mercoledì 15 luglio 2015

Arriva "Babadook" l'horror psicologico - opera prima - dell'australiana Jennifer Kent che ha conquistato anche Stephen King

Da un corto presentato in una ventina di festival internazionali (dal Telluride all’Interfilm Berlin 2005) e pluripremiato, nasce l’altrettanto acclamata opera prima “Babadook” dell’australiana Jennifer Kent che prende spunto da un malvagio personaggio (spauracchio dei bambini) presente in tutte le culture con vesti e nomi diversi, conosciuto da noi come l’uomo nero, in altre latitudini come l’uomo del sacco (per portar via i bimbi), e ha come diretto riferimento l’horror psicologico
e realistico di Roman Polanski (da “Repulsion” a “Rosemary’s Baby” e, secondo l’autrice, persino “L’inquilino del terzo piano”). Visivamente, invece, l’ispirazione viene dai classici dell’horror del cinema muto. E’, davvero, un thriller psicologico che indaga nei meandri della mente di una madre divisa tra un profondo dolore (la morte violenta e precoce del marito) e l’amore/odio altrettanto profondo per il figlio nato nello stesso momento.
Una vicenda che ben si adatta a quella serie di inspiegabili raptus di follia in cui amorevoli madri/matrigne sono - presunte o meno - omicide o quanto meno causa involontaria della morte dei loro adorati figlioletti.
Partendo dal suo cortometraggio, il premiato “Monster”, la sceneggiatrice/regista – già assistente alla regia di Lars von Trier per “Dogville” - ha tratto la sceneggiatura del suo primo lungometraggio al Binger Lab di Amsterdam con l’aiuto di Screen NSW e Screen Australia, e ha realizzato la sua pellicola a sua volta apprezzata e premiats in tutto il mondo, conquistando lo stesso Stephen King che l’ha definita “profondamente disturbante”.
Passati sei anni dalla morte violenta del marito, Amelia (un’intensa Essie Davis) è ancora in lutto e combatte per dare un’educazione al figlio ribelle di sei anni, Samuel (la rivelazione Noah Wiseman, con l’età del ruolo), un bambino che, apparentemente, protegge con ogni mezzo ma che, forse, non riesce ad amare profondamente.
Però i sogni di Samuel sono frequentati da un orribile mostro venuto per uccidere entrambi e, quando l’inquietante fiaba di Babadook compare nella libreria di casa, il bambino si convince che è proprio lui la creatura che ha sempre sognato, e i suoi incubi e le sue allucinazioni diventano incontrollabili e lui stesso sempre più violento. La madre, spaventata dall’atteggiamento del figlio, è costretta a dargli delle medicine, ma allora Amelia inizia a percepire una sinistra presenza e…
Quindi, un angosciante e inquietante thriller orrorifico che fa leva su paure ancestrali e nascoste, un oscuro percorso nella mente umana percossa da un atroce dolore, che ci ha ricordato il grande pittore spagnolo Francisco Goya quando diceva - e ha intitolato una sua opera - “il sonno della ragione genera mostri”, anche perché in spagnolo ‘sueño’ ha il duplice significato di sonno e sogno, che all’improvviso diventa incubo.
“Mi affascina molto – afferma l’autrice – ciò che succede alle persone quando reprimono i propri sentimenti, specialmente la sofferenza. La repressione di questi sentimenti può funzionare per un breve periodo, forse anche per alcuni anni, ma alla fine la verità viene a galla”. Terribilmente.
E poi aggiunge: “Amelia non riesce ad amare suo figlio poiché non è stata in grado di affrontare il dolore per ciò che è successo. La repressione del dolore sviluppa una tale energia da dilaniare Amelia, perseguitarla, scatenando in lei una forza distruttiva incontrollabile. La messa in discussione dell’amore materno rappresenta il fulcro centrale di questo horror. Come ci si pone di fronte ad una madre, simbolo più vero e primordiale dell’amore e della protezione che nasconde dentro di sé un lato così oscuro e spaventoso? Come può affrontare una situazione come questa un bambino di sei anni?”
In ruoli pseudo cameo Daniel Henshall (Robbie), Tim Purcell (Babadook), Cathy Adamek (Prue), Hayley McElhinney (Claire), Carmel Johnson (insegnante) e Adam Morgan (sergente di polizia). Le illustrazioni del libro pop-up di Mr. Babadook e le scenografia sono firmate da Alexander Juhaz. Per l'occasione Microcinema ha presentato la sua nuova etichetta "Midnight Factory. "Sul mercato italiano dell'intrattenimento mancava un punto di riferimento forte per gli appassionati del genere horror - ha detto Malio Gomarasca, Direttore Artisto del progetto -. Midnight Factory va a colmare questo vuoto con un'offerta davvero forte sia in ambito theatrical che home video. Sono particolarmente orgoglioso di far parte di questo progetto che sono sicuro sarà in grado di soddisfare non solo i gusti e le aspettative dei fan del genere horror ma anche dello spettatore più cinefilo e curioso". José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 15 luglio distribuito da Koch Media

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