venerdì 29 febbraio 2008

Ancora cinema

Perché ancora un blog di cinema? Perché ormai il cinema è tanto, e tanti i cambiamenti le "variazioni", le rivisitazioni e i nuovi mezzi tecnologici. Quindi, tanti gli argomenti, gli incontri, le rassegne e i festival. Spesso molti argomenti e pellicole restano nel cassetto per mancanza di spazio, perché non sono "appetibili" al lettore (secondo direttori e/o editori), o perché non c'è dentro la polemica o il gossip. Il cinema ormai è anche, e soprattutto, arte, la cosiddetta settima arte e, dunque, modo di espressione; oppure semplicemente documento storico e culturale. Non è un caso se sempre di più si sente la necessità di "salvare" film e filmati che, oltrimenti, andrebbero persi. Non ultima l'iniziativa, presentata l'altro giorno alla Casa del Cinema di Roma, dei cento film itliani da salvare che si propone di elevare a patrimonio nazionale di cultura le pellicole che hanno raccontato "l'Italia e gli italiani" dal 1942 al 1978. Lo scopo: che il cinema divenga anche e soprattutto (da anni viene chiesto da più parti) materia scolastica e che abbia i mezzi e le risorse necessarie per il restauro. Ovviamente tra questi cento titoli proposti ci sono sette (e mezzo, un episodio) film di Federico Fellini, sei di Luchino Visconti, quelli del neorealismo ("Sciuscià" e "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica, ma anche Rossellini), e poi Antonioni, Monicelli, Risi, Pasolini, Risi, Germi, Rosi, Comencini.
José de Arcangelo

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