martedì 18 marzo 2014
Dalla rete al piccolo e, infine, al grande schermo arrivano gli irrestibili Pio & Amedeo in "Amici come noi" di Enrico Lando
Scoperti sulla rete e catapultati dal piccolo al grande schermo, ecco Pio & Amedeo che diventano "Amici come noi" per i milioni di fan diseminati sulla Penisola, diretti da Enrico Lando, regista del debutto al cinema del fenomeno "I Soliti Idioti".
"Ho visto le loro cose su youtube e in televisione - dice il produttore Pietro Valsecchi (Taodue), sui beniamini delle 'Iene' -, sono molto fermi nelle loro decisioni artistiche, e un po' rompicoglioni, ho deciso di farne un film e con Enrico Lando, da lì con gli sceneggiatori Gianluca Anselli, Fabio Di Credico, oltre agli stessi Pio (D'Antini) e Amedeo (Grieco) ci siamo messi a lavorare con la partecipazione di Gabriele Parpiglia".
Alla conferenza stampa di presentazione a Roma, oltre i già nominati protagonisti, regista e produttore, anche Alessandra Mastronardi (Rosa), protagonista femminile, Giovanni Mancini (Mario, il padre di Rosa), Alessandra Sarno (Stefania, suocera e madre di Rosa), Anna Rita del Piano (Angela, mamma di Amedeo), Maria De Biase (Marika), Manuela Sparta, Mohammed Zouaoui (lo spacciatore). Nel cast anche Nicola Valenzano, Mariela Garriga (Laura), l'amichevole partecipazione dei Moda' (in versione 'religiosa' al matrimonio) e con la partecipazione di Massimo Popolizio (zio Ettore).
"Mi aspettavo delle persone diverse e un casino continuo - dice il regista -, ma lavorare è stato un po' difficile soltanto perché loro non conoscevano i set, soprattutto all'inizio, ma quando sul set si ride vuol dire che la loro comicità funziona".
"Lui ci ha messo un bel po' a tradure dal foggiano all'italiano, anzi al padovano", ribatte Pio.
Certo la storia è esile e, diciamolo pure convenzionale, ma su misura per lo scatenato duo: i due cari amici Pio & Amedeo sono uniti dalla passione per il calcio (Amedeo gioca nella squadra locale Real Zapponeta ma sogna il grande Milan) e soci in una bizzarra agenzia di pompe funebri.
Pio, ragazzo con la testa sulle spalle, è in procinto di sposare Rosa (Mastronardi), ma scopre durante la festa di addio al celibato che sul web gira un video porno che ha per protagonista la sua, anche se si vede solo lo stesso tatuaggio e nello stesso posto che l'ha lei. Da qui si scatenata una serie di equivoci che porteranno i due prima a Roma, poi a Milano, infine ad Amsterdam e ritorno in Puglia, dove tutto si risolverà, in un gran finale cantato e ballato come nella miglior tradizione del nostro 'musicarello' e degli odierni prodotti di Bollywood.
"Il film con Woody Allen è stata una sfida meravigliosa, dovevo assolutamente farlo - afferma la Mastronardi -, ma stavolta mi sono stupita perché Pio e Amedeo sanno esattamente quello che vogliono; infatti ti dicono spesso 'no no non è così', e sono anche preparati. Non avevo mai fatto una commedia così e volevo giocare insieme a loro, fare qualcosa che portasse un po' di allegria. Io mi sono divertita, c'era un'atmosfera molto goliardica perché loro sono dei burloni. Maria De Biasi (nel film la sua amica del cuore ndr.) è una bravissima attrice e donna, sono molto contenta di poter lavorare con lei".
"Ringrazio tutti - ribatte la De Biasi -, è stato molto divertente, con Ale c'è stato subito feeling, divertente, anche con loro due una bella esperienza, molto goliardica che non è un difetto".
"A Pietro sono avanzati i soldi del cattering di Zalone, e così è nato il nostro film, questa è la verità" afferma Amedeo.
"Checcho Zalone ci ha implorato 'mi serve un po' visibilità, diamoci una mano' ragazzi", scherza Pio.
"Tutto è nato ad una cena in casa di Pietro - confessa il collega -, ci è piaciuto tantissimo, e abbiamo preso spunto dal motto 'fuggi da Foggia...' preso da Federico II che recitava 'Oh Foggia mia perché fuggi', proprio quando la città era stata attaccata". Poi il discorso vira sul dialetto e la gastronomia locale su dove si dice 'involtino' dove 'braciola'. Intanto, il film esce nelle sale il 20 marzo in circa 437 copie, distribuito da Medusa, mentre il costo è stato sui tre milioni di euro, con dei pickup tra Puglia, Roma Milano, Amsterdam, e "c'è un altro film perché abbiamo tagliato abbastanza materiale" da ricavarne un altro film.
