venerdì 4 dicembre 2015

"11 donne a Parigi" una commedia farsesca tutta al femminile che delude nonostante un cast straordinario: dalla Adjani a Laetitia Casta

E’ la commedia femminile di maggior successo al botteghino in Francia degli ultimi anni, con un milioni e mezzo di spettatori, ha un cast (sempre femminile) fantastico, segna il debutto nella regia di un’attrice, Audrey Dana, e ha un ritmo efficace. Peccato che da un gruppo così straordinario di donne/attrici ci aspettavamo qualcosa di più esplosivo.
“11 donne a Parigi” (Sous les jupes des filles) delude le aspettative, nonostante vanti la presenza di un’icona del cinema francese come Isabelle Adjani (indimenticabile “Adele H.” per François Truffaut e poi protagonista impareggiabile per una ventina d’anni), qui resa irriconoscibile dal lifting, nel ruolo di Lili; la bellissima Laetitia Casta (Agathe), Alice Belaidi (Adeline), Julie Ferrier (Fanny), Audrey Fleurot (Sophie), Marina Hands (Inés), Géraldine
Nakache (Ysis), Alice Taglioni (Marie), affascinante protagonista di “Una top model nel mio letto”; Sylvie Testud (Sam), Vanessa Paradis (Rose), ex signora Depp, da “La ragazza sul ponte” a “Gigolò per caso”, e la stessa Dana (Joe), anche sceneggiatrice con Murielle Magellan e Raphaelle Desplechin, ma in quanto a storia e personaggi lascia un po’ a desiderare, è addirittura volgare e misogino, farsesco che scivola nel grottesco senza riuscirci, tanto che se fosse stato scritto e diretto da maschi avrebbe fatto gridare allo scandalo.
A Parigi le storie intrecciate di undici donne: madri di famiglia, donne in carriera, amiche, amanti, single o sposate, etero e non, ovviamente tutte rappresentano un aspetto della donna contemporanea, tra vizi e virtù, manie e contraddizioni. Certamente paradossali, un po’ confuse, ma decisamente vitali. Quindi, gioiose e insolenti, esplosive e complesse, gelose e imprevedibili… “Semplicemente delle donne!” dicono loro stesse e le autrici.
Dispiace perché, almeno a noi, è sembrata un’occasione sprecata, si ride poco, le tante attrici non sono sfruttate come dovrebbero e i dialoghi - di solito uno dei meriti del cinema d’oltralpe - non sono certo brillanti e non crediamo ‘rovinati dalla traduzione’, come altre volte accade. Gran finale all’insegna del musical con tutte le protagoniste che cantano e ballano all’aperto come tradizione hollywoodiana vuole. I buoni propositi e le buone intenzioni delle autrici non raggiungono lo scopo, anzi non mantengono quel che promettono.
“Questo film parte da un mio desiderio di attrice: la voglia di affermare che anche noi donne possiamo far ridere – confessa Audrey Dana -, interpretando dei personaggi più complessi di quelli che ci vengono offerti normalmente. Volevo realizzare un film di donne sulle donne e sapevo che non potevo permettermi di scriverlo da sola, c’era bisogno di più persone. Per questo, ho incontrato diverse sceneggiatrici. Dal primo incontro con Murielle, ho notato che lei aveva qualcosa di diverso da offrire”.
“Anch’io avevo voglia di scrivere una storia di donne – ribatte Magellan, cosceneggiatrice -, e quando Audrey mi ha accennato il progetto, sono entrata subito in sintonia con quest’idea. Qualche anno fa è uscito al cinema ‘Gli infedeli’ (dove recitavano alcune di loro ndr.), che mostrava gli uomini sotto una luce meno ‘eroica’ e quindi mi sono detta che era arrivato il momento che le donne rivelassero la loro vita…” “…la loro vera vita”, chiarisce l’attrice-autrice. “In ogni caso, in maniera variegata! Spesso, gli uomini scrivono i personaggi femminili in maniera caricaturale. Così, queste sono isteriche o delle eroine raffinatissime…”
Comunque, al pubblico femminile l’ultimo giudizio. Il direttore della fotografia è l’italiano Giovanni Fiore Coltellacci e le musiche sono firmate Imany che dice di essersi ispirata a “Il buono, il brutto, il cattivo” per il brano “The Good, the Bad and the Crazy”, “flashmob che doveva rappresentare un momento esplosivo e di gioia di tutte le donne, nel quale potessero esprimere tutta la loro personalità, i loro corpi e le loro follie”. José de Arcangelo
(1 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 3 dicembre distribuito da Microcinema

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