sabato 1 febbraio 2014

Louis Nero torna a 'indagare' sul grande schermo per scoprire "Il mistero di Dante" con l'aiuto di artisti e studiosi

Dopo "Rasputin" (2011), un'altra 'indagine' cinematografico-filosofica, scritta e diretta da Louis Nero attraverso "Il Mistero di Dante" seguito dal sottotitolo "Un segreto si cela dietro al più grande poeta italiano" a cui potremmo aggiungere tranquillamente 'del mondo'.
"Un viaggio sulle orme del più famoso iniziato del Trecento italiano - afferma il regista -, autore del celebre poema la 'Divina Commedia'. Poeta che ha ispirato le più grandi menti della Storia", universale, sottolineamo noi. "Nulla si inventa e nulla si cambia - riprende Nero sullo scopo del suo lavoro -, volevo trasformare il viaggio per lo spettatore stesso, senza rivelare quello che non si può rivelare. Cosa volevo dire? E' molto semplice, sotto la forma cinematografica volevo intrapprendere il mio viaggio per conoscere, insieme al pubblico, cosa nasconde Dante dietro la simbologia, e cambiare i punti di vista. Avevo un'idea di questo viaggio, dato che ogni persona deve partire da un'idea per poi distruggerla e confrontarsi col mondo di ogni giorno, in ogni istante nel loro modo di pensare, in una sorta di apertura della mente".
"Due modi di considerare - spiega l'autore -, uno exoterico e l'altro esoterico: ad ogni scienza profana può sovrapporsi un'altra scienza che si riferisce, se si vuole, allo stesso oggetto, ma che lo considera da un punto di vista più profondo, che sta a questa scienza profana come i sensi superiori delle scritture stanno al loro senso letterale. Un viaggio nel mondo di San Giovanni, considerato il rappresentante della Chiesa interiore, ed in quello di San Pietro, rappresentante della Chiesa esteriore. Un poema che trova le sue radici direttamente nei testi sacri musulmani di autori come Mohyiddin Ibn 'Arabi oppure nel Libro del viaggio notturno di Maometto. La distinzione dei tre mondi che costituisce il piano generale della 'Divina Commedia' è comune a tutte le dottrine tradizionali. Indagheremo il perché l'ascesa al Paradiso debba essere necessariamente preceduta da una discesa agli inferi. Attraverso l'esame delle manifestazioni della tradizione iniziatica occidentale, dagli ordini di cavalleria ai Rosacroce, si cercherà di contribuire ad apportare una nuova luce su un lato poco conosciuto di Dante". "Stavo camminando per strada e qualcuno (Franco Nero ndr.) mi dice 'Vorresti essere in un film? - esordisce F. Murray Abraham - Non è come Dante parla a noi oggi, ma l'idea sul lavoro di un classico, per capire perché dura ancora, perché è universale, e cosa lo rende universale adesso, nei nostri tempi, in cui regna la crisi in tutto il mondo. La gente crede? C'è speranza, immagina un futuro? Un classico esprime questo, c'è stato un periodo più brutto in cui siamo sopravvissuti come civiltà? Ora abbiamo una potenzialità capace di distruggere tutto con le armi nucleari. Ma dove trovi la speranza? Oggi come allora, siamo sopravvissuti in quanto umanità, ma com'è possibile che questo lavoro esista ancora e riesca ad influenzare tutto e tutti. Dante e Shakespeare, in particolare, hanno cambiato linguaggio e pensiero, e bisogna ricordare che hanno in comune l'umanità, è un concetto in cui coabitano insieme. Per quanti di voi è possibile sopravvivere ai conflitti fra tutti i gruppi ormai? Cosa ci vuole per andare avanti? Secondo me è questo il discorso del film, ed è molto serio.