Giovanni Mancini detto 'Padre Pio' perché nel film ha il ruolo del padre e dice: "Quando andai nella sartoria e vidi tutti gli abiti col cartellino Padre Pio, mi son detto ho sbagliato set, poi ho capito e ho avuto la sfortuna di conoscerlo da una ventina di anni. Amedeo addirittura andava a scuola con mio figlio, e continua dal liceo scientifico, dove copiava compiti. Pio e Amedeo non recitato, sono proprio così. Sul set la gente e il cast dicono sono bravi, ma sono proprio così, al pub per strada queste sono le mattane che fanno".
"Dove c'è gusto non c'è perdenza" dicono sul bacio tra loro due, "l'abbiamo letto proprio su un bacio di cioccolato".
"E' stato molto divertente - dice la Sarno - il provino l'ho fatto con Pio, ed Enrico Lando non capiva niente perché parlavamo in dialetto, ma ci ha detto 'mi sa che va bene', molto divertente anche la scena del balletto", dove balla e canto l'intero cast.
"Da Zalone a Pio, sono pagata per fare la mamma del comico pugliese - afferma Annarita Del Piano -; sono barese, ma sono sempre a Foggia perché recito a teatro, ma non c'è nessuna rivalità, la Puglia è tutta bella e accogliente".
"Ho riso dal mattino fino a sera - dichiara Nicola Valenzano -, mi sono emozionato veramente quando ho portato mia figlia (nella finzione ndr.) in chiesa, non era un film povero, ma ricco di tutto, dall'acqua al pranzo, dalla risata ai sentimenti. Ho conosciuto una bella famiglia, anch'io sono barese, ed è stata un'esperienza pimpante e divertente. Ho fatto molti film ma non ho lavorato moltissimo, adesso vai sul set anche produzioni che non hanno tanti soldi, ma benvenute, non è successo con Valsecchi, perché sapevo che è il produttore di Checco, e speriamo vada bene anche questo film".
"Sono cubana e per me è il primo film - ribatte Mariela Garriga -, ringrazio tutti perché anch'io mi sono divertita tantissimo e ho dovuto improvvisare. Loro sono divertenti ma è difficile parlare sul serio, anche fuori dal set, e quando volevano che non capissi qualcosa parlavano in dialetto, ma alla fine l'ho imparato abbastanza da capirli".
"La sfida è metterli insieme e farli provare - dice il regista -, il copione spesso non viene rispettato e gli altri devono improvvisare molto perché loro sono dei comici, e gli altri devono adattarsi".
"Lo spunto lo cambiamo 'last minute" - afferma Pio -, l'idea del finale è nata da Valsecchi che aveva in mente un grande balletto stile Bollywood".
"Con Checco (Francesco Silvestre dei Moda' ndr.) siamo amici da tempo - conferma Amedeo - si andava a citofonare alla gente e lo facevamo per vendere dei cd, ed è arrivato per fare questa ca...ta mai fatta con altre persone, addirittura vestito da prete".
"Cavolata nata sul set dei 'Pink Freud' - riprende Pio -, e Pietro ti chiama la domenica e chiede: 'Dormite?'; è uno meticoloso, ci crede, ci mette tutta l'energia, mi chiedo 'ha mille cose da fare perché deve pensare a me la domenica', poi per una salita a piedi a Capri, ci umilia dappertutto, abbiamo fatto un anno di callo con Valsecchi".
"Pio è uno che scommette, Amedeo spende tutto il cachet in biglietti per la partita, c'è un po' di calcio, fatto con piacere, tutto per la promozione, tanti giocatori anche della Roma, tanti amici ci verranno a vedere, contiamo sulla gente che ci ha sostenuto".
Carlo Rossella "Non l'ho visto perché non vedo nulla dopo le 22:00 - di Carlo Rossella di Medusa, a proposito dello 'scherzo' fatto a Sorrentino dalle 'Iene' -, ma ho saputo che tutti ridevano come dei pazzi, mi hanno parlato tantissimo, loro piaciono moltissimo, sono davvero straordinari".
"Se ci vuoi ne 'La grande bellezza 2' ci veniamo - concludono in coro -, c'è rimasto male, siamo stati arrestati in Russia, anche a Hollywood, in 25', John Bastiani, Ridge che ha 62 anni, ma deve stare lontano dalle fonti di calore, l'abbiamo fatto per dieci minuti e ci hanno visto tutti i parenti, e noi abbiamo detto loro 'Brooke è zoccola veramente".
E Amedeo chiude, rivolgendosi alla stampa: "Parlatevene male, mi raccomando".
José de Arcangelo
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