martedì 26 maggio 2015

Un'opera prima indipendente low budget: "Hybris", un esperimento nel terrore di un gruppo di attori e tecnici under 30

Esordio di gruppo under 30 con un’opera di genere (fra thriller e horror), quindi in un film indipendente a bassissimo costo, sorta di esercizio di stile, un ‘esperimento nel terrore’ per parafrasare il titolo originale di un vecchio film anni Sessanta di Blake Edwards, in italiano “Operazione terrore”.
Diretto dal giovanissimo Giuseppe Francesco Maione, prodotto, sceneggiato e interpretato da Tommaso Arnaldi, “Hybris” ha come riferimento dichiarato il vecchio caro e scopiazzato “La casa” (Evil Dead) di Sam Raimi, tanto che l’ambientazione è proprio la stessa, e l’orrore viene provocato dalla claustrofobia e dal totale isolamento del quartetto. Ossessioni e allucinazioni, sogni e incubi si incrociano e confondono come i personaggi, uniti dal complesso di colpa, forse, e da un terribile segreto mai svelato.
“Volevamo portare al cinema storie che interessassero un po’ anche il mercato internazionale – esordisce Arnaldi alla presentazione stampa romana -, prima di dedicarmi all’attività produttiva ho studiato recitazione, e l’altra mia passione è scrivere. Poi ho incontrato Giuseppe, allora diciannovenne, che aveva girato una web serie e ho deciso di creare uno spazio in cui i giovani talenti potessero esprimersi liberamente. Abbiamo girato per 15 giorni in teatro di posa (la casa, appunto ndr.) a Ciampino e in mezzo al nulla”.
“Mai immaginato di presentare la mia opera prima a 21 anni – ribatte il regista -, realizzata grazie al low budget e alla passione di tutti quelli che ci hanno lavorato, più di 45 persone. Sono autodidatta, la mia esperienza è nata dal guardare i film, frequentare i set per ‘rubare’ qualcosa, poi il passaggio dal web fino al cortometraggio, e al tentativo di fare qualcosa di diverso”.
La vicenda è poco più di una traccia: la prematura morte di Valerio porta suo cugino Fabio, insieme ad Alessio, Marco e sua sorella Penelope, in una baita abbandonata. Naturalmente, il ristretto gruppo – riunitosi per volontà del defunto di cui portano le ceneri -, attraverso i ricordi del passato rivive rancori sepolti e rivalità represse. Man mano che le ore passano, cominciano ad accadere strani fatti all’interno della casa e la conflittualità tra gli amici emerge in modo irrefrenabile, anche perché gli amici scoprono di essere in trappola, senza via di uscita. E il loro equilibrio mentale inizia a scivolare pian piano verso la follia e la violenza più efferata…
“L’idea nasce – si legge nelle note di regia - da due esigenze: da una parte, la necessità di girare un film di genere, prendendo in prestito ingredienti tipici del cinema horror d’oltreoceano ed unendoli a quelle che sono alcune delle peculiarità del cinema italiano, ovvero l’analisi del dramma e le relazioni tra i personaggi, il dialogo e non il sangue, perché è vero che la penna è più potente di una motosega. Dall’altra, la voglia di girare un film fruibile da tutti”.
Il gioco è suggestivo, ma funziona a metà perché la trama è tanto esile quanto ambiziosa per un film di genere, fra thriller e horror, dove la ‘prigione’ dei protagonisti è la loro psicologia, anzi si annida nella loro mente (contorta). Perciò gli appassionati del genere potranno lamentare ‘non si capisce niente’, visto che nessuno è del tutto colpevole né del tutto innocente, forse. Comunque, scoprite voi chi riuscirà a sopravvivere. Aspettiamo l’entusiasta e appassionato gruppo alla prossima prova, dato che il prodotto dal punta di visto tecnico-formale è ineccepibile.
Ecco i giovani attori: Guglielmo Scilla (Alessio), noto grazie a Youtube con lo pseudonimo di Willwoosh; il più conosciuto Lorenzo Richelmy (Fabio), in ascesa dopo “Sotto una buona stella” di Verdone e ora protagonista della serie televisiva “Marco Polo”; il sopracitato Tommaso Arnaldi (Marco), da “Distretto di polizia” a “I Cesaroni”; Claudia Genolini (Penelope alias Penny), la veterana (classe 1985) del gruppo, approdata sul grande schermo in “Paura 3D” dei Manetti Bros.
La filosofia della Mirelatives Pictures è quella di scovare giovani talenti e inserirli nel mondo del lavoro. “Hybris”, infatti, ne è un esempio: troupe e cast sono formati al 90% da giovani under 30 che hanno prestato la loro opera per un compenso minimo, credendo fortemente nel progetto; il loro lavoro e il loro impegno hanno fatto sì che il film venisse notato dalla società di distribuzione Flavia Entertainment, che ha sposato il progetto. Finanziato totalmente da fondi privati dei Soci della casa di produzione, il film vanta collaborazioni prestigiose come quelle dei fratelli Anzellotti (post-produzione audio), Alessia Amendola e Alessio Cigliano (doppiatori), oltre gli attori Scilla e Richelmy, nel frattempo diventati noti in campo internazionale attraverso web, cinema e tivù. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 28 maggio distribuito da Flavia Entertainment

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