giovedì 9 gennaio 2014

"Disconnect", un inquietante thriller dei sentimenti nell'era dei rapporti virtuali che hanno cancellato le relazioni umane 'reali'

Presentato alla 69.a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e al Toronto Film Fest 2012, arriva nelle sale italiane solo ora un dramma che ci spinge a riflettere sul 'lato negativo' della rete, opposto al 'lato positivo' dell'esistenza umana, fatta di sentimenti e di rapporti 'veri'. E’ questo il tema centrale della produzione indipendente "Disconnect", inquietante dramma d'attualità sui toni del thriller dei sentimenti firmato da Henry Alex Rubin,.
Prostituzione minorile (in questo caso maschile) via internet che finisce per attirare pedofili, pervertiti e sfruttatori; bullismo in rete per ingannare e umiliare adolescenti ingenui e/o indifesi; solitudine e incomunicabilità che attirano truffatori e sadici di ogni sorta; giochi d'azzardo che rovinano vite e famiglie, e via dicendo, sono soltanto alcuni spunti per una serie di storie incrociate in un dramma corale ora toccante ora commovente che ricorda, nella struttura e nella forma, capolavori quali "Magnolia" e "Crash", ma su argomenti che il regista - esordiente nella fiction e già collaboratore di James Mangold in "Ragazze interrotte" e "Copland" - aveva affrontato nel suo precedente documentario "Murderball". U
n avvocato, Rich Boyd (Jason Bateman), che lavora ininterrottamente, sempre attaccato al suo telefonino, non riesce a trovare il tempo per comunicare con la moglie, Lydia (Hope Davis), e i due figli adolescenti; una giovane coppia Cindy e Derek Hull (Paula Patton e Alexander Skarsgard) in crisi, dopo la morte del figlioletto, si ritrova in una situazione pericolosa quando i loro segreti (non solo) vengono diffusi online; un ex-poliziotto, Mike Dixon (Frank Grillo), rimasto vedovo, fatica a mettere in riga suo figlio, un cyber-bullo che infastidisce, insieme ad un amico, un altro suo compagno di scuola; una giornalista ambiziosa, Nina Dunham (Andrea Riseborough), tenta di fare uno scoop col caso di un ragazzo, Kyle (Max Thieriot), che si esibisce su un sito per adulti. Personaggi che non si conoscono, ma le cui storie, si intrecceranno in una vicenda che racconta di persone comuni 'collegate' tragicamente dalla rete.
Quindi uno spaccato della società contemporanea che la crisi morale ed economica globale hanno portato all'esasperazione, catapultandoci in un mondo (virtuale) apparentemente ideale ma in realtà pericolosamente insidioso e fittizio, dove i 'rapporti' sono più spesso tra 'vittime e carnefici'. E i riferimenti alla realtà prendono spunto dalla cronaca quotidiana: dalle crudeli umiliazioni ed inganni di liceali spinti al suicidio, all'auto-prostituzione di adolescenti che (per gioco o per soldi) cominciano spogliandosi in chat improvvisate per finire in un giro da cui diventa impossibile uscirne; però in filigrana questo film ci fa capire che solitudine, distrazione, incomunicabilità e trascuratezza hanno quasi completamente cancellato ogni tipo di rapporto 'reale'. Infatti, siamo tutti 'disconnettati' umanamente ma 'connetti' alla rete, anche quando si chiama 'social'.
Nel cast anche Michael Nyqvist (Stephen Schumacher), Colin Ford (Jason Dixon), Jonah Bobo (Ben Boyd), Haley Ramm (Abby Boyd), Norbert Leo Butz (Peter), Kasi Lemmons (Roberta Washington), John Sharian (Ross Lynd), Marc Jacobs (Harvey) e, non accreditato, Hristo Hristov (guardia lavanderia). José de Arcangelo (3 stelle su 5) Nelle sale dal 9 gennaio distribuito da Filmauro

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