giovedì 3 dicembre 2015

Dopo le 7 settimane di programmazione a Torino, approda a Roma "Mirafiori Lunapark" di Stefano Di Polito, un dramma sui toni della commedia per non cancellare la Storia del nostro paese

E’ approdato a Roma, “Mirafiori Lunapark”, opera prima di Stefano Di Polito – presentata al Torino Film Festival 2014 -, diventato un piccolo caso nel panorama del cinema italiano perché, uscito nelle sale a Torino il 27 agosto 2015, è rimasto in programmazione per 7 settimane consecutive raccogliendo oltre ottomila spettatori. Però si sa, la distribuzione per i film indipendenti non è facile, perciò ora il film è in un ‘tour civico’ che toccherà tutte le città più importanti e non solo.
Però non si tratta di un documentario – come il titolo e lo stile realistico possono farlo sembrare – ma di un dramma quotidiano sui toni della commedia; in filigrana, tra nostalgia e malinconia, una riflessione sulla realtà attuale tenendo presente il passato, e inframmezzando il racconto con immagini di repertorio, da quelle dell’inaugurazione della ‘cittadella del lavoro’ alla Fiat proprio ad opera di Benito Mussolini – c’è il suo trionfalistico discorso - fino al lavoro in fabbrica e la vita degli operai nel quartiere costruito apposta per ospitarli, dagli anni del boom a quelli della contestazione e delle lotte sindacali.
Ambientato a Mirafiori, sede storica dei primi stabilimenti della Fiat e simbolo delle lotte operaie degli anni Settanta, in tempo di riqualificazione, le vicende di tre pensionati che non si rassegnano a dimenticare il passato: una vecchia fabbrica abbandonata sta per essere demolita per fare spazio al vicino campo da golf. Ma Carlo (Giorgio Colangeli), Franco (Alessandro Haber) e Delfino (Antonio Catania), che nel capannone hanno speso buona parte della loro vita, non sono disposti a uscire di scena senza fare un ultimo tentativo per ripopolare il quartiere e riavvicinare figli e nipoti.
Per fare ciò il modo migliore per loro è la creazione di un parco giochi, ovvero un lunapark, visto che l’orticello cittadino costruito e curato nel ‘cortile’ dello stabilimento da Franco viene distrutto dalle ruspe. Però ci sono altri problemi per questi tre ‘pensionati’ in cerca di un futuro per loro e i loro figli: Carlo non ce la fa più a sostenere il figlio disoccupato, anche se si prende cura del nipotino; mentre Franco si oppone all’idea della nuora di lasciare la città, magari per tornare in provincia o addirittura andare all’estero. Inoltre gli anziani frequentatori dell’adiacente campo di golf li denunciano. Il tutto in una Torino che è completamente cambiata e ina periferia ormai semideserta. Ma si può cancellare il passato, anzi la Storia per fare spazio al progresso?
“Durante i sopralluoghi cercavamo una fabbrica che avesse ancora la catena di montaggio – scrive l’autore nelle note di regia - per poter allestire facilmente un lunapark. Abbiamo trovato solo fabbriche vuote, prive di ogni macchinario produttivo, persino quelle ancora presidiate da operai in sciopero. Allora è stata chiara la funzione del nostro lunapark. Riempire uno spazio fisico per colmare un vuoto emotivo. Accanto alla rimozione delle catene di montaggio, si è verificata una rimozione generale del ‘tema operaio’ sparito lentamente dall’agenda dei media e dal dibattito culturale. Il film non intende suggerire una nuova ricetta economica ma vuole soffermarsi sul dovere di raccogliere l’eredità immateriale delle fabbriche. Mirafiori è il luogo del più grande stabilimento industriale italiano, dell’immigrazione dal Sud, dei sogni di riscatto realizzati attraverso ‘il boom economico’, della migliore istruzione possibile per i figli, dell’emancipazione, degli scontri politici e dei diritti conquistati. Le fabbriche sono la memoria di un’epoca. Prima di cancellare i segni del passato abbiamo bisogno di assicurarci un futuro meno vuoto e di ricostruire un rapporto più intimo, sincero e sentimentale con ciò che siamo stati”.
