giovedì 16 gennaio 2014
"C'era una volta a New York" di James Gray: la dura e cruda odissea di una giovane immigrata polacca, con un'intensa Marion Cotillard
Un (melo) dramma classico e al tempo stesso contemporaneo, una vecchia storia - già portata sul grande schermo tante volte e da punti di vista diversi - rivisitata attraverso il filtro della modernità e, al contempo, riflessa sull’attualità. Infatti, “C’era una volta a New York” (The Immigrant) racconta una, dura e cruda, storia di emigrazione e immigrazione - come il dittico, “The Emigrants”/”La nuova terra”, realizzato dallo svedese Jan Troell nei primi anni Settanta con Liv Ullmann e Max Von Sydow -, sceneggiata dallo stesso regista James Gray (da "Little Odessa" a "Two Lovers") con Richard Menello (morto quasi un anno fa, a film ultimato).
Però le opere di Gray sono spesso dei drammi esistenziali senza tempo, anche quando sono ambientati nell'attualità perché sono storie di valenza universale che parlano di rapporti umani, di sentimenti, di bene e male, di sogni e incubi, di lotta per la sopravvivenza e ricerca di una possibile, fugace, felicità. Quindi, sono pellicole che ci donano emozioni forti, gioie e dolori, rabbia e speranza, sofferenza e passione, sacrificio e, forse, redenzione.
Nel 1921, Ewa Cybulski (un’intensa Marion Cotillard) e sua sorella lasciano la natia Polonia per emigrare in America, destinazione New York. Ma una volta arrivate a Ellis Island, i medici scoprono che Magda (Angela Sarafyan) è malata e le due giovani vengono divise. Ewa si ritrova nelle pericolose strade di Manhattan, mentre sua sorella viene messa in quarantena nell’ospedale sull’isola.
Sola, senza un posto dove andare - lo stesso zio la denuncia - e nel disperato tentativo di ricongiungersi con la cara Magda, Ewa diventa presto preda di Bruno (un tormentato Joaquin Phoenix), un uomo affascinante e malvagio che la prende con sé e la spinge a prostituirsi, anche se instaura con lei un ambiguo rapporto facendone la sua favorita.
L'improvviso arrivo di Orlando (Jeremy Renner), ardito illusionista e cugino di Bruno, ridona alla la fiducia e la speranza di un futuro migliore, ma Ewa non ha tenuto conto della gelosia del suo 'protettore' e... la tragedia è dietro l’angolo.
Un dramma universale che però è anche personale, quasi intimo, per l’autore che esplora ulteriormente l'ossessione per la classe sociale, per l'immigrazione legata in qualche modo alle sue radici di ebreo russo. Infatti, lo spunto del film nasce in parte da vecchie foto di famiglia scattate da suo nonno, che arrivò proprio a Ellis Island nel 1923. E gli elementi per i ritratti personali hanno come riferimento i racconti di un suo bisnonno che gestiva un bar in quell’epoca.
"E' un film molto personale per James - afferma la Cotillard -. Il bello del film è che si tratta di un dramma in costume costruito in rapporto a questa piccola 'signora'. Potrebbe essere una storia epica riguardo un'immigrata polacca che si reca a New York. Ma è un percorso intimo, un ritratto, lo studio di un personaggio".
“Questo film è molto personale – ribatte l’autore -, e ha molti legami con la mia famiglia, ma non è assolutamente autobiografico. Per personale intendo che tratta di problematiche ed emozioni che ci sono vicine, che puoi comprendere profondamente e che sei capace di esprimere, mentre autobiografico si riferisce alla rappresentazione di fatti legati alla propria vita”.
Un quadro intenso e toccante come pochi, esaltato dall'ottima fotografia di Darius Khondji, già collaboratore, tra gli altri, di Jean-Pierre Jeunet, David Fincher, Bernardo Bertolucci, Roman Polanski; dalle scenografie du Gaoot Nassee, da David Lynch a Wes Anderson; dai costumi di Patricia Norris, da "I giorni del cielo" a "Scarface, da David Lynch ad Andrew Dominik (e Brad Pitt).
Del cast fanno parte anche Dagmara Dominczyk (Belva, una delle donne rivali del locale), Jicky Schnee (Clara), Yelena Solovey (Rosie Hertz), le altre; Maja Wampuszyc (Edyta Bistricky) e Ilia Volok (Voytek Bistricky), nei ruoli degli zii.
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Nelle sale dal 16 gennaio distribuito da Bim
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