mercoledì 2 settembre 2015

Sulla scia dei classici cinematografici sulla boxe, ecco un melodramma su misura per il talentuoso Jake Gyllenhaal: "Southpaw - L'ultima sfida" di Antoine Fuqua

Un convenzionale ma efficace (dal punto di vista spettacolare) dramma sul mondo del pugilato, sulla scia dei classici del genere, soprattutto quelli del versante sentimentale, tipo “Il campione” (The Champ) melodramma anni Trenta, rivisitato da Franco Zeffirelli sul finire degli anni Settanta. Infatti, “Southpaw – L’ultima sfida” di Antoine Fuqua è il ritratto di un giovane pugile, Billy ‘The Great’ Hope, imbattibili nella sua categoria – pesi massimi leggeri -, ma perseguitato dalla
sfortuna visto che da un giorno all’altro si ritrova dalle stelle alle stalle: la giovane, bella e amorevole moglie uccisa come conseguenza di una rissa, provocata da un rivale invidioso, presuntuoso e insidioso, soldi e beni scomparsi, persino la carriera rovinata, mentre lo storico amico e manager lo abbandona proprio per seguire lo strafottente sfidante. L’unica sua fortuna è riuscire a sopravvivere e avere l’occasione di una rivincita… ovviamente sul ring.
Infatti, Billy ha una figlia a carico che adora (ricambiato), ma gli viene tolta d’ufficio perché non può provare di riuscire a mantenerla e proteggerla, ma il nostro eroe lotterà con tutte le sue forze per rimontare la china e riottenere non solo il titolo e un’esistenza degna, ma anche la custodia dell’amata figlioletta. Tipico prodotto medio di stampo popolare destinato a finire nella notte degli Oscar, soprattutto per il protagonista, un giovane e bravo attore come Jake Gillenhaal, da anni in ascesa (inclusa nomination) e ora alla prova d’attore che sicuramente lo consacrerà, anche perché prima non conosceva molto bene la boxe, mentre Fuqua voleva un attore capace di interpretare ‘The Great’ Hope nel modo più brutale possibile senza controfigure, con pochi effetti speciali o stacchi di montaggio.
Quindi, un tradizionale ritratto di boxeur, sceneggiato da Kurt Sutter (il creatore di “Sons of Anarchy”, anche produttore esecutivo) che, rispettando le regole del genere - luoghi comuni e stereotipi inclusi -, si fa apprezzare per la buona confezione – il regista Antoine Fuqua ha un sicuro mestiere ma non la stoffa dell’autore - e per un cast di tutto rispetto che si avvale di una collega, anche lei in ascesa, come Rachel McAdams (Maureen Hope, la moglie), Forest Whitaker (Tick
Willis, il nuovo severo allenatore), Curtis ’50 Cents’ Jackson (Jordan Mains), Oona Laurence (Leila, la figlia), Naomi Harris (Angela Rivera), Skylan Brooks (Hoppy), Beau Knapp (Jon Jon), Victor Ortiz (Ramon), Rita Ora (Maria Escobar) e Miguel Gomez (Miguel ‘Magic’ Escobar).
Se Fuqua non voleva fare “il solito film sul pugilato’ e perciò ha scelto Gyllenhaal, è infatti il personaggio ad essere originale, perché oltre ad essere mancino (‘Southpaw’, appunto), ha uno stile aggressivo e brutale che viene fuori negli ultimi round e vince sempre per ko.
“Io amo interpretare alcuni personaggi perché non sono sicuro di riuscirci – confessa Gyllenhaal -; Antoine credeva in me anni prima che io ne fossi consapevole e anche durante le riprese non mi ha mai fatto mancare la sua fiducia. Ritengo che sia proprio questa fiducia in qualcuno che ti permette di fare del tuo meglio”. E l’attore, grazie a duri allenamenti e ad un’immersione nel mondo reale della boxe, è addirittura sorprendente, anche irriconoscibile.
La colonna sonora firmata da Eminem – oltre alle musiche di James Horner, compositore premio Oscar per “Titanic” e “Avatar” scomparso recentemente -, include il brano inedito “Kings Never Die” di Eminem Feat & Gwen Stefani, lanciata da Universal Music Group a fine luglio; oltre a brani di ’50 Cents’ e The Weeknd. E proprio Eminem, in un primo momento, doveva interpretare il protagonista, visto che pensava all’ennesimo remake di “The Champ” (Il campione), ispirato però alla sua vita e per superare la morte del suo miglior amico Proof. La fotografia è di Mario Fiore e il montaggio di John Refoua. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 2 settembre distribuito da O1 Distribution

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