giovedì 30 ottobre 2014
Ecco il vero Franco Califano nel nuovo film a lui dedicato dall'infaticabile Stefano Calvagna "Non escludo il ritorno" con Gianfranco Butinar
Presentato a Roma durante una conferenza stampa, arriva nelle sale il 6 novembre il nuovo film ‘dell’indipendentissimo e infaticabile’ Stefano Calvagna, stavolta dedicato al ‘califfo’, scomparso un anno fa, di cui era fan e amico.
Franco Califano cammina sulla spiaggia. Si allontana dai suoi amici più cari per andare a morire lontano (a Cerenova), in solitudine. Nel suo cammino di distacco ripercorre i momenti più duri e più belli della sia vita. Rivive attimi di divertimento avvicendati a istanti di solitudine ed amarezza.
Lo spettatore scopre così il rapporto con se stesso, con gli amici, con il mondo dello spettacolo, con i giornalisti. Rammenta il suo rapporto con i giovani e quella spinta da questi ricevuta per tornare a scrivere e riemergere dall’abisso in cui si era confinato. Ed è durante questa riflessione che il Maestro mostra i lati meno conosciuti del suo animo, attraverso frasi pensieri ed esperienze.
Un lungo e particolare viaggio che ci fa conoscere un Califano inedito, del quale solo pochi intimi che lo frequentavano ne conoscevano le sfumature. Un viaggio per dimostrare che le persone possono commettere errori e prendere strade sbagliate ma possono anche trovare la forza di risalire, cercando uno spiraglio di allegria dalle vicende più amare. A volte non conformarsi alla regola può portare all’allontanamento dalla società che ci circonda, ma è la scelta migliore per rimanere se stessi.
E’ questo il Califfo che Calvagna rievoca e ci restituisce in uno dei suoi film, forse, più riusciti perché ne viene fuori tutta la sua passione e l’ammirazione per il cantautore (e per il cinema fatto ad ogni costo), a cui non sono stati ‘perdonati’ proprio gli errori, quelli che possiamo commettere tutti.
“Quello che intendo raccontare con questo film – dichiara Calvagna – è quella che chiamo la ‘terza vita’ del Maestro Califano. Se consideriamo la prima vita come quella in cui egli conobbe il successo, e la seconda quella in cui lo vide lentamente sgretolarsi, la terza vita è quella in cui lui provò con tutto se stesso a tornare in gioco, sfidando tutto e tutti. La cosa particolare, per cui valga la pena di realizzare un film per raccontarla, è che proprio in questo periodo il Maestro venne colto dalla malattia che gli impedì di tornare a vivere. E’ incredibile come egli abbia vissuto questa sua situazione fisica, basti pensare che tutte le volte che gli chiedevano come stesse, lui rispondeva: ‘Bene, solo un po’ di raffreddore…’.”
Un giusto omaggio attraverso un vero mélo, quasi senza sbavature, con canzoni del cantautore intonate con vera passione, anche recitativa, dal protagonista Gianfranco Butinar – una vera sorpresa nella sorpresa -, persino in nuovi arrangiamenti.
“E’ stato un uomo che per tante persone ha rappresentato un esempio – prosegue Calvagna - da seguire nella vita: la ricerca delle cose semplici e la lontananza dai mondi borghesi, la sua costante voglia di stare vicino ai giovani, con i quali si sentiva a suo agio, quella particolare eccentricità che era il suo marchio di fabbrica… Sono tutti elementi che verranno messi in evidenza da questo film, ma ci sarà ovviamente anche spazio per raccontare come il Maestro sia stato etichettato dalla stampa e dall’opinione pubblica dei tempi recenti in modo falso e ipocrita: conseguenza dell’ignoranza su molti aspetti che interessarono la vita personale e professionale del Califfo”.
Quindi, per chi lo conosceva e l’ammirava ma non solo, un’occasione giusta per ricordarlo senza retorica né falsità, perché la pellicola di Calvagna rende omaggio ad un personaggio controverso che ci ha regalato temi indimenticabili, basti per tutti “Tutto il resto è noia”.
“Considero tutto questo come una mia personale dedica a Franco – conclude il produttore-autore-distributore nelle note di regia -, di cui oltre che fan di vecchia data, sono stato un personale amico. Ho conosciuto che tipo di uomo fosse e che cosa volesse dire per lui ‘raccontare’: io racconterò la sua persona nella stessa semplicità e nella sincerità in cui lui amava vivere”.
Nel cast, oltre Butinar, ci sono Enzo Salvi (l’impresario Stefano), Franco Oppini (il grande amico Giuliano), Andrea De Rosa (Massimo) e Danilo Brugia (Riccardino, due fan del gruppo soprannominato da Califano stesso i ‘Frankiani’), Michael Madsen (l’organizzatore di eventi e concerti internazionali, Paul Hummel), Rossella Infanti (Susy, compagna di Massimo), Roberta Scardola (la giovane fan Angela), Claudio Del Falco (pugile e campione di kick boxing), e la rediviva Nadia Rinaldi (Luna, la donna che, dopo l’allontanamento di Giuliano, si occuperà della casa e della vita di Califano).
“Non escludo il ritorno” (dalla frase che lo stesso Califfo ha voluto sulla lapide) è stato scritto da Calvagna con la collaborazione di Manuel Melitoto e Roberto Errichetti. La fotografia è firmata da Luca Santini, mentre le musiche – oltre quelle di Califano – sono di Paolo Vivaldi.
José de Arcangelo
Nelle sale dal 6 novembre distribuito da Poker Entertainment
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