sabato 14 dicembre 2013

"Indovina chi viene a Natale": la famiglia italiana, tra equivoci e malintesi, nella nuova commedia di Fausto Brizzi

E' in arrivo (dal 19 dicembre) la nuova commedia corale per le feste firmata Fausto Brizzi "Indovina chi viene a Natale?", un gradevole mix di sorrisi e buoni sentimenti 'politically correct' con quattro coppie di attori polarissimi come Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro, Raoul Bova e Cristiana Capotondi, Claudio Bisio e Claudia Gerini, Carlo Buccirosso e Rosalia Porcaro, e con la partecipazione straordinaria di Gigi Proietti.
Scritto dallo stesso Brizzi con Fabio Bonifacci e Marco Martani, narra del consueto raduno familiare in attesa del Natale, solo si tratta dei figli e rispettivi compagni o compagne di un indimenticabile cantante anni Sessanta da poco scomparso. Giulio (il figlio 'ricco') invita gli altri a passare le feste nella sua casa in montagna, così oltre la moglie Marina (Finocchiaro) e la madre, Emma (Isa Barzizza), vedova inconsolabile; approdano il 'fratellastro' Antonio (Buccirosso) e la moglie Elisa (Porcaro) con pupo in braccio, la sorella Chiara (Gerini) con i figli Azzurra (Rosa Lessandra Engiloni) e Filippo (Niccolò Calvagna) e il nuovo compagno Domenico (Bisio); non ultima la figlia di Giulio e Marina, Valentina (Capotondi) col fidanzato Francesco (Bova). Naturale che la convivenza diventi subito complicata tra sospetti e malintesi, equivoci e vecchi rancori, gelosie e bugie, ragazzini pestiferi e canzoni anni '60. Infatti, la canzone "Aspetterò" successo sempre verde dello scomparso genitori è stata scritta dal regista, con l'aiuto degli sceneggiatore, e dall'autore della colonna sonora Paolo Buonvino. "Gli ho detto - esordisce Brizzi - copiamo, facciamo un falso, il meglio e il peggio degli anni '60, ed è a metà tra 'Abbronzatissima' e 'A Chi'".
"No è un Natale col morto, ma non volevo snaturare la mia natura, non un film comico per forza, ma una commedia romantica che, forse, somiglia di più a 'Ex', perché ci sono i buoni sentimenti e la risata pure, e il morto Luigi Proietti è più vivo che mai". Carlo Rossella 650 copie perché crediamo molto in questo film, un bellissimo film di Natale con un cast eccezionale, non classico film di Natale, che non fosse ci è riuscito, ottima sceneggiatura bella musica nonostante il morto gag molto divertente. Dal 19 dicembre prima e dopo le feste credo 'non tema la concorrenza' "E' il quarto film che faccio con Brizzi - afferma Bisio -, nel primo mi ha fatto morire la moglie, nel secondo la mamma, stavolta non è un mio parente, ma gli ho detto 'non faccio la trama romantica, voglio fare il comico'. E Cristiana mi dice 'Sembravi il bradipo'. Sono un maestro montessoriano che crede nei bambini, tenero". "Bisio fa il bradipo Seth ('L'era glaciale' ndr.) ed è bravissimo, mi fa morire. Il mio personaggio è una psicologa".
"Il mio personaggio non saprei definirlo con un aggettivo (ha perso l'uso delle braccia in un incidente stradale ndr.) - dice Bova -, guarda questa famiglia un po' folle e ci si trova dentro, si lascia trasportare dall'energia bella e forte di questa famiglia. Due persone sono venute sul set per aiutarmi, la ballerina Simona Astori e Andrea Postolo, perché alcune scene erano un po' difficili, tanto che all'inizio pensavamo le dovesse fare qualcun altro, come cambiare il pannolino al bambino e accendere il camino, pensavamo ad una controfigura. Ma volevo dare un apporto di sincerità in più al personaggio, questo lo rendeva ancora più vero, perché doveva dimostrare di esserne capace. Ho avuto la disponibilità di due persone carinissime che mi hanno raccontato non solo l'abilità ma come farle, capire come agire. Infatti, Francesco beve dal bicchiere di carta, gesticola, si mette a posto i capelli con i piedi. Volevo farlo diventare naturale, tanto che mi ero dimenticato di avere le braccia".
