giovedì 6 marzo 2014
"300 - L'alba di un impero", scritto e prodotto da Zack Snyder: quando passando dai fumetti al grande schermo la Storia diventa leggenda
Ecco l’atteso secondo capitolo dell’epica avventura storica "300" che non è un sequel ma nemmeno solo un prequel, perché parte dai precedenti che hanno provocato la sanguinosa guerra per poi riprendere dalle vicende 'parallele’ per approdare infine al periodo successivo dell'originale. Ancora ispirato alla graphic novel "Serse" (Xerxes) di Frank Miller, e prodotto, oltre che sceneggiato (con Kurt Johnstad), da Zack Snyder, "L'alba di un impero" è firmato stavolta da Noam Murro ("Smart People"), anche lui proveniente dalla pubblicità, però meno visionario del suo maestro.
Infatti, visivamente viene ancora rispettato l'origine fumettistico della storia, ma l'effetto sorpresa e meraviglia è ormai scomparso, nonostante il 3D di ultima generazione. Le riprese degli scontri a furor di lama e le battaglie vengono sempre riproposte in una sorta di rallenti che restituisce il fascino del disegno in tutto l'arco del movimento e, quindi, l'uscita del sangue (non solo) ha l'effetto grafico dell’originale di carta, mentre gli effetti speciali digitali esasperano la fantasia creativa, trasformando la storia in leggenda. Ovviamente, non mancano licenze (storiche) e riferimenti contemporanei, dal petrolio ai guerrieri kamikaze (il loro carico esplode in un fiume di fuoco sulle navi nemiche).
Nel prologo assistiamo all'uccisione in battaglia del re persiano Dario (Igal Naor) per mano del generale greco Temistocle (il Sullivan Stapleton di "Gangster Squad"), davanti agli occhi del figlio Serse (il brasiliano Rodrigo Santoro, già nel film precedente). Il giovane erede della Persia (l'Iran contemporaneo), guidato da Artemisia (una crudelissima Eva Green) - vendicativo comandante della marina persiana -, viene prima trasformato in dio e poi spinto a vendicare il padre.
La sua vendetta si compirà nella celeberrima battaglia delle Termopili col sacrificio dei 300 eroi spartani guidati da Leonida (ricostruita nel precedente film), mentre Artemisia parte a capo della sua potente flotta per conquistare l'intera Grecia. Da parte sua, Temistocle, convinto che la sua unica speranza di sconfiggere la possente armata persiana sia rappresentata dall'unione delle forze di tutte le città-stato del paese, guida l'estrema carica che è destinata a cambiare il corso della Storia.
Un grande spettacolo, di puro intrattenimento – magari con qualche spunto ‘didattico’ -, sostenuto anche da una giusta cornice firmata dal direttore della fotografia Simon Duggan, dallo scenografo Patrick Tatopoulos, dalla costumista Alexandra Byrne, dai supervisori degli effetti visivi Richard Hollander e John 'DJ' Desjardin e dai montatori Wyatt Smith e David Brenner. Le musiche sono di Junkie XL.
Nel cast ritroviamo anche Lena Headey (Gorgo, regina di Sparta), David Wenham (Dilios), Andrew Tiernan (Ephialtes) e Andrew Pleavin (Daxos), mentre le new entry sono Hans Matheson (Eschilo), Callan Mulvey (Scyllias) e il giovanissimo Jack O'Donnel (il figlio Callisto).
José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5)
Nelle sale dal 6 marzo distribuito da Warner Bros. Pictures Italia
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