giovedì 10 marzo 2016

"Weekend" di Andrew Haigh, una travolgente storia d'amore tra due persone scritta, diretta e montata dal regista di "45 anni", 4 anni prima

Scoperto in Italia grazie all’ottimo “45 anni” (nomination all’Oscar per Charlotte Rampling, purtroppo assegnato alla più acerba Brie Larson), il regista inglese Andrew Haigh torna nei cinema italiani con la sua opera seconda, “Weekend” anch’essa pluripremiata in patria e nei festival internazionali, e che era stata presentata in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma 2012.
ceneggiato, diretto e montato dallo stesso Haigh, il film narra una travolgente storia d’amore nata in un weekend, la variante è che si tratta dell’amore fra due uomini; una love story narrata con delicatezza e dove il sesso, naturalmente c’è, ma non si vede. E di due persone single per scelta che scoprono pian piano, lungo quarantotto ore, che all’amore non si può sfuggire. Russell (Tom Cullen) incontra Glen (Chris New) in un locale e si risveglia al suo fianco la mattina dopo. Ma quella che sembra soltanto l’ennesima avventura di una notte si trasforma in qualcosa di più: durante il weekend i due arriveranno a condividere sentimenti e ricordi, paure e desideri, fino a scoprirsi all’inizio di un’imprevista e irrefrenabile love story. Però Glen è in procinto di partire per gli Stati Uniti…
Sostenuto da due protagonisti, professionisti ma da una naturalezza disarmante, “Weekend” ricorda nello stile e nell’ambientazione il vecchio caro “Free Cinema” inglese degli anni Sessanta, non a caso Haigh ha detto che, oltre ad ammirare autori americani indipendenti contemporanei come Ramin Bahrani e Kelly Reichardt, è debitore del cinema britannico di cinquant’anni fa (e la scelta di Tom Courtenay, protagonista del film successivo lo conferma): “E’ interessante che per ‘Weekend’ abbiamo usato molte location di Nottingham presenti in ‘Sabato sera, domenica mattina’, il
classico della British New Wave diretto da Karel Reisz nel 1960. La celebre Goose Fair, innanzitutto, ma anche il grande palazzo dove si svolge buona parte dell’azione, che è stato costruito nel punto esatto dove viveva il personaggio interpretato da Albert Finney prima che quelle case venissero demolite. Si tratta di una meravigliosa coincidenza e ‘Sabato sera, domenica mattina’ ha davvero avuto un’influenza sul nostro lavoro. E’ un film che secondo me racconta di come alcune persone lottino per trovare un posto all’interno di una società che cambia, sia che accettino le convenzioni correnti sia che combattano contro di esse. E’ un tema che speravo anche il mio film riuscisse ad esplorare”.
Proprio per questo, sorprende l’aggressiva reazione della Cei contro la pellicola, visto che al contrario di altre che parlano di coming out e sbandierano il sesso, “Weekend” racconta amore e sentimenti, rapporti umani e ricerca di identità, senza eccessi né compiacimenti, con qualche casta scena di nudo. Forse è il realismo e la naturalezza quasi documentaristica a far paura alla Commissione Nazionale Valutazione Film, tanto che lo definisce “Sconsigliato, non utilizzabile, scabroso”, visto che è una storia d’amore ‘normale’ tra due giovani maschi, né urlata né forzata.
“Volevo raccontare un’onesta, intima, autentica – aggiunge l’autore - storia d’amore. Raccontare quel sentimento misto di paura e eccitazione che arriva insieme alla possibilità di qualcosa di nuovo. Volevo vedere questi due giovani uomini innamorarsi lentamente l’uno dell’altro, delle loro reciproche differenze, quasi come se stessero scoprendo dei pezzi mancanti di loro stessi. Volevo catturare quei momenti che due persone condividono quanto iniziano davvero a impegnarsi in una relazione. Russell e Glen sono due uomini che attraversano la vita in modi diversi ma entrambi cercano la stessa cosa: il loro posto nel mondo. Stanno provando a capire chi sono, cosa vogliono e come possono definire se stessi, in pubblico come in privato”.
Tutto questo racconta e fotografa il suo film, chi lo troverà offensivo, disgustoso o scabroso non è obbligato a vederlo, perché probabilmente in fondo in fondo è omofobo ma soprattutto intollerante. E a proposito di questo, Haigh conclude: “Ma è importante dire che non bisogna essere gay per dover combattere per questioni di identità e di autenticità e nella sua essenza ‘Weekend’ è la storia di due persone che si innamorano. Questo ha davvero poco a che vedere con l’essere gay o meno”. José de Arcangelo
(4 stelle su 5) Nelle sale dal 10 marzo distribuito da Teodora Film TUTTI I PREMI E I FESTIVAL British Independent Film Award: Miglior Produzione e Miglior Attore Evening Standard Award: Miglior sceneggitura Rotterdam International Film Festival: Movie Zone Award London Critics Circle Film Award: Miglior regista rivelazione Outfest Los Angeles: Gran Premio della Giuria Nashville Film Festival: Miglior Attore e Migliore Sceneggiatura London Film Festival Karlovy Vay Film Festival Ghent Film Festival SXSW Film Festival Dinard British Film Festival

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