E’ proprio questo che esprime il suo film che ci invita a riflettere e a non dimenticare tutto quello che è stato fatto e conquistato e che ora rischiamo di perdere per sempre. La memoria collettiva non deve essere cancellata, tantomeno i luoghi in cui è stata costruita. Prodotto da Mimmo Calopresti (anche nel ruolo del commissario) e Eileen Tasca per Alien Films, in collaborazione con Rai Cinema, Film Commission Torino Piemonte e Ministero dei Beni Culturali, “Mirafiori Lunapark” racconta – a tratti anche i modo poetico - il sogno di tre pensionati Fiat di trasformare la loro vecchia fabbrica abbandonata e deserta in un lunapark per trasferire ai loro nipoti il ricordo di un'epoca di grandi lotte sociali, ma soprattutto di vita vissuta tra lavoro e sacrifici, solidarietà e lotta. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) A Roma dal 3 al 6 dicembre, all'Apollo 11 (via Nino Bixio, 80b) Ogni proiezione sarà accompagnata da un dibattito attorno a un tema collegato al film (lavoro, legalità, ambiente, immigrazione) a cui parteciperà il cast - Alessandro Haber, Antonio Catania, Giorgio Colangeli, Pietro Delle Piane, Mimmo Calopresti, anche produttore - e lo stesso regista, Stefano Di Polito con esponenti dell'impegno civico nazionale. L'idea nasce dall'esperienza diretta del regista, già autore del saggio “C'è chi dice no” sulla cittadinanza attiva, edito da Chiarelettere.
Oggi, giovedì 3 dicembre alle ore 20:30, il dibattito su Impegno civico e lavoro, con Maurizio Landini della Fiom, Francesca D'Innocenzo della Casa della Pace e Antonio Catania e Stefano Di Polito, interprete e regista di “Mirafiori Lunapark” e a seguire, alle 21:00 proiezione del film. Domani, venerdì 4 dicembre sempre alle 20:30 il dibattito su Impegno civico e legalità, con il parlamentare Davide Mattiello, membro della Commissione Antimafia e Paolo Masini, vicepresidente Avviso Pubblico Enti locali contro la mafia che discuteranno con l'attore e produttore del film, Mimmo Calopresti e alle ore 21:00 la proiezione. Sabato 5 dicembre due proiezioni del film, alle ore 19:00 e alle 21:00, intervallate dal dibattito alle ore 20:30 su Impegno civico e ambiente, in cui si discuterà con gli attori del film Giorgio Colangeli e Pietro Delle Piane, lo scrittore e giornalista Marco Lillo (“I Re di Roma”), lo scrittore e ambientalista Raphael Rossi (“C'è chi dice no”), Sergio Apollonio del Comitato Malagrotta e Claudio Marciano, dell'azienda "rimunicipalizzata" Formia Rifiuti Zero. Infine, domenica 6 dicembre, altre due proiezioni, alle ore 16:30 e alle 18:30, inframezzate dal dibattito delle ore 18:00 su Impegno civico e intercultura, con l'attore Alessandro Haber, Gabriella Guido di LasciateCIEntrare e Andrea Masala dell'Arci Roma.
“Dopo 7 settimane di programmazione a Torino - dichiara il regista - ho deciso di portare Mirafiori Lunapark in tutta Italia con questo tour civico. In ogni sala ho ospitato rappresentanti di associazioni, movimenti e forme di resistenza locale. L'ho fatto perché nel film racconto il bisogno di riprenderci il nostro avvenire, di rioccuparci di noi attraverso l'impegno sociale e poi, perché, orgogliosamente, provengo dal mondo dell'associazionismo”. Ingresso 5€ con tessera associativa dell'Apollo 11 (per gli spettatori che non l’avessero, ci sarà la possibilità di sottoscrivere la tessera del 2015 al costo speciale di 1€).

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