venerdì 6 novembre 2015

Non un cinepanettone ma un tipico "Matrimonio al Sud" in anticipo sulle feste, uno scontro-incontro tra il milanese Massimo Boldi e il napoletano Biagio Izzo, con tanti 'caratteristi'

“Non è un ‘cinepanettone’ ma una commedia per famiglie, per grandi e piccini – esordisce Massimo Boldi alla presentazione stampa romana di ‘Matrimonio al Sud’ alla Casa del Cinema -, un film che dovrebbe restare su almeno sei/otto mesi - naturalmente spera-scherza, visto che oggi nemmeno i campioni d’incassi restano più di uno -, il desiderio è quello di divertire il pubblico e sono certo che la gente apprezzerà una storia semplice dove l’Italia meridionale si contrappone a
l’Italia settentrionale e viceversa. Uno straordinario cast per cui Paolo Costella ha fatto l’impossibile per tenerlo a bada, e tutto il gruppo ha fatto un sacrificio d’amore per il cinema”. In anticipo sul classico film di Natale e, come negli ultimi anni, all’insegna del motto lanciato l’anno scorso, ‘per ridere non aspettate Natale’, appunto, Boldi presenta la sua ultima fatica al cinema, una commedia corale. E, lasciate le Bahamas e altre località esotiche, per ritornare in patria per un tipico “Matrimonio al Sud”, da una storia dello stesso attore, il regista Paolo Costella e Gianluca Bomprezzi, entrambi anche sceneggiatori.
Luoghi comuni e stereotipi sull’eterno scontro Nord-Sud, che diventa incontro, anche se al posto del romano Christian De Sica, ci troviamo il napoletano Biagio Izzo, e dove la disputa è, appunto, il matrimonio dei loro rispettivi figli. Il tocco originale è il riferimento ai reality show sulle nozze in diretta tivù, oggi di moda.
A Milano, vive sereno e felice Lorenzo Colombo (Boldi), industrialotto lombardo che ama solo e soltanto il Nord, ma il figlio Teo (Luca Peracino) sta per dargli il più grande dispiacere della sua vita: vuole sposare una ragazza del Sud. Sofia (Fatima Trotta) è invece la figlia del pizzaiolo partenopeo Pasquale Caprioli (Izzo), neanche lui felice della scelta dei giovani. E, naturalmente, pretende che le nozze si svolgano a Sud, terra della sposa, come tradizione vuole.
“Il mio personaggio è un ‘crapun’, un vero testone che, come il meridionale, prima si oppone e poi cede per amore del figlio. Ho fatto come sempre il milanese, forse, stavolta ancora di più”.
“Ci siamo divertiti a esasperare i rispettivi stereotipi e luoghi comuni – ribatte Izzo -, mentre i giovani oggi, per fortuna, se ne fregano. Il nostro divertimento è quello del pubblico, tanto che abbiamo fatto insieme una decina di film. In questo vince l’amore perché tra Nord e Sud non c’è mai accordo”.
Ambientato fra Trento, la città dove i due giovani si laureano; una cittadina inventata, San Valentino a Mare (ma il film è stato girato a Polignano a Mare, la stessa di ‘Io che amo solo te’) e in Campania, all’Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, nei pressi di Pompei, dove si svolgono molti matrimoni veri; la pellicola parte da uno spunto “sfruttato da sempre – dice Costella – ma la situazione oggi è evoluta e cambiata, perché i giovani, cresciuti con la globalizzazione, non ci pensano più”.
“Il matrimonio poi mi è sembrato l’occasione più adatta a esaltare questo contrasto Nord-Sud – prosegue il regista -. Soprattutto ora che ha preso piede la tendenza di alcune reti tematiche di seguire passo passo le cerimonie di nozze che alcuni considerano kitsch, ma a me, invece, sembrano allegri e colorati”.
“In quanto donna sono meno deficiente di lui – chiosa Debora Villa, la mamma milanese del marito della finzione -, senza di noi loro sono delle teste di c… di niente. Però il vero matrimonio è quello tra le due famiglie”.
“Tra noi ci siamo capite subito – ribatte Barbara Tabita, la madre meridionale -, noi donne abbiamo sempre una certa complicità. Sul set si è creato un bellissimo rapporto tra noi attori e Costella, abbiamo ‘fatto squadra’, c’è stata una grande generosità da parte di tutti nel passarci reciprocamente la palla per andare a rete. Costella ha mantenuto la promessa sul dare importanza alle donne, ai nostri personaggi”.
“Sono entusiasta di tornare a fare film – dichiara Paolo Conticini che è il ‘presentatore’ del reality, Gegé, seduttore di mamme delle spose -, e con questo per me è stato come tornare a casa (anche lui era fisso nei cinepanettoni ndr.). Il mio personaggio è un playboy da strapazzo che serve come elemento comico, si ritrova in mezzo alle due famiglie, è un tramite, un filo conduttore”.
“Per i nostri personaggi abbiamo fatto un bel lavoro di costruzione – dice Peracino -, all’inizio sono un po’ piatti, poi si stuzzicano e finiscono sul filo di un’ironia che prima non c’era. Nonostante la prima impressione, il rapporto nato tra noi era d’amicizia ed è stato trasportato all’interno del film”.
“Nella vita non lo sposerei mai – ribatte, ridendo e scherzando, Fatima Trotta, venuta fuori in “Made in Sud” -, tra noi si è subito instaurato un bellissimo rapporto, alla fine siamo una coppia innamorata ma ci stuzzichiamo molto e ci prendiamo molto in giro. Abbiamo sperimentato tutto questo anche nella vita e così è stato più semplice trasportare in scena quell’atteggiamento e quella leggerezza quando ci ritrovavamo ogni giorno sul set”.
“Io sono Maurizietto, soprannominato ‘telecamerine’ – chiosa Gabriele Cirilli -, l’operatore braccio destro di Gegè. Sul set si è creato un feeling sorprendente e stranissimo fra tutti, abbiamo dato vita a un affiatato sodalizio come se fossimo una compagnia teatrale, abbiamo anche creato un gruppo su Whatsapp e abbiamo continuato a vederci e sentirci dopo la fine delle riprese”. “Sono contento di aver fatto il mio nono film con Boldi – ribatte Enzo Salvi, Lello –, stavolta sono un tipico ‘bamboccione’ romano, con intorno un cast eccezionale e un regista che premia la presenza femminile. Abbiamo lavorato in un’atmosfera di affetto, dolcezza e trasparenza”.
Del nutrito cast fanno parte anche Loredana De Nardis (Charlotte), Ugo Conti (Busacca), Gisella Donadoni (Luisella), Salvatore Misticone (Santino) Maria Del Monte (Nunzia), Carolina Marconi (Moira) e con la partecipazione straordinaria di Peppe Barra (Don Gaetano). Quindi, una commedia ‘prenatalizia’, leggera e non volgare, destinata ai fan di Boldi e dei tanti caratteristi vecchi, nuovi e nuovissimi, lanciati dal piccolo schermo, da "Zelig" e “Colorado” a “Made in Sud”, appunto. José de Arcangelo
Nelle sale italiane dal 12 novembre distribuito da Medusa in 400 copie

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