lunedì 29 febbraio 2016

Tutto l'amore e tutta la violenza dell'umanità, tutta la bellezza e tutto l'orrore del nostro mondo in "Human", il documentario del fotografo e regista francese Yann Arthus-Bertrand

“Human” di Yann Arthus-Bertrand è un documentario splendido e al tempo stesso terribile perché ci trasporta in un viaggio all’insegna di tutto l’amore e tutta la violenza dell’umanità; tutta la bellezza (soprattutto della natura) e l’orrore del nostro mondo contemporaneo. Un’uscita evento dal 29 febbraio al 2 marzo 2016 per un film lungo tre ore e 11 minuti che ci delizia con le
immagini di paesaggi – visti dall’alto, è la ‘specializzazione’ del fotografo e documentarista – che si trasformano in magnifici quadri di autori sconosciuti, intervallati dai racconti di persone come tutti noi (o viceversa); gente comune, dei cinque continenti, che svelano i fatti di violenza di cui sono stati vittime, testimoni o, indirettamente, carnefici; ma anche il loro amore più grande, quello eterno, o una crescita dolorosa perché forzata, oppure la felicità.
Un documentario coinvolgente e toccante, scioccante e divertente, che scorre velocemente – nonostante la durata - perché i racconti di quelle persone diventano spesso profonde riflessioni, addirittura filosofiche, lucide rivelazioni sull’umanità e sulle sua incapacità di vivere in pace, tutti insieme al di là del colore e delle etnie, delle religioni e dei costumi, delle culture e delle mentalità.
“Sono un uomo fra sette miliardi di altri uomini – afferma Arthus-Bertrand -. Negli ultimi 40 anni ho fotografato il nostro pianeta e la diversità umana, e ho l’impressione che l’umanità non stia facendo alcun progresso. Non sempre riusciamo a vivere insieme”. “Perché? – si chiede e poi aggiunge – Non ho cercato una risposta nelle statistiche o nelle analisi, ma nell’uomo stesso. Nei visi, negli sguardi e nelle parole trovo un potente mezzo per arrivare alle profondità dell’animo umano. Ad ogni incontro, ci si avvicina di un passo. Ogni storia è unica. Nell’esplorare le esperienze dell’Altro, ero in cerca di comprensione”.
Quelle sincere e spontanee confessioni ci offrono tutte le sfumature dell’amore e della violenza, dalle guerre ai maltrattamenti alle donne e bambini; dall’amore materno, figliale, fraterno all’amicizia e all’amore di coppia. In questo modo riusciamo a comprendere, forse, che tutti senza eccezione hanno sete d’amore, libertà e riconoscimento. Ma il docu-film invita anche a chiederci cosa vuol dire oggi essere umani e persino a cercare ancora il senso della nostra esistenza, per arrivare alla domanda ancora senza risposta: se le differenze sono così lievi e i bisogni ci accomunano perché non riusciamo a vivere in pace?
Girato in 60 paesi (dalla Bolivia al Nepal, dalla Norvegia alla Corea del Sud, dalla Cina all’Irlanda) registrando duemila venti interviste in 63 lingue, Arthus-Bertrand è riuscito a realizzare un film utopico, anzi politico, senza bisogno di commento alcuno. Sono le persone, magari proprio quelle che nessuno ascolta mai, che raccontando la loro storia per la prima volta raccontano l’intera umanità. Spiega il fotografo e regista: “Ponendo i mali dell’umanità – povertà, guerra, immigrazione, omofobia – al centro del film, ho fatto delle scelte di impegno politico. Tuttavia gli intervistati ci hanno parlato di ogni tipo di argomento, dalla difficoltà di crescere alla ricerca dell’amore e della felicità. E’ questa immensa ricchezza del dialogo umano che si pone al cuore di ‘Human’”.
“Human” è un progetto della Fondazione Good Planet – organizzazione senza scopo di lucro creata nel 2005 dallo stesso Arthus-Bertrand - realizzato integralmente grazie al sostegno della Fondazione Bettencourt Schueller con la partecipazione di France Television, ed è stato presentato in anteprima, fuori concorso, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in concomitanza con il 70° anniversario delle Nazioni Unite, il 12 settembre 2015, a New York nella Sala dell’Assemblea Generale dell’Onu.
“Questo film porta con sé – conclude l’autore francese – la voce di tutti gli uomini e le donne che mi hanno raccontato le loro storie. E’ il loro messaggero. Ho realizzato il film che era nei miei sogni: il mio auspicio adesso è che ognuno lo possa usare a suo modo, organizzando proiezioni e diventando ambasciatori dell’iniziativa Living Together . Vivere insieme.” Infatti, Yann Arthus-Bertrand accompagnerà il film il 29 febbraio a Roma, il 1° a Milano e il 2 marzo a Bologna. Sono previste proiezioni per le scuole in una versione ridotta di due ore circa. José de Arcangelo
(4 stelle su 5) Nelle sale italiane 29 febbraio – 2 marzo 2016 distribuito da Academy Two

Nessun commento: