venerdì 23 dicembre 2011

Finalmente "Arthur e la guerra dei due mondi", ultima parte della trilogia di Luc Besson

Terza e ultima puntata della saga scritta (con Céline Garcia), prodotta e diretta da Luc Besson per il piacere dei ragazzi e degli adulti nostalgici delle favole di una volta, ma realizzata con gusto, trovate e mezzi contemporanei, anzi futuristici. Una pellicola, quindi, in bilico fra tradizione e tecnologia che non dovrebbe deludere appassionati grandi e piccoli, visto che la serie ha tre milioni di lettori in tutto il mondo e
, i film, oltre dieci milioni di fan.
Sempre con prologo ed epilogo in live action – ma stavolta il perfido Maltazar sconfina nel nostro mondo, cioè in quello di Arthur e della sua famiglia -, la fantastica avventura riserva ancora una volta inseguimenti e fughe mozzafiato, intervallate da momenti di serenità e/o di divertimento, su e giù per i due ‘mondi’.
Piombato nel nostro mondo Maltazard è ormai alto 2 metri e 10, e vuole dominare l’intero Pianeta. Solo Arthur e i suoi amici Selenia e Betameche – tutti e tre in versione Minimei, però -, possono fermarlo. E, ‘dall’alto’ dei loro 2 millimetri dovranno fare ricorso a tutta la loro immaginazione e al loro ingegno per contrastare i machiavellici piani di Maltazard e ristabilire l’equilibrio tra i due mondi e… ovviamente ce la faranno.
“C’è qualcosa di me in ognuno dei personaggi della trilogia – dichiara Besson -, ma posso affermare che il 50 per cento del personaggio di Arthur appartiene ai miei ricordi da bambino”.
“Tutti i bambini vogliono credere che esista da qualche parte, un mondo magico diverso dal loro – ribatte il giovane protagonista Freddie Highmore -. Mi è davvero piaciuto interpretare un personaggio che non ha nulla di speciale, non è un eroe, lui è uguale a tutti i ragazzi della sua età, ma lo diventa nel corso dell’avventura”.
Però nella versione originale anglofona i ‘cattivi’ hanno le voci di due icone del rock come Iggy Pop (il punk Darkos) e Lou Reed (Maltazard), soprannominato “il principe della notte”, rispettivamente figlio e genitore. Il primo è un ‘piccolo mostro’ più maldestro che cattivo, mentre il padre è davvero diabolico, ambiguo e subdolo, tanto da considerare il figlio un ‘ingrato’.
E come dice Gérard Darmon, voce francese di Maltazard, “la relazione con suo figlio è shakespeariana – lo fa entrare a far parte del suo esercito solo per condurlo nelle tenebre”.
Quindi anche questa favola contemporanea è in fondo una sorta di romanzo di formazione, del piccolo grande Arthur e dei suoi giovani amici e ‘nemici’. Tanto
che alla fine si ritroveranno tutti insieme dalla parte del Bene.
La coloratissima fotografia, fra luce e ombra, è di Thierry Arbogast, i set e modelli di Hughes Tissandier, il montaggio di Julien Rey e le musiche di Eric Serra.
Nel cast ‘umano’ anche Mia Farrow (la nonna), Richard William Davis (il nonno), Penelope Ann Balfour (la madre) e Robert Stanton (il padre).
José de Arcangelo

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