"C'era una in cui Raoul massaggia Abatantuono con i piedi, ma è stata tagliata" chiosa Bisio. "Nel film sono 'molto bionda' - dice la Gerini -. Ci siamo divertiti tutti moltissimo, nonostante il caldo (hanno girato in piena estate ndr.), ed essendo un film corale, c'erano lunghe attese, ma con una compagnia d'attori straordinari. Chiara è una che ha sofferto, dopo matrimoni fallimentari, e una carriera di cantante un po' sfigata, non ha avuto successo. Ma ha un fratello che le fa anche da padre. Bionda nel senso che non si accorge di niente, che i figli stanno martoriando il 'maestro'. La nostra storia è un po' da cartone animato, lei cade nuvole, un po' imbambolata, ma alla fine Fausto mi vede come una sensualona mangiauomini. Mi divertiva l'idea che un bandito svegliasse in me la focosità. Con Fausto ci sonosciatmo, la sua idea di comicità giocherellona, e dovevo reagire al circo che mi si presentava intorno. E' la prima volta che lavoro con Claudio e Diego, ma ha funzionato".
"Il mio personaggio diciamo che è rocambolesco - dichiara Abatantuono e sul riferimento nel titolo a "Indovina chi viene a cena" - Allora io dovevo essere Spencer Tracy? Con il regista e gli sceneggiatori tutti elementi messi assieme con entusiasmo nella storia e nella qualità degli attori. Una commedia corale è difficile, e con la tematica della disabilità, come quello vecchio il colore della pelle (là la figlia presentava il fidanzato di colore ai genitori ndr.). La cosa interessante è affrontarlo davvero, a parole è semplice, in pratica se ti capita è più complicato. Pensavo questo nodo ci impegnasse di più, invece è stato un gancio importante, un trampolino per tutto il resto. Un film per tutti con questa tematica, avere al fianco Raoul così mi sono inorgoglito. Penso sia felice nella vita come lo sono stato io". "Elisa è introversa - dice la Porcaro, mentre la veterana Isa Barzizza, aggiunge: "A proposito morti, fortunamente stavolta non faccio la morta, piango molto, sono una vedova inconsolabile". "Il rapporto con Diego/Giulio e me, Antonio - confessa Buccirosso -, l'ho visto un po' come quello fra Paperino e Paolino, o Paperone; affronta un fratello benestante che ha tanti soldi. Antonio è un po' irascibile". "Ho fatto il mio solito film - riprende il regista - col tono che mi piace fare, ho seguito una mia linea, ma c'è Natale di mezzo. Il concorrente più temuto quello di un gruppo di nani che vanno in giro ('Lo Hobbit - La desolazione di Smaug' ndr.), che non ho ancora visto (esce oggi ndr.); nel primo film mangiavano molto, in questo non lo so. Spero in un ex aequo col film di Neri Parenti".
