venerdì 8 ottobre 2010

Dal Lido alle sale: un avvincente e teso noir di Ben Affleck "The Town"

Dopo la calda accoglienza all’ultima Mostra di Venezia – fuori concorso -, approda nelle sale il dramma d’azione e sentimenti tratto dal romanzo di Chuck Hogan “Il principe dei ladri”, opera seconda dell’attore Ben Affleck - sceneggiatore con Peter Craig e Aaron Stockard, regista e protagonista. Una vicenda ambientata a Boston, la città statunitense che ha il record di rapine in banca: oltre 300 l’anno. Un avvincente, solido e amaro noir, o se preferite tradizionale poliziesco, “The Town” è sostenuto - oltre che da un cast perfetto e da una sobria regia -, dall’ottimo montaggio di Dylan Tichenor che segue il ritmo mozzafiato della storia stessa, e che un film del genere assicurano il cinquanta per cento della riuscita.
La maggior parte dei rapinatori professionisti vive nel quartiere di Charlestown. Tra questi anche Doug MacRay (Affleck), che però non sembra fatto della stessa pasta dei suoi colleghi. Diversamente da loro, Doug avrebbe avuto la possibilità di riuscire nella vita, anziché seguire le orme criminali del genitore. Invece, è diventato il capo di una banda di rapinatori di banche che vanno fieri di arraffare tutto quel che possono senza mai sparare un colpo e farla sempre franca. Per Doug è quella la sua famiglia ed è legato soprattutto a Jem, James Coughlin (un inimitabile Jeremy Renner che ricorda James Cagney), che considera quasi un fratello, nonostante il temperamento avventato e il grilletto facile.
Infatti, le cose cambiano durante l’ultima rapina: Jem, dopo aver sparato al vicedirettore, prende brevemente in ostaggio Claire Keesey (Rebecca Hall, resa famosa da “Vicky Christina Barcelona”), la giovane direttrice della banca e, sapendo di cosa è capace l’amico, Doug decide di intervenire. Va a cercare Claire, la quale non può immaginare che il loro incontro non sia casuale e che l’affascinante sconosciuto sia uno dei ladri che l’avevano traumatizzata prima. Tra i due nasce l’amore, tanto che Doug decide di cambiare vita e lasciare l’amata città natale. Ma con i federali guidati dall’agente speciale Adam Frawley (il Jon Hamm del fenomeno televisivo “Mad Men”) alle calcagna e i dubbi del ‘fratello’ sulla sua lealtà, Doug capisce che non sarà un’impresa facile, e che la sua amata rischia di finire tra due fuochi. Il dilemma è tradire gli amici o perdere la donna che ama.
La pellicola aggiorna e sviluppa il genere, anche quando ricorda altri piccoli e grandi gangster film di ieri e di oggi, perché la struttura è quella classica tanto che sembra ribaltare quella di “Pride and Glory” di Gavin O’Connor con la coppia Farrell-Norton, solo che lì i protagonisti erano entrambi poliziotti e fratelli davvero. Però i retroscena, le situazioni, le rivalità e i conflitti, gli odi e gli amori sono sempre quelli tra disagio e sogni infranti, voglia di fuga e richiamo delle radici. Comunque, Affleck si dimostra ancora una volta più bravo come regista (è stato anche sceneggiatore premio Oscar con l’amico Matt Damon per “Will Hunting genio ribelle”), anche se stavolta il suo lavoro d’attore è pressoché ottimo. E la scena della rapina - così come quelle degli inseguimenti in macchina o a piedi -, è da antologia del genere. Anche perché oggi la tecnologia permette alla fotografia (di Robert Elswit) e al montaggio di fare cose impensabili soltanto vent’anni fa.
Nel cast anche Pete Postlethwaite (“Fergie” Colm), Chris Cooper (Stephen Mac Ray, il padre), Blake Lively (Krista Coughlin, la sorella di Jem), Slaine (Albert “Gloansy” Magloan, Owen Burke (Desmond Elden) e Titus Welliver (Dino Ciampa).
José de Arcangelo

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