lunedì 5 ottobre 2015

Un capolavoro di Hayao Miyazaki mai visto sul grande schermo in Italia: "Nausicaa della Valle del Vento" solo per tre giorni

Approda nei cinema italiani per la prima volta e solo per tre giorni quello che è considerato il primo lungometraggio d’animazione del maestro Hayao Miyazaki (1984), tratto dal suo manga omonimo, “Nausicaa della valle del vento”, anche se il suo vero primo film d’animazione è “Lupin III – Il castello di Cagliostro” (presentato in Italia, in un Festival di Cinema Giapponese a Roma, e poi passato in tivù). Una coinvolgente storia post apocalittica, ambientalista ante litteram, tanto che alla sua prima uscita venne presentata dal WWF.
Un’opera – realizzata addirittura prima della fondazione dello studio Ghibli - in cui ci sono già tutte le costanti, le caratteristiche personali e stilistiche dell’autore, dall’ecologia al pacifismo, dall’amicizia all’amore per la natura e per gli accenti fantastici e metaforici. Da noi passato solo sul piccolo schermo, in una versione Rai 1 (6 gennaio 1987, doppiato e diviso in quattro parti), era stato visto poi alla Festa del Cinema nel 2010 in versione originale sottotitolata, la pellicola ora, con un nuovo doppiaggio voluto da Lucky Red, viene presentata in sala come evento speciale nell’adattamento dialoghi e direzione del doppiaggio di Gualtiero Cannarsi.
Dopo un cataclisma che ha sconvolto l’intero pianeta, una foresta tossica ha ricoperto la maggior parte della superficie terrestre e i pochi umani superstiti sono stati costretti a vivere in due regni. Ma una nuova guerra già si preannuncia all’orizzonte.
Il regno della Valle del Vento – governato da Jihi, padre della coraggiosa principessa Nausicaa – è, infatti, una delle poche zone ancora popolate. Nausicaa ha due doni, saper cavalcare il vento come gli uccelli e riuscire a comunicare con gli Ohm, insetti giganteschi e mostruosi, guardiani della foresta, dove anche le piante rilasciano nell’atmosfera spore velenose, così come il mare inquinato avanza inesorabilmente. E sarà proprio grazie a questa sue doti e all’amore, la stima e la fiducia del suo popolo, che l’intraprendente giovanissima principessa affronterà una grande sfida volta a ristabilire la pace e a riconciliare l’umanità con la Terra e la Natura.
Una pellicola che conquista e coinvolge anche dal punto di vista visivo perché Miyazaki (premio Oscar e Orso d’oro alla Berlinale per “La città incantata”, ‘Osella d’oro per “Il castello errante di Howl” e Leone alla Carriera, nel 2005, al Festival di Venezia) riesce a trasformare quella mostruosa giungla in un susseguirsi di immagini artistiche, piene zeppe di colori, trovate e invenzioni che hanno influenzato non solo l’immaginario mondiale e il cinema d’animazione in generale, ma anche un certo cinema americano fantasy e horror, e non solo attraverso quelli insetti mostruosi che hanno proliferato poi nel cinema di fantascienza a stelle e strisce.
Le musiche cono firmati da quello che sarà il compositore feticcio di Miyazaki (ha firmato nove colonne sonore per lui), Joe Hisaishi che, come tutta la musica anni Ottanta, ha delle riconoscibili influenze elettroniche. Quindi per chi non ha mai visto questa sua ‘opera prima’ gioiello, è l’occasione giusta per non farselo sfuggire. José de Arcangelo
(4 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane il 5, 6 e 7 ottobre distribuito da Lucky Red

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