giovedì 15 ottobre 2015

Reduce dell'Off Camera International Festival of Independent Cinema di Cracovia e premiato al Terra di Siena International Film Festival approda nelle sale "Ultima fermata" di Giambattista Assanti con Claudia Cardinale

“Ultima fermata”, apprezzato da pubblico e critica all’Off Camera International Festival of Indipendent Cinema di Cracovia, è stato recentemente premiato alla 19a. edizione del Terra di Siena International Film Festival, dove la giuria - presieduta dai fratelli Antonio e Pupi Avati - gli ha assegnato il Senese d’Oro per il miglior film e il Log to Green Movie Award.
Un film indipendente, come tanti altri che non riescono ad avere una degna uscita in patria – presentato alla stampa a Roma il 14 ottobre, all’Anica, dal regista Giambattista Assanti e dai protagonisti e alla presenza della diva Claudia Cardinale, sempre elegante e affascinante -, prodotto dalla Genko Productions di Francesco Dainotti, con Silvia Bianculli, Enzo Iannone e Paolo Coviello, viene ora finalmente distribuito in Italia grazie a Stemo Production, partendo dalla regione Campania, e successivamente in Puglia, a Roma, Milano e così via negli altri capoluoghi.
Una storia come tante, ovvero come quelle delle numerose stazioni e tratti ferroviari che collegavano i paesi e le cittadine che, con l’evoluzione dei trasporti e delle comunicazioni, sono state chiuse e/o cancellate del tutto. Tra nostalgia e riflessione, realtà e finzione, “Ultima fermata” di Giambattista Assanti la ripercorre attraverso il protagonista Rocco Capossela (un inedito Luca Lionello), capitano dell'Arma a Torino, che torna nel sud, in occasione dei funerali del padre Domenico (il grande Nicola Di Pinto), noto come ‘l’uomo che fischiava i treni’, capotreno della tratta ferroviaria Avellino - Rocchetta S. Antonio (nata nel 1895), definitivamente ferma (dal 2010), in attesa dell'ormai inevitabile decreto di chiusura.
Qui, lentamente e inconsapevolmente, prende coscienza di sé attraverso la scoperta del diario segreto che il padre, in vita, aveva redatto, tentando invano di incrociare e/o incontrare il fratello maggiore, Francesco, con il quale viveva da tempo un rapporto di enigmatico silenzio.
Tramite le parole di suo padre, Rocco comprenderà quegli abbracci mancati e quelle misteriose incomprensioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita del padre. E, nel frattempo, instaura un rapporto con Nina (la rivelazione Francesca Tasini), un nostalgico amore perso e ritrovato, con la quale Rocco imparerà meglio a conoscere sé stesso, e con lo zio Francesco (Salvatore Misticone) con cui avvierà man mano una vera riconciliazione. Tutte quelle che finora sembravano essere certezze, si dissolvono l'una dopo l'altra, lasciando spazio a emozioni inedite che ne faranno di lui un uomo nuovo.
Un’opera che ripercorre anche la storia lavorativa e sentimentale di un uomo, tramite il racconto del figlio, che ha avuto luogo proprio lungo quella linea ferroviaria. Non a caso, il treno, oltre ad essere simbolo della storia di ogni paese, nell’immaginario cinematografico ha rappresentato un importante e sentimentale veicolo di vere emozioni, tra amori (basti ricordare la straziante scena di “Dottor Zivago” citata da Nanni Moretti?) e delitti, viaggi avventurosi e grandi rapine.
Nel cast due partecipazioni speciali: una sempre intensa e luminosa Claudia Cardinale (nella foto sul set col regista e Assisi) nel ruolo di Rosa, la donna che era stata vicino a Domenico fino alla fine, e Sergio Assisi in quello di Francesco Capossela giovane. Le musiche sono firmate Paolo Jannacci, figlio del celebre Enzo. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiani dal 15 ottobre in poi distribuito da Stemo Production

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