"Per questo personaggio che mi ha offerto Fausto, da una parte ero felice perché era una prova importante per un attore. Mi ha ricordato l'interpretazione meravigliosa Daniel Day Lewis (nel premio Oscar "Il mio piede sinistro" ndr.), ma qui in una commedia, c'era il rischio di interpretarlo in modo offensivo. Ma la sceneggiatura ha un grande rispetto dei portatori handicap, sulla realtà di persone diversamente abili, non far pesare la mancanza delle braccia, però c'è la reazione di tutta la famiglia. Siamo tutti bravi ma quando ce le troviamo davanti abbiamo persino timore a guardare, perché al vederli in difficoltà ci imbarazziamo. Questa è la reazione all'inizio, poi pian piano diventato normali e non ci facciamo mai più caso. Siamo noi che reagiamo con atteggiamenti diversi. Claudio aveva molta paura, poi mi ha detto 'sei uscito bene'. Per come interpretarlo mi sono lasciato portare dall'istinto. E' andata bene". "Avevo paura di te!" - ribatte Bisio. "Ho usato un modo naturale di lavorare - aggiunge Buccirosso -, dovevo trovare l'equilibrio di un personaggio carino e simpatico nell'umilta dell'affetto. Lui cerca di organizzare delle iniziative dove non è accettato, per essere simpatico a tutti i costi. Devo confessare che lo sono stato anch'io in alcuni casi. Non ho avuto una grande preparazione perché era già scritto così e rispetta il bagaglio di comicità e l'esperienza degli attori, e qui hanno creatività anche le donne, da Angela a Cristiana, da Claudia a Rosalia".
"Spesso li lascio liberi di fare un ciak come vogliono loro - riprende Brizzi -, alcuni di questi ciak liberi sono finiti nel film, come il risveglio dall'incubo di Angela, sono andati l'uno contro l'altra a chi divertiva di più. Uno spasso quando Diego e Angela stavano insieme e volevano superarsi, persino quando erano 14 in scena. Abbiamo fatto 8 settimane di riprese, in un'ambientazione climatica di un inverno che non c'era, tanto che una persona era addetta all'aria condizionata di Diego, un tubone che si se spegneva morivano tutti. Ma qualcuno cercava di sfuggirlo perché si passava da 40° a 20. Abbiamo girato a Sacrofano, tanto che ogni tanto qualcuno ha scritto 'Natale a Rio', a Beverly Hills. La scena dello sci è stata girata sullo Stelvio". "Mi sono alzata alle 5 e quando arrivo sul set non erano ancora pronti, stavano a discutere 'se Cristiana non dicesse quella cosa', 'Ma non si può, se è la sua scena madre. Diamo retta un po' a lui, questa scena è di Diego'. Sono stata quattro ore ad aspettare in un gatto delle nevi" "La scena la faccio senza controfigura - ribatte il regista -, mi ha detto, perché so sciare mi ha detto ed andata giù, ma non è più tornata, l'abbiamo trovata più tardi in baita". "E' la prima volta in questa mia lunghissima carriera - dichiara la Barzizza - che faccio un film con tanti attori bravi, per l'atmosfera che si è creata, erano tutti gentili, mi hanno coccolata come fosse di cristallo, tranne nella scena delle palle di neve ma erano leggere. Sono contenta di aver conosciuto Fausto perché con lui si lavora benissimo, dà tranquillità, fiducia, ed erano tutti pronti ad iutarmi. Anche perché se cadevo da un gradino si fermava tutto, in questo la gentilezza era un po' interessata".
"Sono fiera della canzone 'Aspetterò' - dice la Gerini che nel film la canta -, due voci straordinarie, oltre quella di Gigi che ha fatto il disco" - aggiunge Brizzi. "Mia figlia Rosa - riprende l'attrice - nel film si chiama Azzurra. La sensualità non è un portafortuna, dopo 'Come è bello far l'amore' e 'Tulpa', ho chiuso, da oggi in poi sarò abbottonata". "Sono stata accolta benissimo da tutti - commenta la figlia Rosa -, le scene con Bisio sono state divertenti, quelle cose terribili le ho fatto sul set. Ci hanno tagliato le scene del rock'n'roll dove io gli tiravao dei calci e si è fatto male tante volte per niente", conclude spinta dall'attore.
"Non è la prima volta che giro un film - dice il piccolo Niccolò Calvagna - e il regista "Durante la lavorazione ha perso i denti ed è tornato con due denti più grandi di lui e di Abatantuono". Visto recentemente in "Anni felici", il ragazzino afferma "Tra Luchetti e Brizzi? Lavorare di più è stato con Luchetti che è un gran caccac...". E poi dicono che le parolacce non si devono mettere nei film! Ce le dicono loro in faccia. José de Arcangelo

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