martedì 28 gennaio 2014
'Nuovo cinema italiano' all'Università eCampus. Una vera sorpresa l'horror esistenziale "Bianco" di Roberto De Vito
Serata doppia, il 27 gennaio scorso, a CineCampus per il secondo appuntamento del 2014 all'università degli Studi eCampus a Roma (via del Tritone 169) con la presentazione di due esempi di 'nuovo cinema italiano indipendente' e riuscito.
La prima proposta è stata "Spaghetti Story" di Ciro De Caro, vera commedia all'italiana di ultima generazione che parla con disarmante semplicità dei giovani di oggi, fra precarietà - anche esistenziale -, crisi economica e morale, e dal futuro incerto. E, quindi, si ride anche ma amaramente come nella miglior tradizione nazionale. Ovviamente, questo - di cui ne abbiamo ampliamente parlato lo scorso dicembre in occasione dell'uscita in sala per Distribuzione Indipendente, appunto (vedi) -, come l'altro film presentato sono assolutamente 'no budget' ovvero autoprodotti e tutti, cast e troupe compresa, hanno lavorato pressoché gratis. Ma, per fortuna, la creatività paga, ovvero sono stati apprezzati e addirittura premiati in diversi festival e rassegne.
La seconda proposta è stata - l'inedito in sala, presentato proprio in occasione dell'uscita in Dvd Cecchi Gori - "Bianco" di Roberto De Vito, un 'horror esistenziale' che parla di solitudine e disagio, anzi di invisibilità o di non-esistenza. Inquietante e teso, angosciante ma anche condito d'ironia e corrosiva comicità, il film offre inoltre allo spettatore un'accurata ricerca visiva attraverso immagini di rara bellezza e inquadrature particolari, originalissime, al limite della poesia.
Comunque non è un horror tout court, ma si tratta un thriller che indaga nei meandri della mente attrarverso una situazione noir, rivisitata tra sogno (incubo) e orribile, sconcertante, realtà. Infatti, niente sangue, scene efferate né splatter, ma un immersione - se volete angosciosa - nel non-colore, nel bianco accecante, appunto, che tutto annebbia e confonde, tra luce e ombra, passato e presente, ricordi e visioni allucinate e allucinanti.
La straniante storia, ma non per questo meno concreta, di un giovane uomo (Igor Mattei, presente alla presentazione insieme al regista) che, per uno scambio di persona, viene rapito e finisce prigioniero di due balordi in un'isolata e abbandonata ville sperduta nel verde (a Paliano, prestata gratis al regista). La forzosa separazione dal suo quotidiano rappresenta per un lui un periodo di sospensione dalla realtà in cui si ritrova a far i conti col suo passato attraverso ricordi/sogni/flashback che lo mettono di fronte ad una cruda consapevolezza della propria influenza rispetto a tutto.
Infatti, come ha dichiarato Di Vito a proposito della sua opera prima di lungometraggio, "è un ragazzo 'dimenticato' da tutti, quasi una figura evanescente e subito cancellata dalla memoria. Il tutto in una cornice di desolazione che rimarca l'unica autodifesa consentitagli: quella di lasciar vagare la mente a ritroso, verso una mitica infanzia perduta, ove si riappropria di una purezza incongrua rispetto al contesto".
"Roberto Di Vito - si afferma nella presentazione - riesce così a fare la quadratura del cerchio, distillando il rovello esistenziale senza incappare in statiche elucubrazioni fini a se stesse".
Già autore di premiati corti, dal Nastro d'Argento (?) da uno dei quali "Bianco" prende spunto, De Vito ammette di riproporre anche qui le sue costanti, dall'acqua in ogni sua variazione al 'bianco' in tutte le sue sfumature (il grigio quì non c'entra), tra luce e ombra, appunto, per ricostruire la non-esistenza di un uomo diventato 'invisibile' che riesce ad essere cosciente della sua condizione, attraverso sensazioni e impressioni, proprio quando si trova in una sorta di sospenzione totale. E, capirà di essere egli stesso il proprio peggior nemico, in lotta contro i mostri generati dalla sua mente, dal suo mondo interiore. La vittima designata da se stessa.
De Vito oltre che sceneggiatore, produttore e regista, è anche autore delle musiche, funzionali alla storia, ma non solo.
José de Arcangelo
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