sabato 26 novembre 2011

Mezzo secolo di riferimenti e citazioni nella gustosa commedia d'azione "Tower Heist"

Stavolta anche chi non ama troppo la nuova coppia Stiller-Murphy non verrà deluso. Perché si tratta di una commedia d’azione che è una vera e gustosa commistione di riferimenti, generi e citazioni per una pellicola che prende spunto da tanti classici sui "colpi grossi" partendo dall’ormai mitico "I soliti ignoti" di Mario Monicelli (ladri per caso e, quindi, inesperti a lezione di scasso) per poi via via far tesoro di trovate e variazioni sul tema di altri, da "Ocean's Eleven" (l'originale) a "7 uomini d'oro" di Marco
Vicario (dimenticato da noi ma scopiazzato da quarant’anni all'estero), da "Un colpo all’italiana” (e il recente rifacimento “The Italian Job") per finire persino con "48 ore" visto che c'è pure Eddie Murphy (anche produttore).
Gli sceneggiatori Ted Griffin e Jeff Nathanson ("Prova a prendermi"), però, hanno fatto del soggetto di Adam Cooper & Bill Collage con lo stesso Griffin, una divertente e vivace commedia d'azione che è profondamente legata alla realtà contemporanea, quella delle truffe finanziarie colossali (e 'virtuali') e dei risarcimenti alle banche, operazioni che quasi sempre e ovunque lasciano sul lastrico soprattutto la 'povera gente' (i lavoratori/risparmiatori di una vita). Quindi un'altra freccia nel loro arco per accaparrarsi l'attenzione del pubblico, trattando un argomento serio, anzi grave e ambiguo, sulla scia del divertimento e della rivincita, anche quando si rivelerà 'virtuale' anch'essa. Josh Kovacs (Ben Stiller), nato nel Queens, è da undici anni l'integerrimo amministratore di uno dei più lussuosi e controllati condomini di New York. Al suo occhio attento nulla sfugge, anche perché nel più elegante e fastoso attico del condominio risiede il magnate di Wall Street, Arthur Shaw
(il veterano attore, produttore e regista Alan Alda). Però l'uomo, finora insospettabile, finisce agli arresti domiciliari per truffa aggravata, anzi per aver rubato due miliardi di dollari ai suoi investitori, tra cui alcuni impiegati. Infatti, i più danneggiati dalla colossale truffa sono i membri del personale del Tower, di cui Shaw gestiva le pensioni, proprio per iniziativa dell’ottimista e onestamente ingenuo Josh.
Ma, dato che Shaw (possiede persino la fiammante Ferrari Testa Rossa di Steve McQueen!) sicuramente se la caverà avendo così realizzato il delitto perfetto, Josh si affida al maldestro ladro Slide (Murphy) per escogitare una missione praticamente impossibile: impossessarsi dei 20 milioni di dollari che è certo si trovino nascosti nell'appartamento del magnate, dove è sotto custodia di una squadra dell'FBI capeggiata dall'agente speciale Claire Denham (Téa Leoni).
Completano il gruppo di ladri (del super ladro) dilettanti e scalcinati, l'ipersensibile concierge Charlie (Casey Affleck, fratello di Ben e anche lui regista), cognato di Josh; l'ex di Wall Street finito invece sul lastrico Mr. Fitzhugh (il quasi irriconoscibile Matthew Broderick), il nuovo fattorino Devreaux (Michael Peña) e l'esuberante cameriera Odessa (Gobourey Sidibe, la rivelazione di "Precious"); però tutti conoscono l'edificio (segreti inclusi) più di chiunque altro...
E se la commedia fila liscia è anche merito del regista Brett Ratner (dalla serie "Rush Hour" a "X-Men: conflitto finale") che evita lunghezze e sbavature, rendendo il ritmo anche vivace e (quasi) senza tempi morti; e guida il cast con mano sicura, bandendo gigionismo e macchiette. Tener a bada Stiller e soprattutto Murphy non sarà stato facile, ma ci è davvero riuscito.
Cast tecnico di lusso: dal (‘nostro’) direttore della
fotografia Dante Spinotti (da "L.A. Confidential" a "The Insider") al montatore Mark Helfrich, fedele collaboratore del regista; dalla scenografa Kristi Zea (da "The Departed" a "Revolutionary Road") alla costumista Sarah Edwards (da "Michael Clayton" a "Salt") e al compositore Christophe Beck (da "Una notte da leoni" a "Red").
José de Arcangelo

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