venerdì 11 marzo 2011

Arriva il camaleonte "Rango" che non è Ringo ma gli assomiglia troppo

Un eccezionale lungometraggio d’animazione di Gore Verbinski, autore della celebre saga dei “Pirati dei Caraibi. Un grande omaggio al western classico e soprattutto a Sergio Leone e alle musiche di Ennio Morricone che riecheggiano nella colonna sonora. Un film d’animazione – non un cartoon, ci tiene a precisare Verbinski - pieno zeppo di citazioni e riferimenti alti, dal “Don Chisciotte” di Cervantes ad “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola (musiche di Wagner incluse), da“Guerre stellari” di George Lucas a “I magnifici 7” di John Sturges (Kurosawa) e persino al recente “Bolt”, visto che il protagonista è un camaleonte (là era un cane attore) che nel suo terrario fa
delle recite/riflessioni, viene catapultato per caso nel deserto vero e crede di trovarsi in un set.
Non solo, visto che le citazioni non si fermano ai film di Leone (ci sono persino i primissimi piani che diventano particolari delle facce e la famosa battuta finale “Hijo de puuuuuuuuuut” de “Il buono, il brutto, il cattivo”) ma sono allargate a tutto lo spaghetti western, sia negli ambienti (frontiera col Messico) che nei personaggi. E al centro un tema ecologico di scottante attualità (privatizzazione, accaparramento e speculazione) come le risorse acquifere. E l’intera storia viene commentata, anzi cantata da un trio di civette-mariachis.
Perso nel deserto del Mojave, Rango vaga fino all’ultimo avamposto del West: Polvere, una cittadina grintosa come il suo nome
. Lui spera di integrarsi, ma capisce subito che non sarà facile entrare in una comunità che comprende una tartaruga sindaco, un rinnegato serpente a sonagli, cani della prateria rapinatori, mostri con la pistola sempre pronta, e la prima lucertola femmina che Rango abbia mai incontrato, Borlotta (al padre piacevano tanto i fagioli). Diventato involontariamente il nuovo sceriffo dell’arida cittadina, Rango rappresenta l’ultima speranza di trovare l’idratazione e capisce allora di trovarsi in un mucchio di guai. Anche perché tutti sanno che i buoni ragazzi non durano a lungo a Polvere…
Una pellicola - sceneggiata da John Logan, da un soggetto scritto con lo stesso Verbinski e James Ward Byrkit – dedicata più agli adulti che ai bambini, o quanto meno ad un pubblico da adolescenti in su, che diverte, coinvolge e conquista.
Verbinski ha lavorato un po’ come faceva oltre trent’anni Ralph Bakshi (“Il Signore degli anelli”) perché i personaggi sono stati ‘disegnati’ sull’emotion capture: gli attori al doppiaggio ‘recitavano’ in costume e con gli oggetti di scena, anche se loro non sono degli ‘animali’.
“Nei film dal vivo – afferma il regista -, si prova a catturare il momento organico quando le cose non sono cerebrali o fabbricate. La difficoltà nell’animazione è che tutto è così controllato e progettato, ma noi non volevamo un’esperienza clinica. Abbiamo voluto incoraggiare quella vera, verissima scintilla”.
Naturalmente il protagonista è Johnny Depp, tanto che Rango (da Du-Rango ma se vogliano Ringo storpiato) gli è stato cucito addosso, e di lui ha le movenze e i gesti che caratterizzano l’ormai celebre Jack Sparrow.
Nel cast giovani e vecchie glorie del cinema hollywoodiano: da Isla Fisher (appena vista in “Ladri di cadaveri”), nel ruolo di Borlotta, la lucertola protagonista femminile, figlia orfana di un proprietario di ranch; all’inglese Bill Nighy che
è il serpente Jake Sonagli, cattivo e velenoso nel vero senso della parola; da Ned Beatty (indimenticato interprete di “Un tranquillo weekend di paura”), nel ruolo del sindaco di Polvere, un’antica tartaruga del deserto, che controlla e infine monopolizza l’acqua; ad Alfred Molina nella parte del donchisciottesco armadillo Carcassa; dall’ormai mitico Harry Dean Stanton, icona del cinema americano anni ’70, nel ruolo di Balthazar, capo di una banda di cani della prateria rapinatori di banca (non solo); al lodato ‘cattivo ragazzo’ britannico Ray Winstone, nei panni dello sporco pistolero Bandito Bill; da Abigail Breslin (l’inimitabile quattordicenne protagonista di “Little Miss Sunshine”), nel ruolo di Priscilla, una topina impertinente e perfidamente tenera; e Timothy Olyphant che è la voce dello Spirito Misterioso del West. Stephen Root interpreta diverse voci, inclusa quella del coniglio Doc, e il banchiere senza depositi (d’acqua) Merrimack.

Nella versione italiana, dialoghi e direzione del doppiaggio sono di Fiamma Izzo, e le voci di: Nanni Baldini (Rango), Giuppy Izzo (Borlotta), Gianni Musy (sindaco), Carlo Reali (Cucchiai), Gianni Giuliano (Jake Sonagli), Francesco de Francesco (Buford), Ambrogio Colombo (Vafer), Roberto Stocchi (Doc), Renzo Stacchi (Zeppa), Pino Insegno (Elgin), Bruno Alessandro (Papi), Mino Caprio (Ambrose), Franco Mannella (Merrymac) e Lilian Caputo (Priscilla).
4 stelle (su 5) - José de Arcangelo
Nelle sale dall’11 marzo in 450 copie distribuito dall’Universal International Pictures Italia

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