onnella, al più quotato degli autori-produttori francesi.
Un’avventura dalle immagini bellissime e tecnicamente ineccepibile ma, purtroppo, senz’anima. Peccato perché questa assenza di vere emozioni – di suspense e di tensione - è un difetto non da poco per una pellicola che dovrebbe e vorrebbe coinvolgere lo spettatore in tutti i sensi e non solo


Non mancano le citazioni d’autore e di genere, dall’Hitchcock di “Gli uccelli” ai vari Indiana Jones e “La mummia” vecchia e nuova, dallo Spielberg di “Jurassic Park” alla leggenda azteca del serpente alato che ha ispirato tanti horror. Così come gli scienziati pazzi e gli avidi nemici di turno. Però anche queste restano solo rivisitazioni costruite accuratamente ma fredde e senza brivido, trasformando il film in una sorta di surreale kolossal destinato ad un pubblico di ragazzini né troppo piccoli né troppo grandi.
Fedele all’originale, la sceneggiatura di Besson è più che riuscita nel disegno della protagonista, una donna emancipata ante litteram, sovversiva e sensibile, coraggiosa e dolce, forte ed elegante. Un po’ meno in quello dei personaggi di contorno che, se rispettano il grottesco aspetto fisico di quelli disegnati, rischiano di cadere nella macchietta nella recitazione. E così anziché inquietanti diventano caricaturali. Ottima invece l’ambientazione/ricostruzione della Parigi inizio Novecento (fotografia di Thierry Arbogast e scenografie di Hugues Tissandier), tanto quanto le inquadrature,

Il finale, come in ogni film di genere che si rispetti, è apertissimo, quindi se tutto va bene (soprattutto al botteghino) forse ci ritroveremo un sequel, anche se Besson dichiara che per il momento non è disposto a farlo, mentre lo è la protagonista perché si è innamorata del suo personaggio.
Nel cast anche Mathieu Almaric (Dieuleveult), Gilles Lellouche (Caponi), Jean-Paul Rouve (Justin de Saint Hubert), Jacky Nercessian (Esperandieu) e Laure de Clermont-Tonnerre (Agathe).
José de Arcangelo
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