Il mistero di come questo uomo (il regista) sia arrivato a questo punto. Sono cosciente che - non ha un produttore famoso, non ha voluto tanti soldi - riesce a dimostrare che l'importanza di un film non sta nei soldi, ma nella visione e nella comprensione. L'ispirazione viene da Dante, ma in che modo è riuscito a coinvolgere tutti gli intellettuali del mondo? Bastano cinque minuti con questo uomo per capire che un uomo completo, sincero, diretto, onesto, e hai subito fiducia in lui. Di quanti puoi dire questo? La risposta sta nella sua passione nel dimostrare che possiamo cercare la speranza, che vogliamo credere che c'è un futuro. Non so dove siano oggi i veri leader nel mondo perché dobbiamo cercare e provare attraverso loro che esiste la verità. Ora sto preparando il musical di Brecht e Weil, 'L'opera da tre soldi'; il mio ruolo è la voce di Brecht, e canto una canzone che ha cantato lui stesso. 'La canzone inutile, le parole dicono 'se non riesce devi provare ancora ancora e ancora, e se non hai successo provare ancora, ma è inutile inutile inutile, la nostra vita è troppo dura, credimi è inutile, provare non vi basta'. E' un cinico vero, ma se fosse stato veramente cinico non avrebbe scritto questa canzone. Il pubblico accetta e cerca di cambiare. Il cuore comincia a cercare insieme all'intelletto, il vero Dante è su una dimensione più grande, visto che dopo il purgatorio e l'inferno c'è una via uscita, bisogna avere questo tipo d'immaginazione, un grande esempio è l'attuale Papa". "Se Murray è qui è colpa mia - ribatte Franco Nero, da sempre produttore del regista -, l'ho coinvolto io. Con Louis abbiamo fatto quattro film insieme, sia come attore che come produttore, tra noi c'è un bellissimo feeling. Il film uscirà in 30 copie dal 13 febbraio (distribuito da L'Altro Film ndr.), ma la vera prima sarà il 14 febbraio, giorno di San Valentino. E io ne ho coinvolto molte persone". "Speriamo che la gente capisca il messaggio" - aggiunge Louis - ribadendo la scelta di San Valentino in omaggio al gruppo iniziatico fiorentino del quale il sommo poeta faceva parte, I Fedeli d'Amore".
"Noi dobbiamo considerare l'idea che l'esoterismo è sempre esistito - dice Valerio Massimo Manfredi, uno degli studiosi intervenuti -, nel mondo classico c'erano i misteri, per l'iniziato c'era una rigorosa custodia del segreto, che non si doveva svelare né profanare pena la morte; infatti, coloro che ritenevano di aver raggiunto strati di conoscenza interiore, non volevano che essa venisse contaminata. E' sempre accadeva, non all'ingresso ma all'uscita da un era senza speranza, si partiva sempre da un uomo, non sappiamo se dai tempi di Gilgamesch (circa 2700 a.C. ndr.), ma si sa che esiste fin dal neolitico, anche se spesso il significato lascia senza fiato. C'era un gruppo di persone che coltivava questa forza, di andare avanti, e oltre. La vita dell'uomo è come una libellula che vola sulla superficie del fiume, per un attimo leva gli occhi alla luce del sole e poi non è più nulla. Ognuno è solo sulla terra ed è traffitto da un raggio sole. Omero, la sua età finisce con una serie di cataclisma, ma l'uscita è la punta dell'iceberg. Tutto questo parte da migliaia di cantori corte e di strada, il ciclo dei troiani è qualcosa come 120mila versi, Omero è la punta. L'era di Dante era uscita da un periodo di peste, fame e guerra, ma anche dell'ingresso nel Rinascimento; prima di lui, alla fine di Roma, prima di morire c'era Seneca sfondavano. Erano uomini che andavano oltre, verso il futuro; ogni volta c'è un uomo più avanzato, più spirituale, più intenso a guidare i fratelli verso la speranza, e attorno a quest'uomo c'è sempre un gruppo. Fino ai tempi nostri, il pericolo è pensare che questi gruppi di uomini generosi, geniali e aperti alla speranza, siano addetti delle sette, che è quello che dicono i piccoli uomini gelosi dei loro piccoli segreti". "La parola non ha mai fine - afferma Gabriele La Porta -, bisogna andare giù a indagare, il linguaggio visivo che usa Louis è fantastico, mi ha catturato. E a Cunizza da Romano (1198-1279 ndr.), amante di uno dei peggiori capi dei gruppi armati di allora, perché Dante la mette in Paradiso? (nel cielo di Venere ndr.) Perché è una peccatrice che ha tanto amato e avuto tanti uomini?".
"Ho fatto tanti personaggi classici e soprattutto quelli di Shakespeare - riprende F. Murray Abraham -, ma al cinema ho solo vinto un Oscar per 'Amadeus'. Il teatro è la mia vita, ma amo i film. Siamo tutti d'accordo con Calvino che è cosciente di essere un esoterico, uno che ha insistito per raccogliere le fiabe folkloristiche italiane, interpretare l'esoterismo dei grandi poeti, presentarli in tale modo per capire un modo molto umano, semplice, che non vuol dire che la gente sia stupida, ma per trovare il modo di comunicare come capire la verità che c'è dentro di sé ci vuole un po' di lavoro. 'Il mercante di Venezia' ha avuto grande successo in America e in GB, ma passato anno, ero di nuovo negli Usa e dopo aver lavorato per un anno, alla terza settimana ho capito tante cose; adesso lo faccio un'altra volta e scopro anche voi. A livello personale, profondo, è un semplice esame della verità, ecco perché esiste l'arte e continuano ad essistere artisti e iniziati. Dio che dal cespuglio parla a Mosè: hai fatto quello che ti ho chiesto? Io faccio una domanda: 'Perché in questo momento il cespuglio brucia?, perché 'Ha bruciato sempre'". "Volevo percorrere lo stesso cammino che fa Dante ed iniziare dall'inferno - riprende il regista - e, prima di aprire gli occhi, evitare i preconcetti. Guidati dagli occhi dei protagonisti (la ragazza e l'operatore diventati ciechi perché bendati ndr.), che lo spettatore fosse in preda alla confusione come lei, perché crediamo di essere, di capire tutto, però bisogna togliersi dalla mente le idee che avevamo prima - che possedere, avere, tenere, conquistare sia l'unico modo per vivere/sopravvivere -, per fare invece l'opposto di ciò che credevamo".
