sabato 15 ottobre 2011

Tornano "I tre moschettieri" in una nuova divertente versione in 3D

Ennesima versione/rivisitazione (oltre una ventina in poco più di un secolo di cinema e in tutti i paesi del mondo, che diventano un centinaio se contiamo anche quelle sul piccolo schermo) per i celeberrimi "Tre
moschettieri" di dumasiana memoria, ma stavolta facendo tesoro soprattutto dell'ironica e dissacrante rielaborazione anni Settanta firmata dall'irresistibile Richard Lester - ricordato soprattutto come regista dei Beatles, ma in realtà uno dei più corrosivi maestri del Free Cinema britannico anni ’60, specializzato nella commedia - e sfruttando gli effetti speciali - incluso l'ormai immancabile 3D - in modo da renderli funzionali alla famosissima avventura che da quasi due secoli conquista ogni generazione di ragazzi e di adulti.
E la nuova rivisitazione firmata Paul W.S. Anderson (la saga "Resident Evil"), pur restando fedele alla storia originale, ricrea la vicenda del primo romanzo di Alexandre Dumas arricchendola con particolari ora divertenti (arti marziali inclusi) ora fantasiosi (vedi l'arma da guerra, nave volante/mongolfiera inventata dall'illustre Leonardo da Vinci) e ridando, crediamo per la prima volta, oltre che il fisico anche l'età del ruolo ai giovanissimi D'Artagnan e Costanza, presentati di consueto sul grande schermo (non solo) ultra
maggiorenni. Su questo versante, qualcosa di simile a quello che aveva fatto Franco Zeffirelli quasi cinquant'anni fa con "Romeo & Giulietta", ritornati i teen-ager dell'opera di Shakespeare. Comunque ci sono stati altri (deludenti) tentativi di rinverdire la vicenda, dalla discussa versione Disney firmata Stephen Herek (1993) – anche lì D’Artagnan più giovane ma non troppo - al dimenticabile e dimenticato "D'Artagnan" in salsa wuxiapian (il fantasy cinese) diretta da Peter Hyams (2001).
Anche stavolta, dopo un illuminante prologo veneziano, il giovane cadetto di Guascogna (il Logan Lerman di "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo") lascia il paesello per recarsi a Parigi e così unirsi al corpo dei moschettieri del re. E' lì che conosce 'per caso' i tre famosi e veterani moschettieri Athos (Matthew MacFadyen, visto in "Orgoglio e pregiudizio"), Porthos (il Ray Stevenson di "Thor") e Aramis (il prestante Luke Evans che rivedremo in "Immortals" e "Lo Hobbit"). Infatti, il loro più che un incontro è uno scontro che finisce in duello. Ma proprio al momento giusto arrivano gli uomini di Richelieu (il sempre più diabolico Christoph Waltz, da “Bastardi senza gloria” a “Carnage”) e i presunti rivali si alleano per affrontare quaranta uomini in quattro. Da questa alleanza nasce un riconoscimento del re anziché la punizione che Richelieu sperava e, allora, il perfido prelato continua a tramare per accaparrarsi il trono e liberarsene il prima possibile sia dei moschettieri sia della dolce regina Anna. E Milady (Milla Jovovich, moglie del regista, e
protagonista di “Resident Evil”), amore impossibile di Athos, ovviamente, fa il doppio gioco: la spia per Richelieu e l'amante del duca di Buckingham (Orlando Bloom, in un ruolo come nei “Pirati dei Caraibi”). Incaricata dal cardinale di rubare la collana di diamanti, dono del re alla consorte, e di farla finire nel palazzo di Buckingham (le cui false lettere, invece, finiranno nel cassetto della regina), l'affascinante cortigiana dà il via ad una scatenata avventura da Parigi a Londra... in volo!
Certo i puristi ripudieranno, forse, questa versione "steampunk" (da vapore, quindi macchine a vapore) come la definiscono a Hollywood e dintorni, sorta di variazioni del "cyberpunk", genere che introduce tecnologie anacronistiche all'interno di vicende storiche, nato addirittura negli anni '60 per il serial televisivo "Wild Wild West" ma risuscitato negli anni Novanta dalla versione cinematografica omonima. Ma va ricordato anche l'esperimento nostrano di "Non ci resta che piangere" della coppia Benigni-Troisi che induceva il solito Leonardo a costruire la locomotiva a vapore. Non solo. Quindi una pellicola divertente destinata agli adolescenti, ma anche come si diceva una volta un vero spettacolo per famiglie, 'moderne', e adulti ‘giocherelloni’.
Il resto come da vecchio copione,
con un epilogo in cui ricompaiono Milady e Buckingham che fa ben sperare in un sequel, anche perché lo stesso Dumas scrisse ancora tanto.
Nel cast anche Gabriella Wilde (Costanza), Freddie Fox (Re Luigi), Juno Temple (regina Anna), anche loro giovanissimi come gli 'originali'.
José de Arcangelo

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