domenica 20 ottobre 2013
"L'ultima foglia" di un rapporto amoroso nell'opera prima di Leonardo Frosina, in tour
Ancora cinema indipendente, un'opera prima premiata costretta, non solo ad autoprodursi, ma anche autodistribuirsi, ovviamente ad opera della produzione. E' il caso di "L'ultima foglia" di Leonardo Frosina, prodotto da tre giovani produttrici (già attivi nel settore) che hanno deciso di associarsi per l'occasione fondando la Josei: Barbara Bruni, Manila Mazzarini e Silvia Ricciardi che si sono date da fare per far vedere il loro film finito. E stavolta ci sono riuscite 'scegliendo' una sorta di tour in alcune sale italiane. La partenza dal 20 ottobre al Cinema - Teatro Manhattan di Roma (via del Boschetto 58), seguito il 25 a Castelvetrano (Sicilia), patria dell'autore e via di questo passo.
Il film ha partecipato ai Off Plus Camera 2013 - Festival Internazionale del Cinema indipendente di Cracovia, al Raindance Film Festival 2013 a Londra e premiato al Riff 2013 (miglior attrice a Giorgia Cardaci), e al FIlm Spray 2013 - Festival dei Film Invisibili a Firenze (miglior fotografia a Sandro Magliano e miglior attrice ancora alla Cardaci), il narra la storia di una coppia di oggi, tra crisi economica ed esistenziale.
Zeno (Fabrizio Ferracane) e Rossana (Giorgia Cardici) si trasferiscono a Roma in cerca di una vita migliore, e di lavoro. Lui fa il metronotte, lei è una musicista, ma i due sono già in crisi, e il cambiamento ne esaspera l'inerzia sentimentale.
Nella capitale lei non trova lavoro e, senza stimoli, si chiude in se stessa restando in attesa di un riavvicinamento da parte di Zeno. Rossana si rinchiude in casa come fosse in gabbia, mentre lui passa le notti immerso nel suo lavoro insieme al vivace e scanzonato Collega, Tom (Alfio Sorbello). Mentre la coppia non riesce nemmeno più a comunicare, Zeno nel loro girovagare lavorativo conosce Ela, giovane e bella barista straniera, e tra loro nasce un'intensa complicità che sfocerà nella passione... Però Rossana scopre di essere incinta.
Un dramma intimista sulla scia di certo cinema sperimentale anni Settanta - soprattutto quello sull'insofferenza amorosa - riveduto e aggiornato alle dinamiche e alla tecnologia odierna (il digitale meno costoso e le telecamere meno ingombranti). Però, quasi inaspettatamente e in parte per 'colpa' del mestiere del protagonista, diventa anche protagonista una Roma notturna e inedita, percorsa geometricamente per strade, sopraellevate, doppie corsie, e attraverso architetture imponenti (soprattutto dell'Eur ma anche Quadraro, Prenestino, Pigneto, Tor Vergata), tra luce e ombra.
"Nasce dall'esigenza di raccontare una sorta d'indolenza sentimentale - dice Frosina - che sempre più spesso si verifica nei rapporti. Vari fattori condizionano le coppie di oggi, primo tra tutti la precarietà del lavoro e di conseguenza l'instabilità economica. Spostamenti forzati e periodi di inattività lavorativa portano a dover rimandare decisioni importanti in attesa di condizioni più favorevoli. Tutti fattori che gravano su una convivenza già difficile di per sé".
Infatti, è questo fatto che l'avvicina all'attualità, anzi alla quotidianità in una sorta di claustrofobico ritratto di coppia in bilico tra sogno e incubo, amore e disperazione, paralisi e corsa. Il tutto andando avanti e indietro nel tempo e nella memoria dei protagonisti, con qualche tappa nei loro sogni/desideri.
"I salti temporali - afferma il regista -, sono introdotti da "time lapse" (ovvero accelerazioni estreme dove un intero giorno viene velocizzato in pochi secondi) di scene metropolitane per sottolineare come lo scorrere del tempo sia soggettivo".
"Vista la volontà di Frosina a fare il suo primo film - dichiarano le produttrici -, e lo stallo lavorativo per cui l'anno scorso erano ferme persino le grandi produzioni, abbiamo chiesto il supporto ad amici disposti a investire il loro tempo nel progetto che si sono subito appassionati e hanno deciso di lavorarci. A quel punto abbiamo avuto la spinta a creare la nostra società e con una piccola attrezzatura digitale siamo partite. Il costo è stato intorno ai 25mila euro, trenta compresi i costi della distribuzione".
Il titolo è stato preso in prestito da un racconto di Roland Barthes ("Frammenti di un discorso amoroso") che a sua volta cita Schubert, perché "mi piaceva l'idea dell'autunno, della malinconia", dice il regista, per poi aggiungere che "la coppia protagonista si ritrova bloccata in una dimensione di stasi sentimentale, trasportata dagli eventi che concorrono ad esasperare la loro crisi. Nessuno è in grado di prenere una decisione, Zeno si rifugia in un'improbabile relazione (è più nella sua mente che nella realtà ndr.); Rossana, invece, si chiude nella sua gravidanza attaccandosi alla speranza che la nuova vita possa portare un cambiamento".
L'opera, realizzata col sostegno della Regione Lazio Fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo, vanta nel cast anche l'attrice romena Kristina Cepraga (Ela), Cristina Puccinelli (amica di Rossana), Andra Bolea (Ana) e l'amichevole partecipazione di Ninni Bruschetta (il capo dei metronotte).
José de Arcangelo
Nelle sale italiane dal 20 ottobre distribuito da Josei
20-21-22-23 ottobre Manhattan (Roma)
25-26-27 ottobre Cinema Marconi - Castelvetrano (TP)
28 ottobre Cinema King (Catania)
29 ottobre Zo - Centro Culture Contemporanee (Catania)
5 novembre Cinema Rex (Padova)
Sono inoltre confermati il Kino di Roma, l'Apollo di Milano, il San Marco di Benevento, e il Multisala Movieland di Fabriano in date in via di definizione
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