"Il suono è importante, anzi per me più importante delle immagini - aggiunge a proposito della colonna sonora -, è bellissimo lavorare con Steven Mercurio (la firma con Ryland Angel ndr.) che è uno preciso perché è uno che voleva fare, contribuire e se non sei in guerra con i collaboratori, la macchina diventa più potente, veloce. Ha usato il tamburo sciamanico per dare uno stato di tranquilità, cogliere meglio l'ambiente, e la musica (anzi il suono) diventa lenta verso lo svelamento e riesce a coinvolgere tutti i sensi. La canzone di Barberino, non a caso, personaggio che ha moltissima informazioni sul periodo, su come il simbolismo veniva fuori dall'ambiente, abbiamo fatto delle ricerche su tutti gli aspetti, sull'apertura della visione attraverso le stampe, vedendo fotogrammi che poi ho adattato. Quando immaginavo la 'Divina Commedia' pensavo a Gustave Doré che rappresentava ciò che Dante diceva con le parole. Non potevo mettere persone e ambiente in movimento, ho cercato di fondere tecniche virie, restando fedele ai disegni di Doré che già dicevano tutto; rendere più contemporanee le tecniche visive per seguire la strada tracciata lui. Nel complesso ci ho messo quasi due anni, soprattutto per incontrare, parlare e coinvolgere delle persone che mi hanno insegnato molto in questo viaggio". "Alla fine della Guerra dei 30 anni - afferma La porta - l'Europa aveva perso circa 5milioni di abitanti, e prima ne aveva 20 e alla fine16 milioni circa (è stata calcolata una perdita demografica tra il 15 e il 20 per cento ndr.), un olocausto in nome religione, nome dalla conoscenza profonda, viene fuori da alcuni scritti di Jung, non mi pare che questi uomini abbiamo scatenato delle guerre che hanno portato via tre quarti dell'umanità. 'La natura ama nascondersi'."
"Il concetto di esoterismo - conclude - molto spesso viene conosciuto con definizioni non esatte, mentre quella giusta è di un percorso all'indietro nell'interiorità per conoscere se stessi, il dovere assoluto, unico, di tutti gli uomini, è quello di togliere le cortecce, le incrostazioni profane collegate all'ego, e un essere superiore ci porta a questo livello. Molte tappe, lo scontro di personalità, il sentimento della paura, perché iniziamo una corsa folle all'interno delle viscere della terra,, in un primo momento la sensazione è di paura, poi attraverso la conoscenza c'è il vero impatto perché non ci conosciamo abbastanza. Ma l'opposto della paura non è coraggio ma amore, è legato al concetto di separarsi dall'esterno, il primo passo della conoscenza dell'iniziato, dopodiché si passa al progetto di crescita nel nome dell'amore. Inizia dall'inferno e finisce in Paradiso, tutto parte dal nero per arrivare a qualcosa che ha a che fare col processo evolutivo. La risalita è il ritorno all'unità, all'uno androgino, maschile e femminile nella paura di essere separati, e fusi nell'amore diventano uno, appunto. Molte persone hanno paura dell'esoterismo, ma non esiste una filosofia più vera, perché è la propria carne, un percorso interiore, trasferirla è impossibile. Il singolo trova nella propria pelle il sentiero".
Tra gli interpreti/testimoni/intervistati i registi Taylor Hackford, Franco Zeffirelli, Silvano Agosti, l'attore Mamadou Dioume, Christopher Voglier, Massimo Introvigne, Roberto Giacobbo, S.E. Mons. Agostino Marchetto, Rabbino Capo Riccardo Di Segni, Shaykh' Abd Al Wahid Pallavicini, Gran Maestro Luigi Pruneti, Sommo Sacerdote Emilio Attinà, Giancarlo Guerrieri, Marello Vicchio, Carlo Saccone, Aurora Di Stefano, Imam Yahia Pallavicini, Diana Dell'Erba, Diego Casale, Elena Presti. José de Arcangelo

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