lunedì 3 novembre 2014
Uscita evento per il capolavoro del 'socio', amico e collaboratore di Hayao Miyazaki, "La storia della principessa splendente" di Isao Takahata che riporta sul grande schermo l'animazione tradizionale rivoluzionandola
Uscita evento, solo per tre giorni, per il nuovo capolavoro del celebre studio Ghibli, firmato dal ‘socio’ di Hayao Miyazaki: “La storia della principessa splendente” di Isao Takahata – collega e amico del maestro -, ispirato al tradizionale e popolare “Il racconto di un taglia bambù” (Taketori Monogatari), celeberrimo e amatissimo in tutto il Giappone.
Presentata all’illustre Quinzaine des Realisateurs dell’ultimo Festival di Cannes, la pellicola segna il ritorno alla regia dell’autore di “Una tomba per le lucciole” (1988), rimasto sempre alla Ghibli come produttore per i film dell’amico Miyazaki. Infatti, il suo ultimo lungometraggio “I miei vicini Yamada”, porta la data 1999, è stato selezionato dal Museum of Modern Art di New York per la sua collezione permanente, e nel frattempo Takahata è stato insignito della Medaglia d’onore giapponese Nastro viola (1998) e ha ricevuto un Pardo d’onore al Festival Internazionale del Film di Locarno nel 2009.
Il suggestivo lungometraggio d’animazione narra le vicende di Kaguya, minuscola creatura arrivata dalla luna e trovata in una canna di bambù da un anziano tagliatore, il quale decide di accoglierla in famiglia e di crescerla come una vera principessa, insieme all’amorevole moglie. La bambina cresce a vista d’occhio affascinando tutti quelli che hanno modo di conoscerla, fino a diventare una splendida donna. Portata dai genitori adottivi nella capitale in un palazzo degno di una principessa, appunto, la giovane attira molti pretendenti, ma nessuno è in grado di portarle quello che davvero desidera, e nemmeno l’imperatore in persona, riesce a conquistare il suo inquieto cuore…
Una bellissima favola che sfugge le convenzioni, gli stereotipi e persino il tradizionale happy end; una storia enigmatica e coinvolgente che, adoperando l’animazione tradizionale disegnata a mano – in questi tempi dove regna il digitale -, riesce a raggiungere momenti di sconvolgente bellezza e di rara poesia, anche perché Takahata ha voluto tentare qualcosa di diverso, con sfondi (di solito disegnati separatamente) e personaggi realizzati insieme per dar vita al sogno di tutti gli animatori: la sensazione di un’immagine interamente in movimento.
Ci sono voluti otto anni dalla progettazione al completamento del lungometraggio, “otto anni di sogni e ideali di Isao Takahata”, afferma il produttore Yoshiaki Nishimura, che ha convinto – dopo diciotto lunghi mesi di quotidiani tentativi - l’autore a tornare alla regia. E ne è valsa veramente la pena.
“A dire il vero – ha dichiarato il regista -, non ho idea se una storia come questa abbia un collegamento con la cosiddetta ‘attualità’. Posso comunque affermare che vale la pena vedere questo film d’animazione. Certamente per il talento e la capacità dello staff che ho messo insieme per realizzarlo, e per il risultato cinematografico che questi artisti sono riusciti a raggiungere. Un risultato, questo sì, che costituisce un punto di arrivo attuale e all’avanguardia. Questo è ciò che davvero desidero possiate vedere”.
E la storia della principessa Kaguya – come ricordano gli stessi realizzatori – ha molto in comune con ‘Heidi’, la famosa serie animata televisiva diretta da Takahata, con sequenze disegnate da Miyazaki, nata all’inizio del 1974. Entrambe queste piccole grande eroine crescono immerse in uno splendido paesaggio montuoso, dal quale gli adulti le allontanano per portarle a vivere in città. E una volte giunte nella metropoli, entrambe sentono una forte nostalgia per la loro casa tra i monti, per gli amici e per la natura.
José de Arcangelo
(4 stelle su 5)
Nelle sale italiane il 3-4-5 novembre distribuito da Lucky Red
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