giovedì 5 novembre 2015

Torna James Bond per la 24.a volta, in bilico fra tradizione e contemporaneità, per darci due ore abbondanti d'azione in giro per il mondo, dal Messico a Roma e oltre: "Spectre" di Mendes

Alla sua ventiquattresima, nuova, avventura l'agente 007 ha ancora licenza di uccidere e affronta, comunque, problemi vecchi e nuovi, ma in cinquant’anni il mondo è cambiato velocemente e il suo personaggio (creato da Ian Fleming) si deve adattare, anzi evolvere non solo tecnologicamente ma anche psicologicamente.
Infatti, seguendo il precedente, “Skyfall” – più complesso e personale –, Sam Mendes costruisce un action movie contemporaneo, tralasciando stavolta psicologia e riflessione esistenziale, per dare più spazio all’azione pura e al fascino delle location, offrendo allo spettatore due ore abbondanti (148’) di puro spettacolo e intrattenimento.
Un misterioso messaggio proveniente dal passato porta James Bond (Daniel Craig) sulle tracce di una minacciosa organizzazione chiamata Spectre.
Mentre M lotta contro le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti in via di pensionamento, anzi d’estinzione, il mitico 007 tenterà di aggirare numerosi ostacoli e inganni per svelare la verità nascosta dietro a questa società segreta di criminali dalle ambizioni globali.
Straordinario prologo a Mexico City, durante la ‘fiesta’ dei morti, per passare poi alla lunga prima parte ambientata e girata, come tutti sanno e ricorderanno, nella città eterna – Roma è sempre Roma e di più sul grande schermo -, dal Colosseo a Trastevere e il lungotevere a tutta velocità, per poi passare a Londra, Marocco e Austria, per il sempre scoppiettante finale.
Ruoli cameo per la sempre bellissima (cinquantenne) Monica Bellucci (Lucia Sciarra) e per Christoph Waltz, ‘cattivo di turno’ (in via di diventare un cliché), ma la vera Bond Girl è una Léa Seydoux (Madeleine Swann), affascinante ma sotto tono. E l’ironia lascia il posto all’humour britannico non propriamente aggiornato.
In bilico fra tradizione e digitalizzazione – da un soggetto di John Logan, sceneggiato con Neal Purvis, Robert Wade e Jez Butterworth, uno spettacolo divertente al punto giusto, senza tempi morti, anche quando lo ‘scontro finale’ si rivela tecnologicamente freddo, ovvero senza vere emozioni, come l’ambiente che lo circonda. Peccato perché Waltz (Blofeld) è sprecato.
Nel cast, che conferma la nuova squadra, Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Dave Bautista (Mr. Hinx), Andrew Scott (C, Denbigh), Rory Kinnear (Tanner) Stephanie Sigman (Estrella), Jesper Christensen (Mr. White), Alessandro Cremona (Marco Sciarra) e Brigitte Millar (dottoressa Vogel). José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 5 novembre distribuito da Warner Bros. (per Columbia Pictures - Sony)

Nessun commento: