giovedì 24 ottobre 2013

"Dark Skies - Oscure presenze" di Scott Stewart, un bel ritorno al thriller soprannaturale d'altri tempi, in equilibrio fra horror e fantascienza

Dal regista e sceneggiatore di "Priest" e "Legion", Scott Stewart, un thriller soprannaturale, in equilibrio tra horror e fantascienza, dall'ambientazione contemporanea e realistica. Questo fatto rende "Dark Skies" più sconvolgente e inquietante, come lo erano i fantahorror degli anni a cavallo tra i Cinquanta e i Sessanta. Quando dal grande schermo si urlava "gli extraterrestri sono fra noi".
Tanto che, a questo proposito, l'autore cita in apertura lo scrittore Arthur C. Clarke. Infatti, è la quotidianità di una normalissima famiglia come tante altre che viene sconvolta da una serie di eventi tanto misteriosi quanto inquietanti, addirittura isolandola dal resto del mondo e non solo dalle forze della polizia che, come spesso succede con fatti di questa portata, sottovalutano gli inspiegabili 'incidenti' e credono che i membri della famglia stessa siano loro la causa di quel che accade, o magari si tratta di una famiglia di una 'particolare' famiglia, quindi un po' eccentrica.
I giovani coniugi Daniel (Josh Hamilton) e Lacy Barrett (Keri Russell), e i loro due figli, vivono in periferia, ma la loro pacifica esistenza e la loro stessa sicurezza vengono messe a dura prova da una serie zeppa di fatti inspiegabili, e sempre più inquietanti, che colpisce prima il figlio più piccolo Sam (il sorprendente Kadan Rockett) ma pian piano coinvolge tutti i famigliari, visto che si 'risvegliano fuori posto' senza riuscire a capire cosa è accaduto nel frattempo, ovvero nel non sonno.
Quando diventa chiaro che sono stati presi di mira da una presenza incredibilmente terrificante e, quasi sicuramente non di questa terra, Daniel e Lacy decicono di prendere in mano la situazione e affrontare la questione in prima persona per proteggere la propria famiglia e risolvere il mistero che si nasconde dietro l'oscura e minacciosa forza ultraterrena che li perseguita ad ogni costo... Però anche la soluzione sarà scioccante per tutti, pubblico incluso. Suspense e brivido assicurati in un crescendo di misteri e brutali scoperte, colpi di scena e sorprese che il regista, già esperto artista e tecnico di effetti speciali, ha ben congegnato, con l'aiuto del direttore della fotografia David Boyd (ha firmato il serial televisivo "The Walking Dead"), maestro della vita quotidiana, che stavolta - insieme al regista - si è ispirato alla fotografia di William Eggleston, Stephen Shore e Gregory Crewdson. Bella la sequenza/citazione/omaggio a "Gli uccelli" del maestro Alfred Hitchcock.
Il produttore è Jason Blum, quello di "Paranormal Activity", "Sinister" e "Insidious", ma per fortuna stavolta Stewart ha evitato le riprese da 'finto documentario', scegliendo la via del realismo in cui il paranormale 'attecchisce e sconvolge' di più lo spettatore che, nel bene e nel male, si identifica con i protagonisti perché li senti più vicini a sé. Nel cast anche Dakota Goyo (Jesse Barrett, il fratello maggiore), il noto caratterista J.K. Simmons (Edwin Pollard), dallo psicologo nel televisivo "Law & Order" alla trilogia di "Spider-Man", nel ruolo di J. Jonah Jameson. José de Arcangelo
(2 1/2 stelle su 5) Nelle sale dal 24 ottobre distribuito da Koch Media

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