sabato 7 marzo 2009

La Pantera Rosa delude ancora nonostante l'impegno del grande Steve Martin

Delude anche “La pantera rosa 2”, diretta dall’olando-norvegese Harald Zwart (“Un corpo da reato”) su misura per il protagonista Steve Martin e da lui stesso sceneggiata con Scotty Neustadter & Michael H. Weber. Nonostante sia basata sulla fortunata serie omonima e sui personaggi creati da Maurice Richlin & Blake Edwards, il regista che è riuscito a tirar fuori l’ispettore Clouseau che si nascondeva sotto il grande Peter Sellers; la vicenda va avanti stancamente e riesce a far sorridere (ma non troppo) soltanto nelle scene catastrofiche da cinema muto. In quanto ai dialoghi, che erano il punto di forza di Clouseau-Sellers, lasciano a desiderare e se Martin – ci dicono – ha lavorato sodo su battute ed accento (inimitabile anche in questo sia l’attore inglese che il doppiatore italiano di allora). Non sappiamo se nella versione originale sono e/o funzionano meglio, ma in quella italiana ci è rimasto in mente soltanto “stonza”, uno dei cavalli di battaglia del ‘vero’ Clouseau. E nemmeno il grande cast fa bella figura, ma piuttosto presenza di lusso. Fatta eccezione per la bellissima diva di Bollywood, già Miss Mondo 1994, Aishwarya Rai Bachchan.
Quando i leggendari tesori del mondo vengono rubati uno ad uno, il capo ispettore Dreyfus (John Cleese) è costretto ad assegnare Clouseau alla squadra di detective ed esperti internazionali incaricati di catturare il celebre ladro e ritrovare gli oggetti rubati. In partenza per Tokyo, l’intrepido e goffo Jacques Clouseau (Steve Martin) viene raggiunto in aeroporto dalla notizia del furto dell’inestimabile Pantera Rosa ed è costretto a rientrare a Parigi, dove sarà raggiunto dagli altri colleghi. Oltre ai suoi fedeli collaboratori Ponton (Jean Reno) e Nicole (Emily Mortimer), di cui l’ispettore è segretamente innamorato, Clouseau ha come colleghi nel dream team l’italiano Vincenzo (Andy Garcia), il britannico Pepperidge (Alfred Molina), il giapponese Kenji (Yuki Matsuzaki) e, naturalmente, la splendida ed esotica Sonia (Aishwarya Rai Bachchan). Le indagine, fra Parigi e Roma, seguono le tracce del ricchissimo Avellaneda (Jeremy Irons, accreditato solo nei titoli di coda) e di un certo Milliken (Johnny Hallyday, idem anche lui).
Però di solito le apparenze ingannano e anche qui ci sarà il colpo di scena finale a sorpresa, forse, l’unica dell’intera pellicola.
Come dicevamo nonostante gli illustri interpreti (c’è anche la grande Lily Tomlin nel ruolo di Mrs. Berenger), la commedia funziona poco, soprattutto se avete amato e continuate ad amare l’originale e insostituibile Clouseau della coppia Sellers-Edwards. Forse il film riuscirà a conquistare le nuove generazioni, i giovanissimi che non hanno mai visto né conosciuto l’originale, anche se la comicità non è stata nemmeno ‘aggiornata’ ai gusti e alla narrazione della commedia del secondo millennio, tranne che superficialmente. Peccato. E il regista è ora impegnato nel remake di niente meno che “Karate Kid”. Speriamo bene.
Sempre gustoso, invece, il personaggio animato della Pantera Rosa, disegnata dal grande Fritz Freling che torna – come di consueto - nei titoli di testa e di coda, anche se il Clouseau originale è stato sostituito anche qui, con le sembianze di Steve Martin. Infatti, allora la perfida Pantera era diventata anche lei protagonista di una serie di cartoni animati. Le musiche sono di Christophe Beck, mentre il tema è sempre quello originale, indimenticabile, di Henry Mancini.
José de Arcangelo
Nelle sale dal 6 marzo distribuito da Sony Pictures Releasing Italia in 200 copie

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