lunedì 22 settembre 2014

Approdati a Roma i giovani protagonisti di "Posh" di Lone Scherfig: Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons per un vero bagno di folla richiesto dalle fan

E' confermato i nuovi idoli delle ragazzine sono Sam Claflin ("Hunger Games"), Douglas Booth ("Romeo & Juliet") e Max Irons ("The Host"), figlio di Jeremy, stavolta protagonisti nei rispettivi ruoli dei presuntuosi Alistair Ryle, Harry Villiers e Miles Richards.
E se Oxford preferisce evitare l'esposizione mediatica, "Posh", il nuovo film di Lone Scherfig - la regista danese di "Italiano per principianti" e "An Education" -, non può evitarla, visto che i giovani protagonisti sono approdati in Italia a grande richiesta via internet dei fan - leggi giovanissime - e dopo il bagno di folla (tremila persone circa) alla Coin di Roma, domenica 21 settembre, hanno incontrato la stampa la mattina del giorno dell'attesissima anteprima. La storia. Dieci studenti dell'università di Oxford ammessi nello storico ed esclusivo Riot Club, fondato nel 1776, aspirano soltanto a lasciare un segno sulla scia delle figure leggendarie che ne hanno fatto parte, a diventare 'celebri'. Ma in una serata, gli animi si scaldano e complice un vortice di alcool, un tragico e inquietante finale rovina la loro reputazione. Che fare? Accusare il club per discolparsi, rischiando di essere estromessi per sempre dal giro del potere o barattare il proprio silenzio (attraverso un capro espiatorio) in cambio di un brillante futuro.
"Il film l'abbiamo acquistato un anno fa per la storia e per il cast - esordisce Proia di Notorious che lo distribuisce in Italia dal 25 settembre in 250 copie -, ma non pensavamo fossero già così popolari, ma abbiamo scoperto in rete che migliaia di ragazzi volevano il cast di "Posh" in Italia per conoscere i loro beniamini. Loro hanno accettato di fare tappa a Roma e l'incontro di ieri è stato una cosa tipo i concerti dei Duran Duran negli anni '80. E stasera ci aspettiamo una sorta di armaggedon all'Adriano per l'anteprima".
"David Cameron non so se ha visto il film - ribatte il produttore Pete Czernin - , ma in questo periodo è molto impegnato tra il referendum in Scozia e la situazione in Siria. Quando abbiamo visto la pièce si è parlato subito di farne un film, dato che questo tipo di club esistono anche in America, e non è un crimine essere 'Posh', appartenere all'upper class, o al club, quello che purtroppo non puoi evitare è questo tipo di crimine, perché loro sono, comunque, arroganti, presuntuosi, cinici e viziati. Avere i capelli impomatati o appartenere ad una certa classe non è un crimine. Laura (Wade, autrice del testo teatrale e della sceneggiatura ndr.) ha fatto una serie di ricerche da cui è venuto fuori che questo tipo di giovani esistono, e i media hanno subito grida questo club è come quello di cui faceva parte Cameron".
"Quando la sceneggiatrice decise di trasformare la sua opera teatrale in un film - prosegue - abbiamo capito che era molto importante affidarlo ad una regista donna, dato che si tratta di un mondo molto maschile visto, appunto, attraverso uno sguardo femminile, e che non fosse inglese. Ma Lone, che conosce il sistema, ha dato il giusto tocco dal suo punto di vista. Era importante equilibrare anche il personaggio femminile, dato che è la chiave perché il suo non è solo uno sguardo visto che ha anche vissuto la quotidianità universitaria degli studenti". "Erano molto importanti anche i cambiamenti dei personaggi di Max (Miles) e Sam (Alistair), per farli entrare gradualmente in questo mondo, anziché metterli di fronte alla brutalità di tutti loro". Infatti, nella pièce tutto si svolge durante la cena fuori dall'università, mentre il film parte dal loro arrivo a Oxford e dal successivo ingresso nel club.
"Mi ha fatto un po' paura perché pensavo 'questo tipo di gente non esiste - dichiara Douglas Booth -, nemmeno i club. E' piuttosto inquietante vivere questi personaggi ed eventi, e secondo me d'invidiabile c'è ben poco". E sulla giornata precedente aggiunge: "Non ho idea di cosa sia avvenuto, mi ha fatto sentire umile, e anche tremare un pochino, vedere tante ragazzine. Non so perché sia diventato un argomento top, forse perché quello che è molto popolare è Sam, ma non so dire la ragione". Sullo spettacolo afferma: "Avevo visto la versione teatrale nel 2010, che inizia direttamente in sala da pranzo al ristorante, il film invece fa incontrare i ragazzi prima, per aprirli un po' di più, capire chi sono, da dove vengono, ma poi non è che la ricordasse benissimo, e ho costruito il personaggio dal basso, dal fondo per risalire la china".
"Penso sia uno stile di vita fatto di eccessi - ribatte Sam Claflin -, perciò viene visto come qualcosa d'invidiabile; infatti loro dicono 'vorresti essere me perché in fondo mi ami'; vogliono apparire farsi ammirare, invidiare, però loro si spingono troppo in là, abusano del loro potere. Noi dobbiamo attirare il pubblico, fargli provare invidia e poi fargli capire cosa fanno, così colpisce di più quello che viene dopo. Nemmeno io l'invidio". "Non ho idea perché tutte queste ragazze volessero vedere noi - prosegue sull'evento domenicale -, forse le avevano promesso di farle diventare training-twitter, le hanno offerto una vacanze gratis, o addirittura pensavano che fossimo gli One Direction".
"Credo sia importante non esprimere giudizi sui personaggi - chiosa Max Irons -, il compito di noi attori è stato quello di attingere, far vedere una vita la cui appartenenza ti può offrire tutto, che ti consente di avere tante opportunità, e tante cose in più; è una forte tentazione per cui vorresti entrare anche tu. Si tratta di andare a guardare la natura umana, perché si è tentati - come tutti vorrebbero - di parteciparvi, e Miles sceglie che strada prendere, sicuramente non provo nessuna invidia verso di loro". "Non ho visto la pièce, anche perché il personaggio era interpretato da James Norton, e per me sarebbe stato un incubo fare lo stesso personaggio, però l'autrice ha tracciato i personaggi in maniera precisa, attenta e profonda nella descrizione del loro background, non ci sono cliché; del resto il teatro è un mezzo diverso e non sarebbe molto sano vederne la versione perché è sempre una distrazione. Il film ha avuto molto sostegno e richiesto tanto impegno, e sono felice che possa aprire un certo dibattito, non troppo in là sarebbe un incubo".
"Non seguo twitter però presumo sia una cosa positiva - continua -, ieri comunque sono quasi svenuto, abbattuto, penso sia molto bello che possa spingere le persone ad andare a vedere un film altro, dalla sostanza diversa, non un franchising, né la classica serie, ma un film sulla nostra società che è iniqua". "Non mi sento affatto popolare - conclude Claflin -, ma ieri alla Coin c'è stato un evento travolgente, che non c'eravamo mai aspettati né mai vissuto prima. C'è una grande differenza tra 'Hunger Games' e questo film, voglio seguire anche una strada diversa nella mia carriera, questo è un lavoro più viscerale, dark, sia dalla parte della recitazione che da me stesso. Sono esperienze diverse".
"La cosa bella dei fan a Roma, in Italia, è che sono così appassionati, ti dimostrano il loro affetto, e presentarsi in una città bellissima, fantastica, per vivere un'esperienza travolgente come quella di ieri, ti fa sentire umile". José de Arcangelo

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