lunedì 29 febbraio 2016

In uscita evento per due giorni (domani e mercoledì) "Astrosamantha - La donna dei record nello spazio" di Gianluca Cerasola sulla prima astronauta europea nello spazio per 200 giorni

Uscita evento per il documentario su Samantha Cristoforetti - presentato negli ultimi mesi del 2015 come film di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma, di chiusura a Visioni dal Mondo, in concorso al Sunscreen Film Festival West e nella selezione ufficiale al Russian International Film Fest -, “Astrosamantha” di Gianluca Cerasola, candidato ai Nastri d’Argento Doc 2016 e programmato in oltre 120 cinema italiani il 1° e il 2 marzo.
Un documentario originale e intrigante, interessante e diverso, non solo perché è il ritratto della prima donna italiana nello spazio, che seguiamo negli ultimi tre anni della sua vita, ma anche perché insieme a lei entriamo – per la prima volta - sia al Johnson Space Center di Houston (Usa) sia nel segretissimo centro di Star City a Mosca. Inoltre visitiamo la base di preparazione europea EAC di Colonia in Germania e gli altri centri dove ha completato il suo addestramento. Astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e pilota dell’Aeronautica Militare Italiana, tra le donne europee Samantha detiene il primato di giorni consecutivi di permanenza nello spazio nell’ambito della seconda missione di più lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
L’avventura vissuta dalla protagonista e dal suo team è narrata dalla voce di Giancarlo Giannini e documentata nei particolari dal giornalista e regista Cerasola. Infatti, l’obiettivo della macchina da presa segue le diverse fasi di preparazione della missione, l’inedito momento del lancio, l’arrivo e la permanenza nello spazio e il ritorno a casa di Samantha. Il tutto arricchito da aneddoti e curiosità della vita nella stazione spaziale, e nelle diverse basi di addestramento.
“Certo, lo spazio mi manca sicuramente – ha dichiarato tramite la mimica e via chat su Skype, perché il giorno della presentazione stampa romana era senza voce -, ma cerco di non pensarci troppo. Preferisco concentrarmi sul presente e sul futuro. Ovviamente, spero ci sia presto un’altra missione nello spazio”. Il film? Ha affermato: “E’ bello, mi sono commossa, è strano vedersi sullo schermo”. E sulla fantastica avventura confessa: “Mi aspettavo di avere paura, soprattutto nel momento dell’accensione dei motori, invece è stato al tempo stesso un momento di grande gioia e di grande serenità. Credo che noi accettiamo il rischio, come sulla Terra lo facciamo con un incidente stradale”. “Sono addestrati e preparati a tutto – ribatte il regista -, ho notato un’emozione molte forte ma non vedevo in loro preoccupazione o paura”.
“Credo che quando uno sceglie di fare un passo del genere non senta paura, ma la gioia di farlo –conferma Giannini -, nel riuscire a fare qualcosa di unico c’è un po’ la gioia dello scienziato. La passione, la curiosità e la conoscenza ci spingono a fare delle scelte. Io da bambino volevo fare il pilota, ho fatto la scuola di aeromodellismo alla quale devo molto perché ho imparato il senso della precisione e della pazienza, ci si abitua a fare le cose perfette. Oggi viene fatto tutto in fretta e in modo approssimativo. Io volevo frequentare l’Istituto Tecnico Industriale per diventare costruttore aeronautico, ma sono stato costretto a prendere elettronica e, quando ho finito gli studi, mi hanno chiamato in Brasile. Però, come dovevo fare prima il militare, rimandai di un anno e, alla fine, consigliato da un amico, sono finito all’Accademia d’arte drammatica. Nonostante fossimo circa novecento, ed io ero l’ultimo, mi hanno preso e mi hanno dato anche una borsa di studio di 40mila lire. Ed ecco qui.”
“Difficile fare una classifica dei momenti più belli – riprende ‘la donna dei record nello spazio’ -, l’immagine della Terra vista dallo spazio è bellissima, sorprendente quando ho visto la stazione spaziale nell’avvicinarsi, i grandi pannelli solari in avvicinamento. E’ un’opera tecnologica ma ha una sua bellezza struggente”. Quindi, un’avventura che anche lo spettatore può gustare attraverso l’America, l’Asia, l’Europa e, ovviamente, lo spazio dove la nostra Samantha è rimasta per ben 200 giorni.
“Abbiamo accompagnato Samantha – racconta Cerasola che è riuscito a concentrare tutto in soli 83’ – attraverso tre continenti (sulla Terra) fino alla sua partenza verso lo spazio, in orbita. Siamo entrati nel suo mondo, abbiamo visitato le sue case e conosciuto i suoi affetti (anche se la Cristoforetti è molto riservata sulla sua vita privata ndr.). Ci siamo fatti spiegare le prove che ha dovuto affrontare il suo fisico nelle fasi di preparazione, le difficoltà incontrate e le soddisfazione ottenute. In questo lungo percorso si è raccontata e ha condiviso con noi curiosità e aneddoti dal misterioso e affascinante mondo dei viaggi e delle scoperte spaziali”.
E poi aggiunge: “E’ molto preparata, semplice e molto simpatica. Abbiamo fatto degli incontri per decidere come preparare le riprese, ma lei è proprio così, ha una grande facilità nel raccontare. E’ tutto farina del suo sacco. E’ riservata ma sa interagire, è capace di comunicare sul suo lavoro, e abbiamo scelto insieme delle particolarità da inserire. Inoltre, mentre era nello spazio faceva delle riprese e le mandava giù. E’ stata un’ottima complice, nonostante tutti all’inizio mi dicessero che sarebbe stato molto difficile girare, che avrei dovuto chiedere molti permessi. Invece lei mi ha detto ci penso io e poi ti faccio sapere”. Infatti ha ottenuto il via libera.
“Astrosamantha – La donna dei record nello spazio”, quindi, ci illustra tutto quello che i giornali e il piccolo schermo non ci hanno raccontato né potuto farci vedere, incluso la famiglia di Samantha nel commovente saluto prima della partenza dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. E c’è una ‘partecipazione speciale’ dell’astronauta Luca Palmitano - è stato il primo italiano ad effettuare un'attività extraveicolare (EVA) il 9 luglio 2013, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale - mentre parla di cucina (italiana), naturalmente nello spazio. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane l’1 e 2 marzo 2016 distribuito da Officine Ubu

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