martedì 3 gennaio 2012

Gli "Immaturi" campioni d'incassi fanno l'agognato viaggio del diploma in Grecia

Reduce del successo al botteghino con quasi 16 milioni di euro di incasso, e quindi di oltre 20milioni di spettatori, nonché degli annunciati remake americano, francese e spagnolo; anticipa la Befana – da domani nelle sale in 700 copie distribuita da Medusa - la seconda puntata di “Immaturi”, sempre scritta e diretta da Paolo Genovese e, naturalmente, con lo stesso efficace cast. E dopo essersi ritrovati per affrontare gli esami di maturità, i sette protagonisti decidono ora di organizzare quel famoso viaggio di fine scuola che non erano riusciti a fare ai tempi del liceo.

E così Francesca (Ambra Angiolini), Piero (Luca Bizzarri), Luisa (Barbora Bobulova), Giorgio (Raoul Bova), Eleonora (Anita Caprioli), Virgilio (Paolo Kessisoglu), Lorenzo (Ricky Memphis) accompagnati, chi volontariamente e chi no, da mogli, fidanzate, genitori e figli (veri e finti), vivranno nuove avventure e nuovi percorsi di crescita in un’isola della Grecia, Paros, rivelando ognuno nuove debolezze, a dimostrazione che la vera ‘maturità’ non si raggiunge mai veramente.
“Dovevamo andare avanti – esordisce il regista -, dare un seguito alle storie dei personaggi. Quando si fa un sequel si ha sempre paura di deludere il pubblico, ma bisogna fare un film diverso, con una dignità autonoma, e la maturità si presta perché non si raggiunge mai, credo, nemmeno a 70 anni. Ci sono sempre nuove maturità da affrontare e vengono raccontate ancora, con nuove storie”.
“Si parla anche di infelicità, di malattia, della difficoltà dello stare insieme – dice la Caprioli, il cui personaggio scopre di avere un tumore -, un fatto che ci riguarda nel quotidiano come tanti altri argomenti. Abbiamo lavorato con Paolo perché il cancro di Eleonora si raccordasse a tutto il resto, ai colori, alle altre storie”.
“Bisogna sempre trovare temi e punti di vista interessanti – ribatte Genovese -, metterli in una commedia, saper raccontare la realtà per astrazione, non solo per ridere. Pure il tema di una ragazza malata anche quando si rischia la retorica. La difficoltà è raccontarla con leggerezza, no con superficialità”.
“Di Virgilio non se ne sapeva molto – confessa Kessisoglu sul suo personaggio -, parlando con Paolo abbiamo concordato che è una persona che sfugge le responsabilità. Così davanti all’inizio di un nuovo rapporto, col supporto di questa sorta di Cyrano che è il personaggio di Anita, prova una storia nuova (tramite sms ndr.) e trova una consapevolezza diversa”.
“Prima di iniziare abbiamo parlato molto di cosa significa essere davvero fedeli – afferma Bova -, anche perché non è che mi piaceva molto, si tratta soprattutto di mettersi alla prova anziché fuggire dalle tentazioni. Infatti, quando Giorgio si trova di fronte ad una possibilità a cui è difficile resistere, sbaglia. Però l’importante è assumersi la responsabilità di aver sbagliato e non scaricare, non lasciare all’altro la scelta. Perché spesso si tratta di una ‘piccola cosa’ che distrugge un’altra tanto grande, com’è il vero amore”.
“Un po’ le piace – dice Ambra del suo personaggio che da sessodipendente è diventata cleptomane -, un po’ è un suo secondo giro di immaturità. E’ accertato che le sessodipendenti possono cadere in un’altra mania ossessiva. Smettono di fare sesso e cominciano a rubare. Lo faccio anch’io” – conclude.
“C’è stata una complicità femminile
tra me e Luisa (Ranieri che è Marta, moglie di Giorgio ndr.) -, dal momento in cui entrambe percepiscono, sospettano dei loro compagni. La nostra complicità materna (sono madri nella vita ndr.) ci ha aiutate, è stato facile. Anche se Ricky Memphis (nel film il futuro marito) mi diceva sempre ‘meno entusiasmo’ e non ho ben capito perché”.
“E’ stato un film speciale per me – ribatte la Ranieri – perché arriva dopo un’assenza dedicata alla mia vita privata, infatti quando abbiamo girato il primo ero davvero incinta, ed è stato bello ritrovare altri compagni. Accompagnare nella crescita Giorgio/Raoul, costruire insieme un rapporto solido, capire che nella vita bisogna essere leale uno con l’altra. Un rapporto che ha la caratteristica comune a tutti noi, su come pensiamo fare. Una bella prospettiva, quindi”.
“Mi venivano in mente tante cose – dichiara Maurizio Mattioli che è ancora Luigi, padre di Lorenzo/Memphis -, alcune le ho fatte, altre non andavano bene. Tutte però sempre d’accordo col regista, e qualche mia battuta alla fine l’ho fatta ed è rimasta”.
Ma nel cast ci sono anche Giovanna Ralli (Iole, la madre di Lorenzo), Lucia Ocone (Sonia, ‘fidanzata’ del single incallito Piero), Alessandro Tiberi (Ivano, compagno di Francesca/Ambra, lasciato a Roma), Francesca Valtorta (Gloria), Lavinia Longhi (Rita), Aurora Cossio (Ina) e Rocio Munoz (Ana).
E il brano inedito “Il viaggio” è composto e interpretato da Daniele Silvestri, che dichiara: “Farla è stato strano, un po’ anomalo. Un po’ perché costretti da tempi forse non giusti, mancavano, oppure erano addirittura troppo pochi. Così leggendo solo una scena e vedendo le prime foto scattate sul set, soprattutto quella di Luca seduto su una sedia su quell’isola greca, dove ero stato l’anno prima e avevo scritto gran parte delle canzoni del mio disco. Era già un racconto narrativo e sono stato costretto a scriverla in tempo brevissimo. Ma è venuta fuori una canzone di cui sono orgogliosissimo perché in essa si sono ben sposati immagini e musica. Quando ci sono molti personaggi, uno scatto diventa un forte punto di vista”.
Una commedia che sicuramente non deluderà i fan del precedente, anche perché mantiene quel che promette, ancora senza appellarsi a volgarità ed eccessi melensi, nonostante punti molto sul lato
sentimental-romantico. Niente di nuovo, forse, ma qualcosa di diverso nel panorama della (solita) commedia corale italiana.
José de Arcangelo

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