giovedì 27 febbraio 2014
Irrompe in sala il suggestivo "Snowpiercer", il treno che porta in moto perpetuo l'intera umanità, guidato dal coreano Joon Ho Bong
Presentato in anteprima all'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, è arrivato nelle sale un mix di fantascienza - tra fumetti e cinema - suggestivo e visionario, claustrofobico e inquietante che, però, se ha conquistato gran parte della critica e del pubblico, non convince fino in fondo, anche quando è ispirato al fumetto cult omonimo - scritto da Benjamin Legrand e Jacques Lob, disegnato da Jean-Marc Rochette e pubblicato in Italia da Editoriale Cosmo - e diretto da uno dei registi coreani più promettenti, Joon Ho Bong di "Memories of Murder", "The Host" e "Mother".
Inoltre, questo film di produzione coreana, offre al pubblico il fascino di un nutrito e famoso cast internazionale che comprende attori americani, britannici e coreani, e una troupe a cui si sono aggiunti cechi e ungheresi, visto che è stato interamente girato nei celebri, storici, studi Barrandov, nella repubblica Ceca. E, comunque, siamo ben lontani dai blockbuster senz'anima che ormai popolano il cinema internazionale e che si dimenticano sempre più in fretta.
In una nuova Era Glaciale - non troppo lontana, infatti, ci troviamo nel 2031 -, che dura ormai da 17 anni, gli unici sopravvissuti si trovano a bordo dello "Snowpiercer", un treno mosso da un motore a moto perpetuo, cioè che non si ferma mai. A causa del cambiamento climatico, l'intero pianeta è completamente ghiacciato. I superstiti alla glaciazione viaggiono su questo treno che effettua da anni un moto perpetuo intorno alla Terra.
La sezione di coda del treno 'spazzaneve' assomiglia ai bassifondi perché ospita i più poveri che soffrono il freddo e la fame, mentre in testa al treno - sorta di prima classe della sopravvivenza - si trovano gli eletti che si abbandonano ai piaceri, dall'alcol alle droghe, circondati dal lusso. Ma sul treno/mondo, le condizioni sociali sono davvero inique, tanto che durante il 17° anno di questo infinito viaggio, Curtis (il "Captain America", Chris Evans), giovane leader della sezione di coda, fomenta una rivolta che cova ormai da molto tempo.
E, per liberare i vagoni della coda, e alla fine l'intero convoglio, Curtis e i suoi compagni di viaggio tentano la presa della locomotiva, dove si trova Wilford (Ed Harris), il guardiano della sala macchina, in un susseguirsi di colpi di scena, perché niente è come sembra, nemmeno le persone... E l'uomo ricostruisce sempre e ovunque il mondo che tutti conosciamo con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi vizi e le sue virtà.
"Quando ho scoperto il fumetto 'Transperceneige' (titolo originale) per la prima volta - ricorda il regista - sono rimasto subito affascinato dal carattere straordinariamente cinematografico evocato da un treno. Sono stato colpito dall'idea di un ammasso di ferraglia che si muove come un serpente, trasportando un gruppo di sopravvissuti che si dimenano e lottano gli uni contro gli altri, ineguali persino in questa Arca di Noè perché divisi in scompartimenti".
Infatti, e questa sorta di rivoluzione su binari, è come un'esplosione in uno spazio ristretto al massimo e affollato all'estremo. Una specie di lungo pentolone di fagioli pronto a scoppiare, e il peggio è che nemmeno fuori c'è una via di salvezza.
"Volevo indagare la natura dell'essere umano in situazioni estreme - afferma l'autore di "Shaking Tokyo" -, sia che si fosse trattato di un serial killer efferato, di un mostro che emergeva dal fiume Hangango di una madre che impazziva: 'Transperceneige' era il mio destino. La graphic novel che ha fatto da canovaccio era straordinaria e nasceva da un'idea originale, ma ho dovuto inventare una storia completamente nuova, con personaggi inediti, e creare uno 'Snowpiercer' nuovo e dinamico, intriso di energia cinematografica. E ora, dopo un lungo lavoro insieme a tante persone, il film è finalmente concluso".
Ottima l'ambientazione e funzionali gli effetti speciali digitali che stavolta sono più accurati, più verosimili e, quindi, il tutto meno 'freddo', nonostante la glaciale atmosfera esterna. Nel bel cast anche Song Kang-ho, visto in "Il buono, il matto, il cattivo", oltre che nei film del regista; il grande attore inglese John Hurt (Gilliam), un'irriconoscibile Tilda Swinton (Mason), l'ormai adulto Jamie Bell (Edgar), alias "Billy Elliott"; Octavia Spencer (Tanya), vista in "The Help"; Ewan Bremner, Ko Asung (Yona) e Alison Bell.
José de Arcangelo
(2 1/2 stelle su 5)
Nelle sale dal 27 febbraio distribuito da Koch Media
HANNO DETTO
"Un film stupendo" (Variety); "Un autentico capolavoro" (MyMovies); "Potente, visionario" (Movieplayer); "Straordinario" (Cineblog).
E' stato distribuito in 167 paesi del mondo, diventando il primo film coreano, campione d'incassi, che sarà visto dal pubblico di tutto il mondoJ
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