lunedì 25 febbraio 2008

Un melodramma con musiche da Oscar

Presentato ‑ in anteprima mondiale e in concorso ‑ nella serata di apertura del recente festival di Venezia, “Espiazione” (Atonement ) di Joe Wright, è un buon melodramma tratto dal romanzo omonimo di Ian McEwan, sceneggiato dall’illustre Christopher Hampton (“Le relazioni pericolose”) e ambientato nell’Inghilterra del 1935, mentre la guerra mondiale era alle porte.
Briony Tallis e la sua famiglia conducono una vita agiata nella loro villa gotico-vittoriana.
L’adolescente Briony (Saoirse Ronan) è una scrittrice alle prime armi, dotata di una vivida immaginazione e infatuatasi del più grande Robbie Turner (James McAvoy), figlio della governante, che le preferisce la sorella maggiore Cecilia (Keira Knightley).
Non vi riveliamo altro, nonostante non si tratti di un giallo, per non rovinarvi la scoperta di quella tragedia annunciata che aleggia nella prima mezz’ora del film. Anche perché la pellicola eccelle soprattutto in questa sorta di lungo prologo, visto attraverso lo sguardo della fantasiosa e romantica ragazza ‑ ricreato con un raro gusto dell’inquadratura e dalla bella fotografia di Seamus McGarvey ‑. Un atmosfera rarefatta e sensuale come può essere quella dei ricordi, di un lontano weekend in cui la famiglia si era riunita sotto lo stesso tetto, schiacciata dal caldo asfissiante dell’estate e dalle emozioni (segreti) a lungo represse. E quel brutto episodio segnerà le esistenza di tutti i componenti della famiglia.
Ma quei momenti vengono descritti anche con lo spirito e la fantasia dello scrittore. Infatti, il regista ha dichiarato: “Questo film è incentrato sul potere distruttivo e redentivo della narrazione. Nel corso dei due anni necessari per portare ‘Atonement’ sullo schermo, lo spettacolare romanzo di Ian McEwan ha fatto emergere significati stratificati, inizialmente nascosti ai miei occhi. Pazzi che si buttano a capofitto lì dove gli angeli hanno paura di camminare”.
Nella seconda parte, cioè dopo la catastrofe, la pellicola prende la strada più tradizionale – se vogliamo convenzionale – del mélo cinematografico e forse si dilunga un po’.
E, alla fine capiremo cos’è successo dopo, dalla voce stessa della “scrittrice” ovvero Briony sessant’anni dopo, interpretata da una superba Vanessa Redgrave. Le orribili ferite provocate dal conflitto bellico, le separazioni, le mancanze, le parole non dette e le menzogne non rivelate.
Nel cast anche Romola Garai (Briony a 18 anni), Brenda Blethyn (Grace Turner, madre del giovane), Harriet Walter, Patrick Kennedy, Julia West, Alfie Allen e tanti altri.
Da segnalare le efficaci e funzionali musiche dell’italiano Dario Marianelli, premiate con l’Oscar.

José de Arcangelo

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