venerdì 15 aprile 2016

Iniziano le riprese di un thriller ispirato ai film di genere del nostro glorioso passato cinematografico: una "Notte di quiete" che diventa incubo, firmata Daniele Malavolta

Iniziano il 18 aprile le riprese di “Notte di quiete” di Daniele Malavolta, un progetto per un lungometraggio di genere thriller che prende spunto da una parte da una storia realmente accaduta (uno scherzo di due amiche che, avendo dimenticato un ‘coltello’, poteva diventare una tragedia), dall’altra da suggestioni derivate da un certo, fortunato, cinema ‘di genere’ (dai ’60 agli ’80) del nostro glorioso passato. Quel cinema che ha conquistato le platee di mezzo mondo, e non solo Quentin Tarantino. Dallo spaghetti western al cappa e spada, dal ‘poliziottesco’ al peplum, dalle esotiche avventure alle storie di spionaggio (sulla scia di 007), dal thriller anni Settanta (con in testa Dario Argento) all’horror di maestri quali Mario Bava e Riccardo Freda. Senza dimenticare le varianti sexy e commedia.
L’opera seconda di Malavolta, vincitore del Premio Solinas 2000, sceneggiatore, scrittore e regista, è promossa dall’associazione culturale Kairos e prodotta da Alberto De Venezia per Ipnotica produzioni, con la collaborazione della cooperativa Tam Tam di Giulio Gargia. Produttrice associata per Ipnotica, Valeria Nardilli. Il film narra la storia di Vincenzo Sacchi, un uomo in fuga dalla polizia e dai fantasmi del suo passato. Condannato per l’omicidio della moglie, commesso in preda ad un raptus di gelosia, l’uomo ha inscenato un finto suicidio per farsi ricoverare in un ospedale civile da dove è riuscito a fuggire. E, con l’aiuto di un complice, vorrebbe espatriare ma non deve farsi trovare prima di raggiungere un luogo prestabilito. Riesce a rubare una macchina ma finisce fuori strada ed è costretto a nascondersi in una casa disabitata per recuperare le forze. Ma, quello che doveva essere solo uno scherzo, diventerà una sorta di incubo. Marta e Tiziana, infatti, volevano compiere la loro vendetta ai danni di Francesco, reo di avere avuto un flirt con entrambe. Si erano messe d’accordo per attirarlo in una casa isolata e fargli prendere un bello spavento con l’aiuto di due amici, Marco e Germano. Per non destare sospetti, avrebbero usato la scusa di provare un testo teatrale e, quindi, ripreso lo scherzo con i telefonini e alcune videocamere nascoste per poi mandarlo in rete. Quello che le ragazze non hanno previsto è che la casa che hanno scelto per ambientare lo scherzo è proprio quella in cui Vincenzo ha trovato rifugio...
C’è un leggero accostamento a “Vacanze per un massacro” di Fernando Di Leo (1980), anche se il regista afferma di averlo visto la prima volta da ragazzo e di avere solo un vago ricordo, pur non essendo un film importante, una casa particolare, un uomo, due donne ed un evaso. “In realtà – dice – ho scritto tutto il film e poi l’ho rivisto. La fonte d’ispirazione è il film di genere di un periodo in cui il low budget veniva superato col lavoro di grandi professionisti, è quel cinema che ci ha fatto riscoprire Tarantino, perché da noi era sempre rimasto in secondo piano”. Girato tutto nell’hinterland romano anche se potrebbe essere ambientato altrove (fra Malta e il Sudamerica, in 8 o 32 settimane, dicono ironicamente produttori e regista), lungo due o tre settimane, il film dal (molto) basso costo conta solo sulla buona volontà di tutti, attori e troupe, e soprattutto di un po’ d’inventiva. Quindi, pochi mezzi però massima qualità. “Una scommessa impossibile in Italia di cui non si conoscono i risultato finché il film non è finito”, conclude il regista. Un prodotto ‘vendibile’, soprattutto all’estero, ma non di nicchia, anche se è, ovviamente, destinato ad un pubblico di appassionati.
“Credo sia importante per noi produttori indipendenti sostenere le persone valide che hanno idee originali – dichiara la produttrice Nardilli -, perché oggi forse si esagera portando in sala e sul web ogni tipo di prodotto, noi abbiamo venduto film brutti e altri belli e originali sono rimasti nel cassetto. Questo è a bassissimo costo ma speriamo di trovare una distribuzione che lo metta in luce”. Il protagonista è Piero Nicosia (Vincenzo) che ha lavorato, tra gli altri, con Wim Wenders, Roberto Faenza e Luca Ronconi, ed è affiancato da Davide Paganini, Claudia Fratarcangeli, Barbara Alesse, Maria Celeste Sellitto, Tiziano Mariani e Maria Toma. José de Arcangelo

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