mercoledì 3 giugno 2015
"Insidious 3 - L'inizio", un prequel diretto dallo stesso sceneggiatore Leigh Whannell che delude gli appassionati e soprattutto i fan del regista James Wan, qui solo produttore
Forte del successo dei due precedenti capitoli diretti da James Wan il franchise sul soprannaturale “Insidious” - che ha debuttato nel 2010 col capitolo originale e proseguito con il sequel del 2013, entrambi apprezzati da critica e pubblico -, arriva il prequel “Insidious 3 - L’inizio”. Il terzo capitolo, è firmato da Leigh Whannell, sceneggiatore dei due fortunati e apprezzati episodi precedenti e, naturalmente, anche di questo, in cui debutta dietro la macchina da presa, mentre Wan è solo produttore. Apparentemente più dark rispetto agli altri perché ci porta nel regno dell’altrove abitato dai morti e dai mai-vivi, in eterno e aperto conflitto col mondo dei vivi.
E’ ambientato tempo prima della maledizione che ha colpito la famiglia Lambert e della lotta di Elise Rainier – la medium morta nel precedente capitolo, ma qui viva, vegeta e ringiovanita - contro gli spiriti, in “Insidious” e “Oltre i confini del male: Insidious 2”. Apparentemente tutto dovrebbe cambiare, ma in realtà poco cambia, a parte i protagonisti e il regista. Qui l’aspirante attrice adolescente Quinn Brenner (Stefanie Scott) sente che la defunta madre sta cercando di stabilire un contatto con lei e perciò è alla ricerca di una sensitiva, anzi proprio di Elise (Lin Shaye).
Prima reticente, poi protettiva nei confronti della sensibile Quinn, Elise, reduce della tragedia che l’ha colpita in passato, ha una certa riluttanza ad usare le sue abilità paranormali. Ma ben presto un incidente scioccante costringe Quinn alla convalescenza in casa, mentre suo padre, il vedovo Sean (Dermot Mulroney) fatica a tenere unita la famiglia.
Soprattutto perché successivamente la figlia viene aggredita nel suo stesso letto da una maligna entità sovrannaturale e l’uomo prega e convince Elise di aiutarla. La medium chiama così a raccolta tutti i suoi poteri nel contattare i morti – col supporto di due nuove conoscenze, i parapsicologi senza licenza Tucker (Angus Sampson) e Specs (Leigh Whannell), volenterosi ma poco adatti al compito. Costretta ad avventurarsi nelle profondità dell’altrove per proteggere la ragazza, Elise è costretta ad affrontare i nemici più feroci che abbia mai incontrato: un demone con un’insaziabile brama di anime umane.
“Abbiamo imparato molto di più riguardo all’altrove - suggerisce il produttore Oren Peli -, ma da un’angolazione diversa. Questo film contiene elementi che il pubblico non ha visto nei due precedenti film, e fa davvero molta paura”.
Ma soprattutto a chi non è un ‘esperto’ sull’argomento e del genere cinematografico, perché ci troviamo davanti ad un prodotto di genere al di sopra della media, ma senza vere sorprese, almeno per gli appassionati del genere per i quali situazioni, luoghi e atteggiamenti appaiono abbastanza convenzionali, comunque un paio di sequenze dovrebbero far scattare in poltrona lo spettatore meno ‘preparato’. Quindi, la paura è servita, basta non essere commensali troppo esperti e/o severi.
E tutto si concentra sulla sensitiva Elise Rainier perché Leigh Whannell ama questo personaggio e ha trovato un modo per riportarla in vita: “Dovermi confrontare con il ‘fantasma Elise’ non era l’idea giusta - dice Whannell - io la volevo viva. Agli spettatori è piaciuta la storia che attraversava il tempo, raccontata nel secondo film, ho sentito che mi avrebbe aiutato a trovarne un’altra che desse all’avventura di Elise un significato più profondo”.
Nel cast anche Tate Berney (Alex Brenner), Steve Coulter (Carl), Hayley Kiyoko (Maggie), Corbett Tuck (Danielle), Michael Reid MacKay e Tom Fitzpatrick (spettri), Tom Gallop (Dr. Henderson), Jerix Poindexter (Harry), Ele Keats (Lilli Brenner) e Phyllis Applegate (Grace).
José de Arcangelo
(2 stelle su 5)
Nelle sale italiane dal 3 giugno distribuito da Warner Bros. Entertainment Pictures in 200 copie
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