venerdì 28 novembre 2014

Ritornano "I pinguini di Madagascar" meno perfidi ma sempre irresistibili, anche in giro per il mondo nelle vesti di nuovi James Bond

Sempre più spesso succede sia sul piccolo che sul grande schermo, molti personaggi e situazioni diventati popolari pur essendo ‘secondari’ o sullo sfondo della storia, diventano protagonisti. Anche nel cinema d’animazione questi ‘comprimari’ hanno preso una nuova vita. E dopo gli spin-off di “Shrek” ovvero “Il gatto con gli stivali”, di “Cars” di cui il fortunato “Planes”) e gli attesi “Minions” di “Cattivissimo me”, ritornano gli ormai amatissimi “Pinguini di Madagascar” in un lungometraggio tutto per loro, ma i simpatici ‘pinguini’ erano già stati protagonisti di una serie televisiva anch’essa di successo, soprattutto tra i bambini.
Infatti, stavolta diretti e ‘doppiati’ dagli stessi creatori/disegnatori (si dice che mentre erano al ‘lavoro’ facevano anche le voci), Simon J. Smith ed Eric Darnell, sono diventati un po’ meno ‘cattivi’ del solito e, su questo versante, possono deludere gli adulti – fan o meno - che troveranno il film più edulcorato e meno graffiante. Sebbene in filigrana ci siano, sempre e comunque, appelli all’amicizia, alla tolleranza e alla solidarietà, rimandi all’attualità e alla quotidianità, utili per i più piccoli.
Ecco i nostri fantastici quattro pennuti, inimitabili ideatori dell’eroico piano di fuga dallo zoo di Central Park nel lungometraggio d’animazione originale “Madagascar”, improvvisarsi agenti speciali fuori dal comune, infatti, la loro missione sarà risolvere un complicato caso di spionaggio, facendo squadra con l’organizzazione segreta “Vento del Nord”, guidata da un severo lupo grigio. Riusciranno i nostri eroi ad unire le forze e mandare all’aria il delirante piano del malvagio dottor Octavius ‘Piovra’ Brine, alias Dave? Naturalmente sì, nonostante nella versione originale il ‘cattivo di turno’ sia doppiato niente meno che da John Malkovich.
E stavolta i nostri eroi, Skipper (voce originale di Tom McGrath), Kowalski (Chris Miller) e Rico (Conrad Vernon) e Soldato (Christopher Knights) faranno una sorta di tour degno di 007, da Venezia al Polo Nord, da Londra a Shangai. Ma prima di tutto, in un gustoso prologo, assisteremo alla ‘nascita’ di Soldato: mentre i tre ‘adulti maschi’ sono ancora al Polo Sud si imbattono in un uovo e, mentre cercano di salvarlo con ogni mezzo da pericoli e minacce di sorta, ne vien fuori una dolce e curiosa creatura. Ovviamente finiranno per adottarla, costituendo una vera e propria famiglia allargata di ultima generazione. Gay? Forse, ma non è detto.
Ma, nonostante la vicenda non sia troppo originale, il gioco funziona ancora bene soprattutto per i più piccoli ed è un buon passatempo per genitori, zii e nonni, perché il ritmo non manca, l’uso del 3D è azzeccato e i dialoghi sono sempre brillante. Il tutto in una durata standard che accontenta tutti. Inoltre, ci sono i nuovi personaggi della ‘squadra nordica’ che, tra rivalità, dispetti e collaborazione, è composta dal lupo Agente Segreto (‘Segreto è un nome non una qualifica!’ precisa con la voce di Benedict Cumberbatch), la foca Miccia (Ken Jeong, già tra i Minions) che, da nome, è esperta in esplosivi; il gufo femmina Eva (Annet Mahendru), affascinante e seducente, specializzata in intelligence, e l’orso polare norvegese Caporale (il caratterista Peter Stormare), tuttofare grande e grosso.
La sceneggiatura è di Darnell con John Aboud, Michael Colton, BrandonSawyer e Tom McGrath. Le musiche sono firmate da Lorne Balfe. Nella versione originale c’è il cameo in voce di Werner Herzog (il documentarista). José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 27 novembre distribuito da 20th Century Fox Italia

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