mercoledì 31 agosto 2011

Ecco "Lanterna verde", riuscito intrattenimento nonostante i pregiudizi e le aspettative

Arriva finalmente per la prima volta sul grande schermo il popolare (ma non troppo) e leggendario supereroe di “Lanterna Verde”, in un film diretto da Martin Campbell (“Casino Royale”) e interpretato da Ryan Reynolds. Una sorpresa rispetto alle aspettative, perché si tratta dell’ennesima trasposizione cinematografica di un supereroe dei fumetti,
non celebre come altri (vedi “Superman”) né dark come “Batman”, nemmeno all’altezza dei vari “Spider-man”, “Hulk”, “X-Men” e compagnia bella, e che, quindi, non fa parte della memoria collettiva.
Però la pellicola, sceneggiata da Greg Berlanti, Michael Green, Marc Guggenheim e Michael Goldenberg si presenta senz’altra pretesa che quella dell’intrattenimento spettacolare dove gli ormai più che rodati effetti digitali di ultima generazione sono funzionali alla storia. Infatti, il soggetto, scritto dagli stessi Berlanti, Green e Guggenheim - basato sui personaggi della DC Comics – non si rivela come spesso accade come una sorta di prologo alle future puntate ma come una storia con un inizio e una fine, anche quando nei titoli di coda si preannunci già una seconda. Certo il tutto è in tono leggero, anche quando sullo sfondo c’è il tema della paura necessaria quanto la volontà (e il coraggio) di superarla che, volente o nolente, rimanda alle grandi paure della società contemporanea americana in particolare (come non pensare al dopo 11 settembre), e universali (quale futuro ci aspetta).
Per chi non conosce l’originale, ecco la premessa: nell’universo tanto vasto quanto misterioso, esiste da secoli una elite di forze
potenti. Viene chiamata il Corpo delle Lanterne Verdi. Il suo compito è proteggere la pace e la giustizia nel cosmo. I suoi membri sono guerrieri che hanno giurato di mantenere l’ordine inter-galattico. Ogni Lanterna Verde indossa un anello che gli dà l’abilità e il (super) potere di creare qualsiasi cosa che la sua mente possa immaginare. Quando, però, un vecchio nemico rimasto da tempo imprigionato, chiamato Parallax, minaccia di distruggere l’equilibrio nell’Universo, il suo destino e quello del mondo intero sono riposti nelle mani di una nuova recluta, il primo umano a essere stato scelto a far parte del Corpo. Il suo nome è Hal Jordan (Ryan Reynolds).
Però Hal è un dotato e arrogante pilota – ritenuto da tutti un irresponsabile -, e le Lanterne Verdi non rispettano la razza umana in quanto non ha mai prima d’ora usato i poteri infiniti che l’anello può trasmettere. Hal possiede, però, un’arma che nessun membro del Corpo ha mai avuto, l’umanità. Se con la forza di volontà, la determinazione e il sostegno della sua co-pilota ed ex-fidanzata Carol Ferris (Blake Lively), riuscirà velocemente a gestire i suoi nuovi poteri e a trovare il coraggio per superare tutte le sue paure, dimostrerà non solo di essere la chiave per sconfiggere Parallax… ma anche per salvare la Terra e tutta l’umanità dalla distruzione.


Oltre ai protagonisti, recitano nel film Peter Sarsgaard (Hector Hammond), Mark Strong (Sinestro), Angela Bassett candidata all’Oscar (“Tina-What’s Love Got to Do with It”), nella parte del dottor Waller, e il vincitore dell’Oscar Tim Robbins (“Mystic River”) nel ruolo del senatore Hammond, Temuera Morrison (Abin Sur), Jay O. Sanders (Carl Ferris), Jon Tenney (Martin Jordan) e Taika Waititi (Tom Kalmaku). Prestano le loro voci ai personaggi non umanoidi, il vincitore del premio Oscar Geoffrey Rush (“Shine”) a Tomar-Ro, e il candidato all’Oscar Michael Clarke Duncan (“Il Miglio Verde”) a Kilowog.
Il film è stato prodotto da Donald De Line e Greg Berlanti. Herbert W. Gains e Andrew Haas sono i produttori esecutivi; mentre Geoff Johns e Lucienne Papon sono i coproduttori.
Anche nel team dietro le quinte ci sono vari vincitori dell’ambita statuetta: il direttore della fotografia Dion Beebe (“Memorie di una Geisha”), lo scenografo Grant Major (“Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re”), e la costumista Ngila Dickson (per lo stesso film), e ancora, il montatore, nomination all’Oscar, collaboratore di vecchia data di Campbell, Stuart Baird (“Gorilla nella Nebbia”, “Superman”).

Gli effetti visivi del film sono stati curati dai candidati all’Oscar Jim Berney (“Le Cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio”), Ken Huston (“Le avventure del Barone di Munchausen”) e Karen Goulekas (“Spider-Man”) e da John “DJ” DesJardin (“Watchmen”). Le musiche sono state composte da un altro candidato all’ambito premio, James Newton Howard (“Defiance”).
José de Arcangelo

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