
Dopo l’anteprima italiana al Giffoni e quella ‘mancata’ al Fiuggi Family Festival (per problemi audio l’abbiamo visto solo a metà), è approdato nelle sale “Sansone” (Marmaduke), diretto da Tom Dey, di cui è protagonista il cagnone danese creato nel 1954 da Brad Anderson per le strisce (ovvero i comics su riviste e quotidiani americani e poi in tutto il mondo occidentale).
Uno spettacolo riservato ai più piccoli - anche se i dialoghi sono spesso sulla scia quelli ‘volgari’ della nuova commedia americana, lanciata da “American Pie” -, dove il celeberrimo personaggio a quattro zampe acquista visivamente, grazie agli effetti speciali digitali realizzati con la computer grafica ma perde in quanto a sostanza ed emozioni. E, come vuole il cinem

a hollywoodiano odierno, gli animali – tanti cani di tutte le taglie e razze – parlano con l’accento del loro paese di origine, muovono quindi la bocca – pardon le labbra – e fanno acrobazie fuori dal comune (vedi il surf e la break dance) grazie alla CGI, però non strappano che qualche raro sorriso. Restano inimitabili nella nostra memoria i ‘cani veri’ che ci hanno fatto piangere e ridere per oltre cinquant’anni (da Lassie a Rin Tin Tin e C.) che senza parlare né ‘recitare’ vivevano le situazioni, proprio come i bambini, ci hanno sempre commosso e divertito.
Peccato che gli sceneggiatori Vince Di Meglio e Tim Rasmussen, adattando le famose strisce, abbiano scelto questa via, togliendo fascino al protagonista canino e importanza a quelli umani. Resta una versione cinematografica fredda e piatta, mentre Sansone – in originale Marmaduke – è sì un combinaguai ma spesso gratuitamente. Non aiuta nemmeno il doppiaggio che si affida a un inedito, ma poco efficace, Pupo per dar voce al protagonista (nella versione americana è Owen Wilson, tra Kiefer Sutherland, i fratelli Wayans e Sam Elliott). Nel cast ‘umano’ Lee Pace, Judy Greer, Caroline Sunshine e Finley Jacob, ovvero la famiglia Winslow, sono poco più che comparse, come del resto anche il bravo

William H. Macy, nel ruolo del capo di Phil Winslow.
Se per Phil e Debbie Winslow trasferirsi dal Kansas a Orange County, in California, è un grosso miglioramento, per il loro gigantesco cane Sansone, il trasloco significa cambiare bruscamente il proprio stile di vita. Mentre la casa viene travolta da caos e distruzione, i Winslow sono costretti a lottare per tenere sotto controllo la furia canina dell'alano, alle prese anche – ovviamente – con una romantica storia d’amore e gelosia.
In sintesi, il regista di “Pallottole cinesi”, stavolta mette solo il suo mestiere al servizio della pellicola, lasciando da parte la passione.
José de Arcangelo
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