Una gustosa commedia, almeno per una buona metà, che poi diventa convenzionale e, alla fine, straziante e ricattatoria fino alle lacrime: “Io & Marley” di David Frank
el con Owen Wilson e Jennifer Aniston. Un film dedicato a chi ama gli animali, anzi i cani, quei fedeli e incontenibili amici dell’uomo che finiscono irrimediabilmente per far parte della famiglia. Però proprio per questo si potevano evitare i particolari della ‘fine’ perché non sono loro quelli che devono provare, ancora una volta, il dolore della perdita, per cui sono passati più di una volta nella vita, ma chi non li ama o li abbandona. E probabilmente sono coloro che non andranno a vedere la pellicola.
Tratto dal best seller omonimo di John Grogan (Sperling & Kupfer) e sceneggiato da Scott Frank e Don Roos, il film narra le vicende della giovane coppia John-Jenny Grogan che, mentre cade la neve la notte delle loro nozze, decide di lasciarsi alle spalle il rigido inverno del Michigan e trasferirsi nel sud per iniziare una nuova vita a West Palm Beach, in Florida. I due innamorati trovano lavoro come giornalisti in due quotidiani locali concorrenti, comprano la loro prima casa e iniziano ad affrontare le sfide della vita matrimoniale e del nuovo lavoro, oltre a prendere in c
onsiderazione l’idea di cambiare per sempre il loro rapporto mettendo su famiglia.
John, non convinto di essere pronto a diventare padre, confessa i suoi timori all’amico e collega Sebastian (Eric Dane), che ha per lui la soluzione giusta: regalare a Jenny un cucciolo. “Niente di più facile – afferma l’amico -. Lo porti a spasso, gli dai da mangiare, lo fai uscire ogni tanto”.
I Grogan adottano così un graziosissimo Labrador biondo di cinque chili che chiamano Marley ma, in breve tempo, il ‘piccolo’ diventa un rullo compressore: quarantacinque chili di energia incontrollata che trasformano la casa della coppia in un’area disastrata. E la scuola di addestramento (gestita da un’irriconoscibile Kathleen Turner!) non ha alcun esito: Marley stacca pezzi di cartongesso dalle pareti, prende a morsi il divano, rovescia i secchi dell’immondizia, ruba il tacchino il giorno del Ringraziamento, distrugge cuscini e giardini, beve l’acqua del water e insegue i fattorini. Persino una costosa collana-regalo finisce nelle sue fauci e oltre.
Nel marasma che crea nel corso degli anni, Marley osserva i suoi padroni vivere gli alti e bassi tipici della coppia, cambiare lavoro e casa e, poi, l’arrivo dei figli. Però, come John e Jenny realizzano, Marley , “il peggiore cane del mondo” in qualche modo tira fuori il loro meglio.
Peccato che proprio a questo punto la commedia si trascini e si dilunghi nei luoghi comuni (anche sdolcinati) del genere, mentre il simpatico Marley da protagonista passa ad essere un ‘attore secondario’, per riprendersi la rivincita nella scena madre della sua
, inevitabile, morte. Ed è, soprattutto qui, che si dovevano evitare i particolari dell’eutanasia, leggi agonia. In questo modo si ha l’impressione di aver visto due film in uno.
Nel cast anche il grande Alan Arkin (Arnie Klein, il capo di John), Nathan Gamble (Patrick, 10 anni), Hayley Bennett (Lisa), Ann Dowd (dottor Platt), Finley Jacobsen (Conor, 8 anni), Lucy Merriam (Colleen, 5 anni), Bryce Robinson (Patrick, 7 anni), Ben Hyland (Conor, 5 anni) e Clarke Peters (redattore). Ineccepibile, come di consueto, dal punto di vista tecnico e soprattutto grazie alla fotografia di Florian Ballhaus.
José de Arcangelo

Tratto dal best seller omonimo di John Grogan (Sperling & Kupfer) e sceneggiato da Scott Frank e Don Roos, il film narra le vicende della giovane coppia John-Jenny Grogan che, mentre cade la neve la notte delle loro nozze, decide di lasciarsi alle spalle il rigido inverno del Michigan e trasferirsi nel sud per iniziare una nuova vita a West Palm Beach, in Florida. I due innamorati trovano lavoro come giornalisti in due quotidiani locali concorrenti, comprano la loro prima casa e iniziano ad affrontare le sfide della vita matrimoniale e del nuovo lavoro, oltre a prendere in c

John, non convinto di essere pronto a diventare padre, confessa i suoi timori all’amico e collega Sebastian (Eric Dane), che ha per lui la soluzione giusta: regalare a Jenny un cucciolo. “Niente di più facile – afferma l’amico -. Lo porti a spasso, gli dai da mangiare, lo fai uscire ogni tanto”.
I Grogan adottano così un graziosissimo Labrador biondo di cinque chili che chiamano Marley ma, in breve tempo, il ‘piccolo’ diventa un rullo compressore: quarantacinque chili di energia incontrollata che trasformano la casa della coppia in un’area disastrata. E la scuola di addestramento (gestita da un’irriconoscibile Kathleen Turner!) non ha alcun esito: Marley stacca pezzi di cartongesso dalle pareti, prende a morsi il divano, rovescia i secchi dell’immondizia, ruba il tacchino il giorno del Ringraziamento, distrugge cuscini e giardini, beve l’acqua del water e insegue i fattorini. Persino una costosa collana-regalo finisce nelle sue fauci e oltre.
Nel marasma che crea nel corso degli anni, Marley osserva i suoi padroni vivere gli alti e bassi tipici della coppia, cambiare lavoro e casa e, poi, l’arrivo dei figli. Però, come John e Jenny realizzano, Marley , “il peggiore cane del mondo” in qualche modo tira fuori il loro meglio.
Peccato che proprio a questo punto la commedia si trascini e si dilunghi nei luoghi comuni (anche sdolcinati) del genere, mentre il simpatico Marley da protagonista passa ad essere un ‘attore secondario’, per riprendersi la rivincita nella scena madre della sua

Nel cast anche il grande Alan Arkin (Arnie Klein, il capo di John), Nathan Gamble (Patrick, 10 anni), Hayley Bennett (Lisa), Ann Dowd (dottor Platt), Finley Jacobsen (Conor, 8 anni), Lucy Merriam (Colleen, 5 anni), Bryce Robinson (Patrick, 7 anni), Ben Hyland (Conor, 5 anni) e Clarke Peters (redattore). Ineccepibile, come di consueto, dal punto di vista tecnico e soprattutto grazie alla fotografia di Florian Ballhaus.
José de Arcangelo
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