venerdì 25 settembre 2015

Delude il quarto (e ultimo?) capitolo della saga action creata da Luc Besson "Transporter Legacy" di Camille Delamarre con la neo star Ed Skrein, reduce del successo di "Trono di spade"

La saga ‘action’ creata da Luc Besson, cambia protagonista (Ed Skrein) e regista, e perde definitivamente grinta e fascino, nonostante il regista-produttore francese non abbandoni del tutto la sua creatura. Infatti, “The Transporter Legacy”, diretto da Camille Delamarre (che aveva appena debuttato con “Brick Mansions”), è ancora prodotto da Besson & Mark Gao, con Camille Courau, ai quali si aggiungono i co-produttori J.C. Chen e Gregory Ouanhon (della trilogia di “Taken”), mentre la sceneggiatura, ispirata ai suoi personaggi, creati con Robert Mark Kamen, è di Adam Cooper & Bill Collage con la stesso Besson.
Del resto Skrein – nonostante sia reduce del cult “Trono di spade” - non ha il fisico né la espressività (e la simpatia) di Jason Stathan ormai passato in ‘serie A’ e, oltre al talento per le arti marziali e i combattimenti senza armi da fuoco non ha la capacità di bucare lo schermo, in compenso la pellicola offre, come di consueto, tanta azione, inseguimenti e sparatorie, e la sola nota originale sta nella ‘gang’ di giovani donne assetate di vendetta e dotate anche loro di notevole talento per l’autodifesa.
Conosciuto dalla criminalità organizzata della Costa Azzurra come il miglior autista sulla piazza, Frank Martin (Skrein) è disposto a fare ‘qualunque’ consegna se profumatamente pagato. Sono tre le regole da rispettare per il ‘trasporto’: niente nomi, niente domande e niente ripensamenti. Però il suo codice deontologico viene messo a dura prova quando si lascia convincere-sedurre dalla bellissima dark lady Anna (Loan Chabanol di “Gigolò per caso”) a guidare la macchina utilizzata per la fuga durante una complicata rapina in banca.
A questo punto, nel Principato di Monaco, a bordo di una supermoderna Audi (è lei la vera protagonista!), Frank resta impelagato suo malgrado in un macchinoso complotto per far fuori il boss Yuri (Yuri Kolokolnikov), il feroce trafficante di esseri umani russo che ha costretto Anna, e le altre, a prostituirsi ancora minorenne quindici anni prima.
Disposte a tutto pur di vendicarsi, Anna e le sue complici, ‘nascoste’ sotto una parrucca bionda e occhiali scuri, rapiscono il padre di Frank, la spia in pensione Frank Sr. (Ray Stevenson, da “Thor” a “Divergent”), per costringere il Transporter a rispettare l’impegno preso oltre tempo massimo. Frank, che per ragioni personali rifiuta l’uso di armi da fuoco, è costretto a ricorrere ad una sterminata gamma di armi improvvisate, lecite e illecite, e di letali mosse da combattimento per avere la meglio sugli uomini di Yuri. Però la situazione si complica ancora quando il suo rapporto con Anna diventa qualcosa di più di un semplice lavoro.
Action thriller che, come accennavamo nelle prime righe, offre tanti scontri a mani nude e non, inseguimenti mozzafiato (persino di un aereo in partenza) e trucchi super tecnologici (e digitali), ma poche emozioni e ancora meno idee e trovate nuove per coinvolgere emotivamente lo spettatore. Inoltre, la sceneggiatura – come di solito - non prevede né l’approfondimento psicologico dei personaggi né la verosimiglianza di fatti e situazioni.
Ma il regista Delamarre – con alle spalle spot e inseguimenti nonché il montaggio di “Transporter 3” e firmato le scene d’azione per il serial tivù - è convinto che il nuovo capitolo della saga supererà di gran lunga le aspettative del pubblico. “E’ molto di più di un nuovo inizio – commenta -, è una storia totalmente nuova”. Staremo a vedere. Il giudizio agli appassionati del genere e ai fan della saga, anzi del botteghino che, in pratica, è quello del pubblico.
Assecondano i protagonisti: la modella, cantante e attrice danese Tatiana Pajkovic (Maria), la cinese Wenxia Yu (Miss Mondo 2012, nelle vesti di Qiao); la francese Gabriella Wright (Gina, di cui s’invaghisce Frank Sr.) e Noémie Lenoir (Maissa); Rasha Bukvic, Lenn Kudrjawizki e Anatole Taubman. Il direttore della fotografia è Christophe Collette, mentre l’autore della colonna sonora è Alexandre Azaria José de Arcangelo
(1 stella su 5) Nelle sale italiane dal 24 settembre distribuito da Medusa Film

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