mercoledì 29 gennaio 2014
"L'ultimo degli ingiusti" di Claude Lanzmann, ancora una scioccante e inquietante ricostruzione della shoah, attraverso la testimonianza di un 'consigliere ebraico'
Dopo la presentazione in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2013, “L’ultimo degli ingiusti” (Le dernier des injustes) di Claude Lanzmann – tra gli altri, autore di “Shoah” (1985) -, arriverà nelle sale italiane distribuito da Andrea Cirla dal 26 gennaio. Un lucido e sconcertante documentario sulla shoah vista dal punto di vista dei cosiddetti consiglieri ebraici, ‘collaboratori’ involontari, quelli stessi ebrei che sperando, spesso ignari e/o ingenui, di riuscire a salvare i propri simili, si sono ritrovati ad affiancare i carnefici stessi.
“Il rabbino Benjamin Murmelstein è stato l’ultimo capo del Consiglio Ebraico di Theresienstadt - afferma Lanzmann -, lo intervistai a Roma (dove si era trasferito alla fine della guerra ndr.) per un’intera settimana, nel 1975. A mio avviso, Theresienstadt è stata il fulcro, in tutti i sensi, della genesi della Soluzione Finale. Tutte quelle ore di conversazione, piene di rivelazioni inedite, continuavano a ronzarmi in testa e a tormentarmi. Sapevo di essere il depositario di qualcosa di unico (…): è passato tanto tempo prima che mi arrendessi davanti all’evidenza, non avevo il diritto di tenere per me quelle informazioni. Parafrasando il capolavoro di André Schwarz-Bart ‘L’ultimo dei giusti’, si definisce lui stesso ‘l’ultimo degli ingiusti’. E’ stato dunque lui a dare il titolo a questo film”.
Ma quella di Lanzmann non è solo un ricerca fine a se stessa, perché l’autore indaga ritornando sui luoghi e negli ambienti – dal ghetto al lager, dalla stazione ferroviaria al cimitero ebraico - dove si è consumata una delle più grandi tragedie dell’umanità, riuscendo a commuoverci e scuoterci, a spingerci a ‘studiare e riflettere’ su un episodio che non deve più ripetersi.
Per chi non conosce la vera vicenda, durante la Seconda Guerra Mondiale, Theresienstadt veniva soprannominato dalla propaganda nazista un ‘ghetto modello’, mentre in realtà, per le persone di religione ebraica, si trattava della consueta anticamera alle camere a gas. Dal 1938 fino alla fine del conflitto, Benjamin Murmelstein, ultimo presidente del Consiglio Ebraico di Theresienstadt, ha dovuto negoziare giorno dopo giorno con Eichmann, ma al processo contro quest'ultimo (scoperto e rapito in Argentina dai servizi segreti israeliani), Murmelstein non fu nemmeno chiamato a testimoniare. Il documentario racconta, per la prima volta, l'incontro avuto dal regista Claude Lanzmann con lo stesso Murmelstein, nel 1975 a Roma
Quindi un documentario, inquietante e scioccante, che ci spinge a riflettere sull’ambiguità dell’essere umano, costretto ad agire in situazioni estreme, talvolta pensando di fare del bene si finisce per diventare complici del male, o viceversa. Perché spesso, quando scopriamo che la nostra fiducia è stata tradita, è ormai troppo tardi.
Una sorta di tour promozionale quello intrapreso dall’autore che ha fatto tappa in Italia, prima a Milano poi a Roma. E’ partito dal capoluogo lombardo, domenica 26 gennaio alle 18.30 dove il lungo documentario (quasi tre ore, ricche però di delucidazioni e dati, episodi inediti e rivelazioni) è stato proiettato in anteprima italiana al Teatro Franco Parenti, con Claude Lanzmann stesso che, nonostante i suoi quasi novant’anni (classe 1925) è ancora attivissimo e infaticabile. Ad introdurre la pellicola Andrée Ruth Shammah, seguito anche da interventi di Francesco Castelnuovo (Sky) e Stefano Jesurum (Corriere della Sera).
Lunedì 27 gennaio alle 11.30, per la Giornata della Memoria, Lanzmann ha incontrato studenti e professori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Moderatore Ruggero Eugeni, professore ordinario di Semiotica dei Media e Direttore ALMED (Alta Scuola Media, Comunicazione e Spettacolo), con interventi di Roberto Pisoni, (Direttore Sky Arte HD), e di Claudia Mazzuccato (Comitato di ricerca del Centro Studi Federico Stella sulla Giustizia penale e la Politica criminale).
Nel primo pomeriggio dello stesso giorno, alle 15.30, Claude Lanzmann ha presentato “L’ultimo degli ingiusti” al pubblico del Cinema Beltrade (via Oxilia 10, Milano). La successiva tappa milanese, la presentazione, alle 18.30, al cinema Colosseo (viale Monte Nero, 84).
A Roma, Lanzmann è arrivato il giorno seguente, martedì 28 gennaio, per presentare, alle 20.45 (purtroppo iniziato molto più tardi), il suo film al Cinema Greenwich di Testaccio (via Bidoni).
Infine, mercoledì 29 gennaio, alle 14, c’è stato, invece, un incontro con gli studenti dell’Università Roma Tre preceduto dalla proiezione. Per l’occasione Davide Meghnagi, professore e psichiatra e coautore di “Wolf” di Claudio Giovannesi ha inaugurato il nuovo anno accademico del Master di didattica di Shoah.
José de Arcangelo
(4 stelle su 5)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento