martedì 25 febbraio 2014

Una legeressima commedia degli equivoci firmata Veronesi per la 'strana coppia' Fabio DeLuigi-Laetitia Casta

Una commedia leggera leggera (anzi, leggerissima) sull'amicizia uomo-donna, pro e contro, anzi su 'può esistere o no?' Giovanni Veronesi ci prova a rispondere con un film su misura per la 'strana coppia' Laetitia Casta-Fabio De Luigi.
"Credo nell'amicizia uomo-donna - esordisce la Casta alla presentazione stampa in un cinema romano - però devo confessare che non mi è mai capitato, non è arrivata... ancora" "Dovendo fingere un amore nascosto - afferma Fabio De Luigi - e intimidito anche dalla presenza di Laetitia, che riesce a mettere in difficoltà qualsiasi persona (anche nella vita), all'inizio non ci credevo. Poi siamo diventati amici, però è un po' un'idea della donna, perché in casi dove ti puoi comportare come uomo, è pressoché impossibile". "In certi momenti li ho visto vacillare - precisa Veronesi -, soprattutto prima di arrivarci al bacio perché l'hanno ritardato, e nel momento che se lo sono dati, mi chiedevo cosa starà facendo Fabio con quella bocca". "Con Laetitia è stata una cosa meravigliosa - ribatte l'attore - è arrivata determinata, cazzuta (si può dire?), ha preso giustamente il ruolo con serietà e piglio giusti, ma è più rompi di me, voleva provare di più, doveva stare bene in una commedia in una lingua diversa, dare le giuste sfumature e rendere il personaggio". "Per farmi imparare bene la lingua - riprende l'attrice -, Veronesi mi ha messo in una casa da sola, e ogni tanto mi faceva arrivare da mangiare. Sono diversi conosco Fabio (Fazio) da qualche anno, invece lui mi fa ridere, ognuno è un amico diverso".
"Era nata tanto tempo fa con Francesco Nuti perché lui che amava le donne non concepiva l'idea di un'amicizia con una donna, perché dopo un po' entri in confidenza. Infatti è un rapporto un po' strano, poi è andata com'è andata (con Nuti ndr.). Quando ho conosciuto Fabio mi sono detto ha il fisique du role, la faccia di un amico, voglio è lui. Può disegnare l'amica che gli pare, poi è arrivata Laetitia perché volevo portasse una mentalità diversa. Un'accoppiata abbastanza particolare avviene quando è solo, un periodo di vita sconquassato. Di solito all'arrivo di mariti, moglie, amanti gelosi, ma ci sono tanti uomini 'satellite' che la chiama quando è in difficoltà vanno, fanno e poi ritornano. Le reazioni sono le più diverse, puoi beccarti anche delle bastonate. Nel film tento di dare una risposta, di mettere dei paletti oltre i quali non si dovrebbe andare. Insomma, un argomento da trattare grande leggerezza mi piace raccontare delle cose guardandole con ironia. Cerco di comunicare con quelle persone che tengono dentro un segreto per tutta la vita o che sono destinate a esplodere in un sentimento non ricambiato. Il personaggio di Claudia è un po' delicato perché poteva sembrare sciocca. Ma mi son detto 'finalmente ho i protagonisti giusti e las toria si può montare, e visto che continuo a trovare un produttore di fiducia". "Virginia Raffaele è un'attrice polivalente - prosegue sul cast -, non sapevo il risultato, ma a parlare veloce pensavo solo lei poteva riuscirci. Arrivata sul set, andava a duemila, anche perché si deve capire la frase compiute, anche se andava velocissima (a 'Striscia la notizia' manderanno le papere del film). E lui che non riusciva a non ridere in tutti i ciak, è una cosa contagiosa il parlar veloce, e c'è che lo fa davvero, conosco la montatrice Cecilia Salluzzo, infatti quando montava il film, diceva, faceva e non capivo quasi niente". "Non mi sono ispirata a nessuno - ribatte l'attrice che, nel film, è la surfista conosciuta alla festa - e ho seguito il consiglio di Giovanni. Andavo velocissima ma la frase doveva avere un senso, all'inizio le battute erano molto più brevi, ma poi lui non dava lo stop, e il concetto era lungo. Con Fabio è stato duro non ridere, ma è stata una serata veramente divertente". "Non ho montato una cosa veramente divertente - racconta il regista - perché se non davo lo stop ad un certo punto facevano dei rumori soltanto, le la 'goccia', lui il grillo".
"Trani è una delle più belle città d'Europa - afferma -, a misura d'uomo, ha il mare, dei monumenti bellissimo e ospedali che sono frequenti nei miei film, e il nostro progetto coinvolgeva anche la Puglia. Siamo stati tutti bombardati col Salento, abbiamo questo produttore pugliese Procaccia, ma non siamo andati all'arrembaggio, ma perché le location avevano le caratteristiche giuste. Il Salento è un luogo estremo, con una natura estrema, e volevo gettare una storia estrema dentro uno scenario estremo, anche se l'accoppiata poteva essere un episodio di 'Manuale d'amore' siamo andati decisi con quest'idea. Una cornice che si sposa perfettamente con le spigolature e gli equivoci della vicenda". "Elga è una donna curiosa con una teoria sulla vita molto particolare - dice Monica Scattini -, mi sono divertita moltissimo, anche se sono stata 'tagliata' un po' qua e là, ma con Veronesi non avevo mai lavorato, mi ha detto questa è la volta buona e il ruolo giusto per te". "Giovanni (che Claudia conosce e sposa ndr.) è una guardia forestale che ha un percorso simile al suo - dice Adriano Giannini -, ma si è rifugiato nella natura, è un po' ottuso (de' coccio si direbbe a Roma), che deve porsi nelle situazioni, penso che Veronesi mi abbia chiamato per 'sfidarmi a tennis'...". "Avevo detto non lavorerò più con Giovanni - afferma Valeria Solarino -, ma stavolta non ce l'ho fatta, anche se è un personaggio piccolissimo però mi ha conquistato, tanto che i suoi tatuaggi me li avrei fatto veramente, e la dinamica è stata molto bella".
"Non c'è niente in comune nella mia vita - confessa Geppi Cucciari -, c'è stata la classica telefonata da Veronesi che ho ammirato e amato da lontano, e ora da vicino, con cui rido di più nella vita. Un piccolo ruolo a cui ho detto sì subito perché non si discutono, anche se per l'argomento ho dovuto fare un grandissimo sforzo per interpretare una donna che usa la violenza in modo deprecabile (è in prigione per aver evirato il marito infedele ndr.), reagisce con un piglio un po' uterino e redice le belleità del marito, ma non fatelo a casa, non si fa. Qualcuna può ottenere un'azione deprecabile però non si fa. Mio marito l'ho sedotto e ingannato, perché eravamo amici ma la via vicenda non può essere presa da esempio. Io lo circuivo con la mia verità inguinale e propositiva. Una volta eravamo da amici a cena, mentre si parlava di fidanzati, e dopo sei anni di amicizia, mi son detta è arrivato un momento. Ero triste non credevo che sarebbe successo, alla fine lui ha accettato il mio invito, ha spaccato la busta, ho avuto un amico nella mia vita, che avevo visto nei lati meno edificanti, su più livelli. Una comunità omosessuale di amici offre la possibilità al mio uomo di stare tranquillo perché sa che non mi toccherebbero con un dito, però tutte le donne hanno un amico".
"Sono un ripiego di Francesco (De Luigi) - dice Valentina Lodovini -, e una scena di sesso con Fabio che abbiamo un po' cambiato, ma è andata bene". "I social network non influenzano (Twitter) il mio lavoro - riprende l'autore -, ma ho trovato sia una sintesi per parlare con delle persone che ti conoscono però te non loro. E' un mettersi in gioco ogni volta e dove, forse, sono più sincero che nella mia vita, un mondo che ho scoperto ma sono sicuro di non averlo capito, perché non sono bravo nemmeno col telefonino e provoco l'ira di Valeria. Bisogna guardare queste cose con attenzione, perché sia un approccio molto stupido che molto intelligente, anche con delle persone che sarebbe difficile incontrare, si creano situazioni interessanti, ma non cambia il modo di fare film".
"In realtà faccio un film all'anno - spiega -, 'L'ultima ruota del carro' è stato fatto uscire a novembre, ma l'avevo girato l'anno prima; quest'estate ho fatto questo film che esce nella stessa stagione, ma sono stati fatti in due anni diversi. Con Francesco (Nuti) a modo mio parlo, non so se è giusto non avergli detto di questa nostra idea. E' un amico, un pezzo del mio cuore, vado spesso trovarlo, ma non riguarda più il mondo del cinema". "Il copione è universale come il soggetto - dice la Casta -, ho trovavo dentro una profondità sull'amore oggi, in cui tutto deve andare velocissimo, deve essere immediato, si dice 'voglio questo questo questo, però mancano verità e amore'. La frragilità di non amare veramente per paura, tanta gente si mette in discussione, perché si diventa fragili e c'è il rischio di perdersi. Le battute hanno a che fare con i sentimenti in generale. Io sono corsa, di un'isola dove i sentimenti sono forti, dove si sa tutto di tutti, e si vendicano ancora dopo 200anni. E 'è un paese che mette ansia sui sentimenti', faceva ridere".
"Veramente l'Italia mette ansia sui sentimenti - ribatte Veronesi -, l'amore si deve provare a quell'età o mai più, sarà per via del Vaticano, o per altro, ma sui sentimente l'Italia mette ansia". "E' stato un divertimento continuo, piacevole, lavorare in Salento - racconta De Luigi -, con questa gente in un continuo andare e venire, ho un ricordo eno-gastronomico, tanto che dopo un mese, da quando eravamo tornati, Veronesi continuava a organizzare cene, sono tutti cascati su questa cosa, si gonfiavano ogni giorno di più, un mese dopo si sono asciugati. E mi dicevano credo nemmeno Abatantuono mangia come te". "Il 9 agosto Laetitia, che aveva preso una casa in affitto - conclude Veronesi con un aneddotto -, 'faccio una cena io'. Tutti dicevano Laetitia farà una cena, saranno due tre cosine francesi. Cavolo che cena! Aveva fatto la spesa di pomeriggio, ha fatto la pasta a mano, dei vol-au-vent, ci ha dato uno smacco clamoroso, ho visto mangiare tantissimo e poi mi sono chiesto, loro mangiano riescono a mantenere la sua leggerezza, tant'è che alla fine Laetitia si è messa ballare. E' un mostro dopo aver fatto da mangiare per venti persone. Io, Procacci e Valeria siamo un'altra razza".
"Divertente l'esperienza in Salento, anche se eravamo condizionati dal vento, soprattutto per i capelli delle attrici, ma c'è un culto del mangiare che non c'è verso di sfuggire, a me mi hanno portato una specie di cozza pelosa da mangiare alle 7 1/2 del mattino. Ma non avuto paura di mangiare tutte queste cozze, perché mi sono già creato gli anticorpi con dieci anni di (Vittorio) Cecchi Gori e venti di (Aurelio) De Laurentiis". José de Arcangelo

Nessun commento: