Ritornano i voraci predatori acquatici nati al cinema sulla scia dell’enorme successo internazionale dell’horror realistico-catastrofico “Lo squalo” di Steven Spielberg. Però non si tratta di un rifacimento dell’altrettanto celebre “Piranha” (in Italia “Piraña” in

spagnolo) di Joe Dante, prodotto da Roger Corman e scritto da John Sayles, e nemmeno di “Piranha paura” di James Cameron, ma soprattutto di una rivisitazione, aggiornata, riveduta e corretta del vecchio spunto. Nel capostipite c’erano i piranha cavie di laboratorio trasformate in macchine da guerra e sfuggiti al controllo, qui si tratta invece di un antenato preistorico del letale ‘pesciolino dalla bocca larga piena zeppa di taglienti denti’, che attacca e divora in gruppo, tanto da riuscire (nella realtà a spolpare un malcapitato grosso mammifero in pochi minuti.
Nei precedenti erano l’avidità

e gli interessi delle autorità (il sindaco in primis) a provocare involontariamente la strage, qui è invece la stupidità umana, soprattutto di giovani incoscienti e spensierati concentrati su se stessi, avidi di alcol, sesso, divertimento e droghe.
Un divertente mix, soprattutto per gli appassionati del genere, in giusto equilibrio tra la ‘volgarità demenziale’ delle commedie alla “American Pie” – non a caso c’è Jerry O’Connell che ha preso parte )al ‘filone’, ha fatto parecchia tivù e B-movies – e dell’horror naturalistico-ecologico di ultima generazione. Tra l’altro ben confezionato e girato dal francese Alexandre Aja – che aveva firmato il remake, vero, di “Le colline hanno gli occhi” -, sfruttando al massimo il 3D soprattutto nelle sequenze subacquee (inclusa quella del membro maschile galleggiante tranciato, conteso, ingoiato e risputato dai piranha).
Quindi un cosiddetto “slasher-movie” (solo che i trucidi e spietati killer sono i micidiali pesci) in tutto e per tutto, adatto ovviamente a chi non s’impressiona facilmente, perché anche gli effetti speciali digitali e di trucco (di Gregory Nicotero & Edward Berger), rafforzati dalla tridimensionalità diventano più efficaci e ‘caldi’ del solito. E il sangue non manca, anzi.
Sceneggiata da Peter Goldfinger & Josh Stolberg, la pellicola rispetta e/o porta all’esasperazione efficacemente luoghi comuni e stereotipi del genere. E, avendo una durata standard (88’), non ci sono certo tempi morti ma morti ammazzati e divorati in vivo e in diretta.
A Lake Victoria, in Arizona, ogni anno la

popolazione della tranquilla località turistica passa da 5mila a 50mila abitanti durante le ‘vacanze di primavera’: una settimana di sole, spiaggia e baldoria per gli studenti americani. Ma quest’anno gli indigeni non dovranno solo affrontare sbronze e schiamazzi dei vacanzieri perché sul lago sta per scatenarsi l’orrore: una scossa tellurica ha aperto una sorta di galleria sotterranea liberando dai fondali del lago banchi di pesci preistorici carnivori, e l’improbabile e ignara comitiva di turisti dovrà unire le forze per non finire sbranata dalle fauci affilate dei nuovi imprevedibili ‘residenti’…
Non mancano i cameo, come quello di Richard Dreyfuss (con 36 anni in più) nel prologo, citazione e omaggio al celeberrimo “Lo squalo” di cui è stato protagonista (che, si dice, ascolti alla radio

la stessa canzone di allora); le pornostar Ashlynn Brooke e Gianna Michaels; così come il ritorno di star popolari nei decenni precedenti, prima fra tutti Elisabeth Shue (da “Karate Kid” a “Via da Las Vegas” e oltre) che è protagonista nel ruolo dello sceriffo Julie Forester; il Christopher Lloyd di “Ritorno al futuro” (non solo), in quello dell’ittiologo Goodman; Ving Rhames, il vicesceriffo Fallon; Adam Scott che è Novak; il regista/attore Eli Roth (“Hostel”) che è l’organizzatore del concorso ‘Miss maglietta bagnata’, e poi i giovanissimi Jessica Szohr (Kelly), Steven R. McQueen (Jake Forester), nipote del celebre, quasi omonimo, divo; la top model Kelly Brook

e ‘tantissime altre’, perché O’Connell-Derrick Jones è un regista di filmetti porno, soft-core ma non troppo. Segno che i voraci piranha non disdegnano nemmeno il silicone! Ed è il primo horror distribuito dalla Bim, specializzata nel cinema d’autore di tutto il mondo.
José de Arcangelo
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