lesse. E al contrario dei cuochi, i pasticcieri sono iperprecisi perché altrimenti devono buttare tutto, specie le creme (non a caso il motto della promozione recita 'Se giri nel verso sbagliato la vita impazzisce' ndr.)". "Ho scelto la Croazia - prosegue sull'ambientazione - perché mi serviva un non luogo dove si mescolassero identità e lingue diverse. Un fascino come quello dell'Istria - anche se non è mai esplicitato -, interessante perché era un posto italiano e non lo è più, sempre alla ricerca di un identità quei personaggi vestiti di bianco nel piazzale davanti a casa dell'avvocato". Sono due i personaggi femminili, Angela (Rosaria Russo) e il commissario di polizia (Sara D'Amario), la prima "non ha mai potuto scegliere, l'altra che ha potuto, ha scelto forse la più difficile. Due donne con la forza e la volontà di sopravvivere, attaccate alla vita, e che poi si incontrano".
"All'inizio non l'ho vista come una donna forte - dice di Angela, la Russo che l'interpreta -, ma ho notato subito la sua fragilità. Vedendo il film sembra forte, ma in realtà si scioglie perché il vero forte è lui. Alla fine c'è la catarsi, lo scambio di vita tra due donne che porta ad un'evoluzione, una soluzione positiva". "Sull'argomento alimentare ci avevo provato già con 'Focaccia Blues' - dichiara il produttore Alessandro Contessa, per Bunker Lab -, questo film lo considero attuale perché oggi si deve scegliere tra due vie d'uscita, onestà o disonestà, per fare una scelta peggiore o migliore. Rischiare un po' mi ha permesso di conoscere persone meravigliose, dal cast all'Apulia Film Commission (che ha dato il sostegno con Regione Basilicata, Rai Cinema, Bcc San Marzano di San Giuseppe e Feudi di San Marzano ndr.). Tanto che fa venir voglia di continuare a fare film. Mi resta il ricordo di tanta brava gente che ha lavorato con noi".
Nel cast anche Ennio Fantastichini (l'avvocato), Antonio Stornaiolo (il dottore), Ivan Zerbinati (il poliziotto), Silvana Bosi (la vicina), Luca Cirasola (il garzone), Antonello Pinto (Achille bambino), Werner Waas (lo Svabo) e l'amichevole partecipazione (in voce) di Emilio Solfrizzi (il padre di Achille). Il film sarà nei cinema dal 31 ottobre distribuito da Microcinema. José de Arcangelo

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