giovedì 2 ottobre 2014

A tre anni dalla presentazione alla berlinale arriva nei cinema italiani l'opera prima dell'argentino Gustavo Taretto "Medianeras"

Presentato la prima volta nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2011 e vincitore del premio del pubblico nello stesso anno alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro approda finalmente nei cinema italiani - in occasione del rassegna romana del cinema argentino contemporaneo - "Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires", opera prima scritta e diretta da Gustavo Taretto, la cui riflessione è attraverso i toni della commedia, intelligente ed ironica, mai banale - sulla scia del vecchio caro Rohmer -, che mette a nudo tutte le nostre manie e fobie contemporanee. Dal barricamento dentro le quattro mura di casa, giustificato dal lavoro al computer e nuove tecnologie, ma anche e soprattutto dall'incapacità di comunicare (tranne cellulari, internet e social network) 'realmente', di esprimere i sentimenti e le nostre paure.
Quindi un ritratto di esistenza oggi tra disagio e isolamento, incomunicabilità (ipercomunicativa) e riflessione sui sentimenti, in primis ovviamente l'amore di coppia. Ovvero due modi opposti di vedere la realtà contemporanea. In una Buenos Aires disordinata e sconclusionata anche da un punto di vista architettonico, 'vivono' Martin (Javier Drolas) e Mariana (Pilar Lopez de Ayala). Lui è un web designer le cui nevrosi e crisi (di panico) lo costringono a rinchiudersi nel suo monolocale, schiavo di una realtà virtuale. Lei, architetto che non ha mai costruito nulla e fa la 'vetrinista', è vittima di turbamenti e ossessioni, reduce di una lunga relazione con l'uomo sbagliato. I due, anche se vivono sulla stessa strada e in palazzine una di fronte all'altra non si sono mai incontrati ma...
"Tu puoi sempre aprire una piccola finestra - afferma il regista nelle note - nelle medianeras (le pareti perimetrali cieche degli edifici, di solito condivise con vicini che nemmeno conosciamo oppure destinate alla pubblicità ndr.) per consentire che un raggio di sole entri nella tua vita". E, in questo modo, il grigiore esistenziale, forse, sparirà. Ma sicuramente vedrai il mondo e gli altri in modo diverso, anzi forse solo così li scoprirai veramente. Quindi un film se vogliamo 'alla Rohmer' però del terzo millennio, che offre divertimento - delicato e mai sopra le righe - e riflessione, emozioni e sorrisi. Nel cast anche Inés Efron (Ana), Adrian Navarro (Lucas), Rafael Ferro (Rafa), Carla Peterson (Marcela). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale dal 2 ottobre distribuito da Bolero Film

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