mercoledì 12 novembre 2008

La coppia Boldi-Ventura al cinema prima di Natale




In arrivo il film panettone, anzi pre-Natal come l’ha già ribattezzato qualcuno perché in uscita anticipata come l’anno scorso (venerdì 14 novembre), “La fidanzata di papà” di Enrico Oldoini con Massimo Boldi – al terzo prodotto dopo il ‘divorzio’ da Christian De Sica (e da Aurelio De Laurentiis), con un nutrito cast di bellone e comici, distribuito da Medusa in ben 600 copie. Una commedia corale, ambientata tra l’Italia e gli States, anzi tra Cortina e Miami, scritta dal regista Enrico Oldoini con Paolo Costella, destinata al pubblico che ama la comicità del popolare attore e dei suoi simpatici colleghi, tra convenzionalità e (sostenuta, non troppo) volgarità festiva. Certo, non mancano i riferimenti all’attualità, dalla crisi economica mondiale a Barack Obama.
“Sì è veramente in tema – conferma Boldi, a proposito del neopresidente americano – è il nome che dovrebbe dire Simona (Ventura ndr.). E’ stata una sorta di scommessa ma non abbiamo voluto strafare rivelando anche il nome. Infatti c’era anche una scena in cui lei cantava l’Happy Birthday Mr. President come Marilyn (a J.F. Kennedy ndr.) e che poi abbiamo deciso di tagliare”.
La storia, come di consueto, fra equivoci e rapporti incrociati, narra dei futuri genitori Barbara (Martina Pinto) e Matteo (Davide Silvestri), giovani italiani che vivono e lavorano a Miami, dove gestiscono un ristorante sul mare. Matteo è gelosissimo della sua fidanzata, ma in realtà è Barbara che dovrebbe guardarsi dalla seducente Felicity (Elisabetta Canalis) che insidia da sempre il suo uomo. Ed è a Miami che la coppia decide, a sorpresa, di far nascere il bambino. Da questa parte dell’Atlantico, Massimo (Boldi), il padre di Matteo, titolare di un albergo di Cortina, è un uomo allegro, imprevedibile, a volte stralunato. Con lui vivono la figlia Lara (Loredana De Nardis) e il cognato Eros (Enzo Salvi), cuoco romano, sboccato e alla perenne ricerca di una donna. Vedovo, Massimo ha una relazione segreta con Luminosa (Teresa Mannino), romantica e sognatrice, che lavora da sempre nell’hotel. I due avrebbero dovuto annunciare finalmente il loro fidanzamento, ma l’improvviso viaggio in America costringe Luminosa a restare a Cortina per occuparsi dei clienti. Invece Angela (Simona Ventura), la mamma di Barbara, è una donna manager che incute una certa soggezione, proprietaria di una catena di ristoranti tra Miami, Los Angeles e New York, dove vive abitualmente. La sua assistente personale Maria (Biagio Izzo), è un attore disoccupato costretto a perpetuare (vi ricordate Dustin Hoffman in “Tootsie”?) un travestimento nato quasi per gioco per non perdere il lavoro. Mentre Nino (Frassica), ex marito di Angela e padre di Barbara, vive anche lui a Miami, dove dà una mano alla figlia nel ristorante.
Naturale che il clou del film sia l’incontro/scontro di questa galleria di più o meno bizzarri personaggi, a cui si aggiungono i due supercops più sgangherati di Miami Max e Bruno (I Fichi d’India), Zi Carmelina (Aurora Quattrocchi), Gloria (Natalia Bush) e Jenny (Alessandra Barzaghi).
“Dopo il grande successo della commedia di Claudio Risi ‘Matrimonio alle Bahamas” – afferma Boldi -, uscita a novembre 2007 con un incasso di 12 milioni di euro, pensavo ad una nuova storia comica che seguisse le mie corde e in grado di rinnovare quel consenso ottenuto da un pubblico molto eterogeneo, rivelatosi non troppo diverso da quello dei film natalizi. Ma in un certo senso è una storia che potrebbe essere rigirata da un punto di vista drammatico”.
E in un certo senso, loro che provengono dal cabaret vero, hanno anticipato lo stesso Berlusconi.
“C’è una scena in cui Massimo vede il bambino per la prima volta e dice ‘è bellissimo! Gli avete fatto la lampada?!’, e poi nell’altra lo lascia cadere. Ma noi prendiamo un po’ in giro il razzismo e noi stessi. Come fa Spike Lee nei nostri confronti”.
“Mi sono molto divertita – dichiara la Ventura, arrivata con un po’ di ritardo, reduce della trasmissione “L’isola dei famosi” della sera prima, e alla seconda prova cinematografica dopo “Fratelli coltelli” di Maurizio Ponzi (1997) -, conoscevo già Massimo perché abbiamo fatto insieme la prima edizione dello Zelig televisivo e ci unisce un’amicizia e un rispetto reciproco. Ma ero un po’ preoccupata, anzi terrorizzata per questo ruolo da protagonista. Ma tutti mi hanno fatto sentire a mio agio, Oldoini mi ha aiutato a preparare la parte prima (un paio di giorni a Milano ndr.) e alla fine sono stata benissimo, ho cambiato persino le battute, dato che era tutto in presa diretta. Ho sempre il rimpianto di non aver fatto abbastanza, quindi questa è stata una nuova sfida e l’ho fatta con grande passione, nonostante siano tempi diversi rispetto a quelli della tivù. Mi piacerebbe che il cinema fosse la seconda parte della mia vita e della mia carriera, certo non lo potrò fare se continuo a lavorare così tanto in televisione.”
José de Arcangelo

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